Crisi idrica, la proposta del sindaco di Mineo: “Usiamo l’acqua dell’ex Centro di accoglienza” - QdS

Crisi idrica, la proposta del sindaco di Mineo: “Usiamo l’acqua dell’ex Centro di accoglienza”

redazione

Crisi idrica, la proposta del sindaco di Mineo: “Usiamo l’acqua dell’ex Centro di accoglienza”

Salvo Stuto  |
giovedì 16 Maggio 2024

L'Impresa Pizzarotti: “Se il Comune presenterà richiesta valuteremo”. L’opposizione: “Proposta fattibile”

MINEO – L’ex Cara di Mineo torna al centro dell’attenzione. A sollevare il tema, questa volta, è il sindaco Giuseppe Mistretta. Si parla ancora di emergenza di siccità. Vecchi agrumeti, giovani impianti e allevamenti di bestiame rischiano di morire di sete. “Ritorniamo a parlare di Cara di Mineo. Perché non utilizziamo l’acqua che per anni ha dissetato 4.000 persone?”. È questa la proposta lanciata dal sindaco Mistretta – in esclusiva sul Quotidiano di Sicilia –. “Non vediamo perché non possa aiutare a irrigare qualche agrumeto della piana di Catania. Non ci si deve inventare niente. Non abbiamo bisogno di fare le condotte, non abbiamo bisogno di nulla. C’è un bel pozzo che si trova a Militello e che praticamente arriva fino alla piana di Mineo”, continua.

Irrigare gli agrumeti con il pozzo dell’ex Cara di Mineo

Secondo il primo cittadino, questa sarebbe la soluzione “più adeguata, perché è un’acqua che è già incanalata nelle condutture che arrivano proprio nell’area di distribuzione del Consorzio di bonifica di Caltagirone. È un’annata, tra l’altro, sprecata: si lamentano che hanno una grande quantità di fango negli invasi ma il lago ‘Don Sturzo’ è asciutto ed era l’anno giusto per poter ripulire l’invaso. Almeno – ha aggiunto – si potrebbero impiegare i dipendenti del Consorzio per la gestione di queste risorse idriche straordinarie”. Un’idea che potrebbe concretizzarsi, a detta di Mistretta, nell’arco di quindici giorni per dissetare gli agrumeti che sono già in richiesta idrica.

Ci sarebbero tutte le condizioni per realizzare il progetto

“Quella del Residence degli Aranci è una fonte importante. Saranno circa 30 litri di acqua al secondo, non so dirlo con esattezza, ma capite che riusciva ad alimentare 24 ore su 24 una città. Oggi potrebbe garantire delle irrigazioni di soccorso. Questa è una certezza. E tra l’altro l’acqua arriva proprio alla piana di Mineo e tutta quella zona attorno al Cara è circondata da bocchette del Consorzio di bonifica”. Dunque, secondo il primo cittadino, ci sarebbero tutte le condizioni per realizzare il progetto.

Attingere dai pozzi in disuso per superare la crisi idrica

Inoltre, la questione, potrebbe allargarsi all’intera isola. Il Genio civile, infatti, ha censite tutte le acque presenti sul territorio e conosce l’ubicazione dei pozzi che sono stati scavati ma da cui non è stata prelevata acqua. “Ci sono aziende agricole abbandonate che hanno dei pozzi in disuso. E visto che l’acqua è un bene pubblico il Corpo forestale e il Genio civile potrebbero andare a verificare se in queste aziende ci sono fonti idriche. Io inizierei subito intervenendo sul pozzo in uso all’Impresa Pizzarotti visto che al momento la struttura è disabitata. Si tratterebbe di un intervento provvisorio e non toglieremmo acqua al consumo umano”. Infatti, l’ex Centro di accoglienza per richiedenti asilo più grande d’Italia, ad oggi non ospita più nessuno.

Contattato dal QdS, il direttore tecnico dell’Impresa Pizzarotti, Daniele Cappellino, in merito ha dichiarato: “Apprendo questa notizia da lei per la prima volta. Il sindaco ha tutti i miei riferimenti e quando mi contatterà ne parleremo perché onestamente non posso commentare una richiesta che non ho ancora ricevuto”. Poi ha aggiunto: “Abbiamo diverse interlocuzioni in corso e potrebbero esserci anche le condizioni per la quale il Residence potrebbe riaprire in tempi abbastanza rapidi. Ci sono diversi scenari in corso: c’è un tema ancora correlato all’immigrazione, così come alla formazione, a campus universitari. Sono valutazioni che noi dovremmo andare a fare perché se un domani c’è l’opportunità di riaprire il Residence ma non ha più l’acqua insomma… Va anche capita e disciplinata questa cosa. Ma se il Comune ha delle necessità, quando ci farà la richiesta la valuteremo e daremo ovviamente una risposta che verrà valutata alla luce delle cose che le ho appena detto”.

Dall’opposizione arriva un’altra proposta

Nel frattempo, dall’opposizione arriva un’altra proposta: quella di utilizzare i pozzi dell’onorevole Luigi Sidoti, la cui portata complessiva supererebbe i 100 litri al secondo. In merito il capogruppo dell’opposizione, Paolo Ragusa, intervistato dal QdS, ha dichiarato: “I tecnici del Consorzio hanno già effettuato un primo sopralluogo e confermano la fattibilità dell’iniziativa”, anticipando che il 20 maggio presso il Genio civile di Catania si riunirà un tavolo sull’emergenza idrica per discutere la proposta, sottolineando che “in un paio di mesi, se le procedure sono procedure di emergenza, si può realizzare”. Ma il sindaco Mistretta replica: “Il problema è che l’acqua serve oggi, non fra tre mesi, perché significherebbe portare a compimento un’opera quando la stagione irrigua è già finita. Bisogna proporre delle cose fattibili”.

Interrogato sulla questione acqua-ex Cara di Mineo, Ragusa – ex presidente di Sol Calatino, la cooperativa che gestiva il Residence degli Aranci – ha sottolineato: “La proposta è sicuramente fattibile solo che parliamo di 20 litri di acqua, ma è una risorsa. Le due fonti idriche messe insieme possono dare una risposta. L’obiettivo secondo me è realizzarle tutte”.

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