Nessun colpevole per il crollo del viadotto Himera sulla Palermo-Catania. Ribaltato il verdetto della sentenza di primo grado.
Sono stati tutti assolti nel merito, nonostante la prescrizione per i soli due imputati condannati. La Corte d’Appello ha ribaltato il verdetto di primo grado sul caso del crollo del viadotto Himera lungo l’autostrada Palermo-Catania avvenuto il 10 aprile 2015.
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Le assoluzioni
Cade così la condanna che era stata inflitta a Calogero Foti, allora dirigente della Protezione civile regionale al dipendente dell’Anas, Giuseppe Siragusa. La Corte ha inoltre confermato l’assoluzione di Calogero Lanza, ex sindaco del Comune di Caltavuturo, così come quelle di un altro dipendente Anas, Salvatore Muscarella, e dell’ex responsabile della Protezione civile del Comune di Caltavuturo, Mariano Sireci.
A nessuno dei soggetti imputati era mai stato contestato il crollo dell’infrastruttura, fondamentale per la viabilità dell’Isola. L’appello era stato presentato da Anas, Società Agricola Chiusa di Caltavuturo, Codacons e Sais che si erano costituite come parti civili e che avevano avanzato richieste di risarcimento per milioni di euro.
Competenza della provincia
Le difese degli imputati hanno sostenuto che la competenza sul viadotto fosse della provincia e non dell’Anas. La causa del crollo venne fatta risalire alla frana del terreno su cui erano poggiati i pilastri che reggevano il viadotto Himera. La riapertura del punto avvenne dopo oltre quattro anni di lavori.