Dalla solidarietà alla partecipazione attiva, la svolta Lions per lo sviluppo della Sicilia - QdS

Dalla solidarietà alla partecipazione attiva, la svolta Lions per lo sviluppo della Sicilia

redazione

Dalla solidarietà alla partecipazione attiva, la svolta Lions per lo sviluppo della Sicilia

martedì 24 Settembre 2019

Oltre 500 soci al Luxor Park di Trecastagni. Infrastrutture e riforme al centro del primo tavolo di lavoro. Il governatore Collura: “Noi la cinghia di trasmissione tra il territorio e le istituzioni”

TRECASTAGNI (CT) – Oltre cinquecento Lions hanno incontrato le Istituzioni e il mondo alle imprese al Luxor Park, sabato 21 settembre, per confrontarsi sul tema “Sicilia da oggetto a soggetto di sviluppo”. Ad aprire i lavori, dopo i saluti del commissario straordinario della città che ha ospitato l’evento, Tania Giallongo, è stato il governatore del Distretto 108YB, Angelo Collura, che ha definito la sala gremita di gente come la “festa dei Lions”.
“Non si tratta di un appuntamento formale, che riguarda una scadenza precisa – ha precisato Collura – ma siamo stati chiamati tutti ad essere presenti per il nostro territorio e tutta la Sicilia è presente. Sono presenti anche le autorità politiche e la loro partecipazione oggi è fondamentale perché non avrebbe avuto senso confrontarci con noi stessi: è necessario confrontarsi con chi dall’altra parte possa recepire le nostre istanze”.

“È un momento – ha proseguito il Governatore – di svolta epocale che la dice lunga sul ruolo del lionismo sul territorio: un lionismo che è passato da un ruolo di beneficienza ad un ruolo di solidarietà ma che deve diventare anche un lionismo di partecipazione attiva al benessere sociale e civile della collettività, di concretezza, di operosità, di condivisione, di collaborazione e soprattutto di concertazione. Vogliamo dare alla collettività una forza in più e vogliamo farlo ponendoci come interlocutore vero delle Istituzioni. Non per sostituirsi ad esse ma per collaborare con esse. Bisogna avere il coraggio delle proprie azioni, siamo dei ‘leoni’ e dobbiamo esserlo concretamente sul territorio”.

Il discorso del Governatore si è concentrato poi sulla questione cruciale dell’incontro: il ruolo del lionismo come intermediario tra istituzioni e territorio: “Oggi – ha denunciato Collura – la politica non sa con chi parlare perché la società si è parcellizzata. Noi possiamo essere e ci offriamo qui come essere cinghia di trasmissione tra il territorio e le istituzioni, come l’interlocutore diretto del governo regionale. Vogliamo essere Lions a servizio della comunità e per farlo dobbiamo essere squadra e costruire una società che da tutte le parti invoca la nostra presenza”.

Saremo forti – ha concluso Collura – quando saremo tutti insieme, nessuno escluso. Tutti insieme possiamo vincere le battaglie ed essere utili: questa è la nostra mission. Non bisogna sottrarsi dalla responsabilità che abbiamo. I sogni sono quelli che fanno la forza degli uomini ma sono i fatti che trasformano la nostra inerzia in capacità operativa, la nostra rassegnazione in gioia”.

Si è quindi entrati nel vivo della giornata con il primo tavolo di lavoro che ha affrontate le spinose questioni relative “Infrastrutture, trasporti e riforme”. A condurre il dibattito il nostro direttore, Carlo Alberto Tregua, che è partito subito dai numeri: 162 incompiute e 430 opere bloccate per 14,7 milioni di euro, un tasso infrastrutturale pari a 82,56 contro quello lombardo che invece è 112, un tasso di occupazione che è il doppio di quello nazionale (21,5% contro 10,6%). “Voi non siete stati vinti, non vi siete neanche mossi: così – cita il nostro direttore – scriveva Demostene nella sue Filippiche. Noi invece dobbiamo muoverci”. Come e cosa fare? Lo ha chiesto al noto giornalista Antonio Caprarica: “Senza infrastrutture il rilancio economico di cui la Sicilia ha bisogno non può partire. Questa è una terra assolutamente e oggettivamente meravigliosa ma come si fa a sviluppare il turismo senza infrastrutture? Con le riforme”.

