Di Covid si guarisce, pesante epidemia, ma sempre influenza - QdS

Di Covid si guarisce, pesante epidemia, ma sempre influenza

Carlo Alberto Tregua

Di Covid si guarisce, pesante epidemia, ma sempre influenza

mercoledì 11 Novembre 2020

Da venticinque secoli le epidemie che hanno colpito l’umanità, a cominciare da quella greca del 430 a.C., durano mediamente due anni. Come sono venute nessuno lo sa, ma poi sono scomparse, nessuno ha mai saputo spiegarne la ragione .
Se così è stato nei secoli, possiamo ragionevolmente aspettarci che anche quest’epidemia, che ha colpito molte parti del mondo, se ne andrà verosimilmente verso la fine del 2021, essendosene avuti i primi elementi, probabilmente, verso la fine del 2019.
Le passate epidemie sono scomparse senza che nessuno abbia fatto alcunché. Ricordiamo che la Spagnola durò anch’essa due anni, dal 1918 al 1920, mieté milioni di morti, ma poi se ne andò.
Anche il Covid-19, se non si facesse nulla, sparirebbe probabilmente dopo due anni, ovviamente lasciando milioni di morti. Tuttavia, è sacrosanto che i governi contrastino la sua nefasta azione per salvare il maggior numero di vite umane. Peccato che non tutti i governi occidentali abbiano svolto un’azione comune.

L’epidemia è pesante, pericolosa, ma è pur sempre un’influenza che, però, va affrontata anticipatamente per evitare che produca gravi effetti, qualora il virus si insinui nei meandri più bassi dei polmoni.
All’inizio, verso febbraio, la classe medica ed infermieristica fu colta di sorpresa, anche perché mancavano i protocolli, che sono le linee guida del corpo medico.
Tuttavia esso è riuscito a comprendere quali potessero essere i farmaci idonei a combattere il virus, cosicché, via via, le cure sono diventate più efficaci e, per conseguenza, hanno fatto ben comprendere, seppur in modo non diffuso, che di Covid si guarisce.
Certo, se chi lo subisce ha anche altre patologie, la sua lotta contro il male diventa più difficile e, qualche volta, si soccombe. Ma in questo caso si muore per le malattie pregresse, seppur con l’aggravante del Covid, non per responsabilità di quest’ultimo.
Le persone sane che prendono questa brutta influenza, guariscono, ripetiamo. Questo ormai è assodato.
Sull’epidemia c’è tanta gente che specula senza riguardi della buona fede dei cittadini. Ci riferiamo alla dichiarazione dello stato di emergenza del 31 gennaio di quest’anno, che, via via, è stato prolungato fino al 31 gennaio del 2021.
Lo stato di emergenza comporta che vengano sospesi tutti i controlli sulla spesa pubblica necessaria a contrastare l’epidemia.
Di fatto, Autorità anticorruzione, Corte dei Conti, Ragioneria generale dello Stato, Ragioneria generale delle regioni ed altri organi, sono stati privati dei loro sistematici controlli, con la conseguenza che si sono spesi, e si continuano a spendere, molti miliardi senza che alcuno abbia la possibilità di comprendere se siano spesi bene o male, se gli acquisti di beni e servizi, sanitari e non, siano stati fatti a prezzi congrui o aumentati, con la giustificazione dell’emergenza.
Si può immaginare cosa vi possa essere dietro questo scenario che vede i protagonisti sul palcoscenico, ma molti registi dietro le quinte, che li manovrano come marionette.
Business di ogni genere e, perché no, possibile corruzione, che così è diventata legalizzata.

C’è di più. Lo stato di crisi consente di dare ristori a tutti, giustamente, per compensarli delle chiusure dei loro esercizi, ma anche chiusure improvvide e non giustificate.
Per esempio, ristoranti e bar erano perfettamente attrezzati per controllare gli avventori ed impedire assembramenti. Non si capisce perché siano stati chiusi. Le piscine, la cui acqua è carica di cloro, non possono essere luogo di contaminazione. Anche qui la chiusura è stata ingiustificata.
Il Governo continua ad indebitarsi. Ogni decreto legge-ristoro (per il momento ne sono stati approvati due, ma non si esclude un terzo) ha previsto spese per oltre dieci miliardi. Da dove vengono prelevate queste somme? Dall’indebitamento, cioé dalla firma di cambiali che le future generazioni dovranno pagare.
Dal che si deduce come questa generazione stia allegramente caricando sulle spalle dei giovani gravosissimi debiti, per cui, quando i nodi verranno al pettine, per loro sarà triste doverli pagare e, sicuramente, non ci ringrazieranno.

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