Don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia 30 anni fa: gli eventi a Palermo

Una settimana per ricordare don Puglisi, ucciso dalla mafia: gli eventi

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Una settimana per ricordare don Puglisi, ucciso dalla mafia: gli eventi

Redazione  |
mercoledì 13 Settembre 2023

Anche papa Francesco contribuisce alle iniziative per ricordare il sacerdote antimafia, scrivendo una lettera a Monsignor Lorefice.

In occasione del 30esimo anniversario dell’omicidio di Don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, la sua Palermo lo ricorda con una serie di eventi.

Anche il pontefice, Papa Francesco, ha inviato una lettera all’arcivescovo di Palermo, Monsignor Corrado Lorefice.

Il 30esimo anniversario della morte di Don Pino Puglisi

Ecco il calendario degli eventi previsti nella settimana dall’11 al 16 settembre 2023.

Lunedì 11 settembre

  • Inaugurazione della mostra biografica su Don Pino Puglisi nella Cattedrale di Palermo. Nell’edizione 2023, rinnovata in occasione del trentennale del martirio, ai 18 originari sono stati aggiunti altri tre pannelli per ricordare il giorno della Beatificazione, la visita di Papa Francesco per il 25esimo anniversario della morte del sacerdote antimafia e terzo pannello intitolato “L’amore che si fa servizio” arricchito da una riproduzione della lavanda dei piedi del maestro Pippo Madè. La mostra dedicata a Don Puglisi rimarrà esposta in Cattedrale per alcune settimane e potrà essere visitata liberamente e anche virtualmente attraverso il sito dedicato.

Martedì 12 settembre

  • Due giorni di studio e riflessione in ricordo di Don Pino Puglisi alla LUMSA (sede di via Filippo Parlatore 65 a Palermo). Tra i temi affrontati, ovviamente, la lotta alla mafia e alla criminalità e il contrasto alla povertà. Saranno presenti Monsignor Corrado Lorefice, il sindaco Roberto Lagalla, il professore Gabriele Carapezza e il professore Giuseppe Notarstefano.

Mercoledì 13 settembre

  • Ore 16-20: emissione francobollo commemorativo Don Pino Puglisi, un evento curato da Poste Italiane.
  • Ore 19: veglia di Preghiera in Cattedrale, curata da don Luigi Verdi alla presenza dell’Arcivescovo Lorefice.

Giovedì 14 settembre

  • Ore 15: Estemporanea di Pittura sulla vita del Beato Giuseppe Puglisi sul sagrato chiesa S. Maria della Pietà, a cura dell’Associazione Culturale CalaPanama.
  • Ore 18: Celebrazione Eucaristica presieduta da Don Giuseppe Di Giovanni, sempre nella chiesa di Santa Maria della Pietà di piazza Kalsa.
  • Ore 21: veglia di preghiera e fiaccolata nella piazzetta Padre Pino Puglisi di Brancaccio.

Venerdì 15 settembre (giorno del trentesimo anniversario dell’omicidio di don Pino Puglisi)

  • Ore 18: messa in Cattedrale (trasmessa in streaming dai canali dell’Arcidiocesi di Palermo).
  • Ore 21: “Sono qui per ascoltarti”, momento di condivisione e meditazione in Cattedrale. Verrà presentata sul sagrato della Cattedrale anche una nuova edizione de Il Discepolo di Lia Cerrito.

Sabato 16 settembre

  • Concerto per don Pino Puglisi in Cattedrale, diretto dal Maestro Marco Frisina.

La lettera di Papa Francesco

Ecco la lettera che il Pontefice ha inviato in occasione del 30esimo anniversario della morte di don Pino Puglisi:

“Sono passati trent’anni dalla sera del 15 settembre 1993, quando il caro Don Pino Puglisi, sacerdote buono e testimone misericordioso del Padre, concluse tragicamente la sua esistenza terrena proprio in quel luogo dove aveva deciso di essere “operatore di pace”, spargendo il seme della Parola che salva, che annuncia amore e perdono in un territorio per molti “arido e sassoso”, eppure lì il Signore ha fatto crescere assieme il “grano buono e la zizzania” (cfr Mt 13, 24-30). Desidero unirmi a Voi spiritualmente in questa significativa ricorrenza e ringraziare il Dio di ogni consolazione per il dono del Beato Martire Don Pino Puglisi, figlio e pastore dell’amata Chiesa palermitana e dell’intera Sicilia.