“Noi – ha evidenziato Caprarica – siamo il popolo più conservatore del mondo. Abbiamo un disperato bisogno di infrastrutture. L’unica cosa che funzione per creare ricchezza è l’iniziativa privata e individuale ma questo non significa che lo stato abbia i suoi doveri: ci vuole un intervento di sostegno, di regolazione, di garanzia della competizione e della concorrenza”.

“C’è – ha concluso il celebre giornalista – una differenza genetica tra noi e gli inglesi? Non credo ma non usciamo dalla situazione in cui ci troviamo se non ci convinciamo che dobbiamo fare tutti un sacrificio. La prima riforma è quella del nostro modo di essere. Bisogna costruire una mentalità in cui gli interessi dell’individuo coincidano con quelli della collettività”.

Paola Giordano

Infrastrutture tra Sicilia e Calabria

È toccato ai due rappresentanti delle istituzioni – l’assessore alle infrastrutture dell’Isola, Marco Falcone, e il vice presidente e assessore al sistema della logistica della Regione Calabria, Francesco Russo – entrare nel cuore del tema. “Ferrovie dello Stato – ha evidenziato Russo – sta facendo il raddoppio del binario sulla Catania-Messina ma non è prevista l’alta velocità. La Calabria è nelle stesse condizioni: sono quattro anni che cerchiamo di incontrare il delegato del Mit e quello del Mise per discutere ma questa riunione non si può fare mai. Senza l’alta velocità la questione ponte è chiusa già in partenza perché il ponte deve essere prima di tutto un ponte ferroviario”. “Credo – ha concluso – che il vero salto per passare da oggetto a soggetto è saltare Roma e interloquire direttamente con Bruxelles”.

Falcone ha espresso posizioni antitetiche rispetto al collega calabrese: “A noi non serve tanto l’alta velocità, ci arriveremo, ma serve prima di tutto l’alta capacità. La nostra idea è quella di rivoltare la Sicilia come un calzino ma per fare questo dobbiamo prima creare i lati propedeutici, partendo dai progetti, dai finanziamenti, dalle gare e infine dalle opere. La nostra scommessa è quella che nel 2022 inizino le opere più consistenti d’Italia”.
La parola è andata poi al responsabile siciliano della Grimaldi Lines, Alessandro Bisanti, che ha posto l’attenzione sull’importanza degli interventi pubblici a sostegno delle imprese, specie per quelle che intraprendono percorso di adeguamento green dei propri mezzi: “Abbiamo fatto un investimento di 2 miliardi per 12 navi green che arriveranno da maggio 2020. Mi auguro, assessore Falcone, che ci aiuti per fare arrivare qui, in Sicilia, queste navi. La crescita può essere reciproca: aiutiamoci”.
A chiudere il tavolo Giovanni Iozza, Responsabile distrettuale per l’Area “Territorio e Infrastrutture”: “Siamo sempre presi come esempio negativo ma ci sono stati casi laddove la Sicilia, anche nel settore delle infrastrutture – penso alla Catania-Siracusa – è stata esempio virtuoso di come, quando vuole, la politica può fare bene anche da noi al Sud”. (pg)

Ambiente, energia ed economia circolare. L’Isola che lavora a un futuro sostenibile

TRECASTAGNI (CT) . Pomeriggio intenso, pieno di esempi virtuosi e proposte alle istituzioni, al Luxor park di Trecastagni per la tavola rotonda ‘Ambiente, energia ed economia circolare’, moderata e coordinata da Rosario Faraci, professore di Economia e Gestione delle imprese dell’Università degli Studi di Catania. Gli imprenditori intervenuti hanno raccontato alla platea la loro esperienza, le loro difficoltà, ma anche la speranza che in una terra come la Sicilia ci possa essere un futuro per i giovani.

Sette imprenditori che hanno investito nell’energia e nell’ambiente, cercando di coniugare innovazione e sostenibilità. Il primo a prendere la parola è stato il professore dell’Università di Catania, Giuseppe Mancini, che ha spiegato in cosa consiste l’economia circolare e per quanto riguarda i rifiuti i vari sistemi di smaltimento con tutti i pro e i contro, sottolineando come sia importante ridurre al minimo la presenza sul territorio di discariche, altamente inquinanti, che portano danni devastanti sul territorio. Subito dopo c’è stato l’intervento del giovane ingegnere Stefano Massaro, che dopo un’esperienza negli Stati Uniti, ha deciso di ritornare nella propria terra, creando a Acireale Free Mind Foundry, un vero e proprio Hub di cooperazione internazionale che ha l’obiettivo di proteggere e monitorare le infrastrutture critiche del Paese come l’energia, le telecomunicazioni e i trasporti.

