Crollo dei consumi in maggio, ma la Sicilia tiene e si attesta a -44% - QdS

Crollo dei consumi in maggio, ma la Sicilia tiene e si attesta a -44%

Marco Carlino

Crollo dei consumi in maggio, ma la Sicilia tiene e si attesta a -44%

venerdì 03 Luglio 2020

Secondo l'osservatorio Confimprese-Ey il consumatore, è orientato in questa fase a spendere solo per i beni di primaria necessità. In sofferenza il settore abbigliamento e la ristorazione. Continua a volare l’e-commerce: +110%

CATANIA – Il post lockdown conferma il trend negativo dei consumi. A maggio, secondo un’analisi dell’Osservatorio Confimprese-Ey, la flessione è stata del -57%. Nel computo totale dei primi cinque mesi del 2020 sul canale fisico si evidenzia una flessione del -46% sullo stesso periodo del 2019. In particolare sofferenza il settore abbigliamento con un andamento del -49%, seguito dalla ristorazione (-45%), da altro non food (-40%), settore questo che mostra numeri più confortanti grazie, soprattutto, all’apertura anticipata di alcune merceologie rispetto ad altre tipologie e alla spinta proveniente dall’online.

Dal report emerge anche un altro dato allarmante. Infatti già il semestre luglio-dicembre 2019 chiudeva l’anno in negativo con un -4,4%, influenzato, in particolare, da un novembre nero (-10%). Falsa partenza anche per i primi due mesi 2020 con -0,6% a gennaio e -3,4% a febbraio, e definitivo crollo con l’inizio del lockdown (incluso l’online): -78% marzo e -90% ad aprile.

Non solo, nei canali di vendita il risultato peggiore arriva dal settore viaggi, in flessione del -54%, seguito dai centri commerciali con -50%, dagli outlet con -48%, mentre le high street e i centri città mostrano una tenuta migliore sia pure anch’essi in flessione del -45%. I dati dei trend per canale di vendita, tutti fortemente negativi, sono facilmente riconducibili – spiega Confimprese – con l’evoluzione delle disposizioni governative e l’atteggiamento dei consumatori, molto prudenti nel riprendere le abitudini pre-lockdown, anche dal punto di vista lavorativo che al momento predilige ancora lo smart-working (30% dei lavoratori).

Su base geografica i dati dei primi cinque mesi dell’anno messi a confronto con lo stesso periodo 2019 mostrano andamenti simili tra un’area e l’altra. Nello specifico si registrano flessioni contenute tra il -47% al Nord, del 46% nel Centro e il -44% nell’area Sud. Entrando nel dettaglio per regioni, il Centro Nord corre sullo stesso binario creato dalla pandemia a livello sanitario. Nel ranking il primo posto va alla Toscana, che registra la flessione peggiore -48,8% seguita dalla Lombardia in flessione del -48,3%. Sul gradino più basso del podio troviamo il Veneto, con un decremento del -47,6%.

Quanto alle regioni del Centro-sud lo studio mostra un peggioramento dei trend di vendita dovuto in parte alla difficoltà di ripresa delle attività commerciali e a un diverso atteggiamento del consumatore, orientato in questa fase a spendere solo per i beni di primaria necessità. La Sicilia (Palermo – 45% e Catania – 47%) insieme alla Campania e all’Abruzzo ha, infatti, registrato cali di vendita simili alle regioni del Nord comprese tra il -44 e il -45%.

Ma se il consumo fisico fatica a riprendersi, il settore e-commerce continua a volare. Il Commercio online, infatti, ha registrato un incremento del 136% a maggio e 110%, complessivamente nei primi cinque mesi dell’anno di cui +171% nel bimestre aprile-maggio.

I canali digitali, quindi, diventano sempre di più la nuova frontiera e il punto di riferimento per i consumatori, come spiega il consigliere delegato Confimprese Mario Maiocchi: “Dalle prime risultanze post lockdown – afferma – si evidenziano significativi mutamenti nei modelli di consumo che, in alcuni casi, permangono anche dopo la fine delle limitazioni normative. Inoltre – continua Maiocchi, risalta all’occhio una rinnovata attenzione allo shopping cosiddetto di prossimità e un’inversione di tendenza a favore dei giorni infrasettimanali rispetto al fine settimana”.

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