Questo centro di eccellenza darà lavoro a ben 250 tra ingegneri e tecnici, andandosi a sommare ai presenti 200 ingegneri. Massaro ha chiesto al presidente della Regione di investire sulle persone e non sulle aziende, che devono essere capaci di procedere in totale autonomia, magari seguendo il modello irlandese.

Altro giovane imprenditore che ha testimoniato la sua esperienza è stato lo startupper Mirko Viola, che si è definito ‘un facilitatore tra le grandi imprese e i creatori di start up”, insomma un trait-d’union tra queste due realtà. Ha spiegato al pubblico chi è e cosa fa lo startupper, cioè un imprenditore che dà la possibilità a altre persone di lavorare, con un team snello in modo immediato. In Sicilia, anche il settore delle telecomunicazioni sta conoscendo un periodo di crescita così come ha testimoniato il general manager di Cellnex Italia, Gianluca Landolina. Azienda che oggi riesce a fornire copertura ai cellulari, il cui segnale non è raggiungibile dal ripetitore (per esempio nelle metropolitane). E ancora, la testimonianza di Michele Greca, amministratore delegato di Ascot Industrial, che ha fatto sognare la platea, sottolineando come bisogna sempre prendere esempio dai paesi più avanzati, facendo tesoro delle loro tecnologie e riproponendole sul territorio d’origine.

Anche Valentina Melfa, amministratore della Meic Services ha portato la sua testimonianza, animata dalla passione che gli ha trasferito il padre, per il proprio lavoro e il territorio. Ha raccontato come trentanni fa suo padre, fu il primo a Gela a costruire la prima colonnina di metano perché i siciliani non possono morire avvelenati e sulla scia degli insegnamenti di suo padre, la sua famiglia continua a investire in questo tipo di energia pulita. A concludere Diego Bivona, presidente Confindustria Siracusa, che ha sottolineato come sia necessario che la transizione energetica sia compiuta con un percorso ben delineato e non rappresenti uno shock a livello occupazionale.

Antonella Virginia Guglielmino

Il presidente Musumeci: “Unire le forze virtuose”

TRECASTAGNI (CT) -A chiudere i lavori ci ha pensato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che ha dichiarato di trovare nei Lions quello che cercava, cioè quella sorta di cerniera tra il mondo istituzionale e la società civile.

“Insieme alla mia squadra, stiamo recuperando una Regione che versava in uno stato pietoso’., ha affermato Musumeci. “L’obiettivo della mia candidatura – ha proseguito – è quello di segnare una rottura con il passato. Ho ereditato una Regione che per più di 50 anni ha svolto la funzione di ammortizzatore sociale, moltissimi dipendenti assunti senza un concorso pubblico, dieci società partecipate che si trovano tutte sull’orlo del fallimento. Mi trovo a governare con un Parlamento dove non vi è una maggioranza favorevole al presidente, dove molto spesso il fuoco amico colpisc e fa male. Ho trovato un ente totalmente svuotato, diventando presidente di una Regione che esisteva soltanto sulla carta. Sto cercando di ricostruire con fatica, ma è l’obiettivo che mi sono prefissato”.

“Io mi oppongo – ha concluso il presidente – alla Sicilia dell’assistenzialismo, della rassegnazione, della mancanza di progettualità, ma ritengo che la politica, quella sana, debba dare speranza e gettare le basi per andare a costruire quello che nel passato era stato totalmente distrutto. La macchina della Regione ha ben 13.000 dipendenti, ma mancano le fasce alte. Oggi con i fondi che l’Ente ha a disposizione può assumere solo 19 persone. Bisogna chiedersi con forza che tipo di Regione vogliamo, come possiamo unire le forze virtuose per dare un futuro a questa terra che è stata per troppe volte bistrattata e ignorata”.

Antonella Virginia Guglielmino

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