Nel giorno del compleanno, la mano omicida di un giovane lo uccise sulla strada. Le strade del quartiere erano la Chiesa da campo che ha servito con sacrificio e percorso durante il suo ministero pastorale per incontrare la gente, in una terra da lui conosciuta e che non si è mai stancato di curare e annaffiare con l’acqua rigenerante del Vangelo, affinché ognuno potesse dissetarsi e godere il refrigerio dell’anima per affrontare la durezza di una vita che non sempre è stata clemente. Tutti ricordano ciò che egli rispose all’assassino: «Me l’aspettavo». E quindi sorrise: quel sorriso, che menzionai nell’omelia in occasione della mia visita a Palermo cinque anni orsono (S. Messa al Foro Italico), ci raggiunge come «una luce gentile che scava dentro e rischiara il cuore».

Sull’esempio di Gesù, Don Pino è andato fino in fondo nell’amore. Possedeva i medesimi tratti del “buon pastore” mite e umile: i suoi ragazzi, che conosceva uno ad uno, sono la testimonianza di un uomo di Dio che ha prediletto i piccoli e gli indifesi, li ha educati alla libertà, ad amare la vita e a rispettarla. Sovente ha gridato con semplicità evangelica il senso del suo instancabile impegno in difesa della famiglia, dei tanti bambini destinati troppo presto a divenire adulti e condannati alla sofferenza, nonché l’urgenza di comunicare loro i valori di una esistenza più dignitosa, strappandola così alla schiavitù del male. Questo sacerdote non si è fermato, ha dato sé stesso per amore abbracciando la Croce sino all’effusione del sangue.

A Voi pastori alle cui mani il Signore ha affidato il suo popolo in codesta isola, così ricca di storia e crocevia di popoli e culture, rivolgo l’invito a non fermarVi di fronte alle numerose piaghe umane e sociali dell’ora presente, che ancora sanguinano e necessitano di essere sanate con l’olio della consolazione e il balsamo della compassione. È urgente l’opzione preferenziale verso i poveri; sono volti che ci interrogano e ci orientano alla profezia. Come Comunità ecclesiale in cammino tutto ciò interpella il vostro discernimento sinodale per avviare una pastorale rinnovata che corrisponda concretamente alle esigenze d’oggi.

Vi esorto quindi a fare emergere la bellezza e la differenza del Vangelo, compiendo gesti e trovando linguaggi giusti per mostrare la tenerezza di Dio, la sua giustizia e la sua misericordia. Sono segni che il cristiano è chiamato a porre nella città degli uomini per illuminarla nella costruzione di una nuova umanità. Il Martire Don Pino possedeva una sapienza pratica e profonda al tempo stesso, infatti amava dire: “Se ognuno di noi fa qualcosa, allora possiamo fare molto”. Sia questo l’invito per ciascuno a saper superare le tante paure e resistenze personali e a collaborare insieme per edificare una società giusta e fraterna.

Sappiamo bene quanto Don Pino si sia battuto perché nessuno si sentisse solo di fronte alla sfida del degrado e ai poteri occulti della criminalità; riconosciamo pure come l’isolamento, l’individualismo chiuso e omertoso siano armi potenti di chi vuole piegare gli altri ai propri interessi. La risposta è la comunione, il camminare insieme, il sentirsi corpo, membra unite al Capo (cfr 1Cor 12,12), al pastore e guida delle nostre anime (cfr 1Pt 2,25). Vivete concordemente in Cristo, prima di tutto all’interno del presbiterio, assieme al Vescovo e tra Voi, e «gareggiate nello stimarvi a vicenda» (cfr Rm 12,10).

Voi che quotidianamente sostenete le responsabilità del ministero sacerdotale a contatto con le realtà che abitano codesto territorio, siate sempre e ovunque immagine vera del Buon Pastore accogliente, abbiate il coraggio di osare senza timore e infondete speranza a quanti incontrate, specialmente i più deboli, gli ammalati, i sofferenti, i migranti, coloro che sono caduti e vogliono essere aiutati a rialzarsi. I giovani poi siano al centro delle vostre premure: sono la speranza del futuro.

Il sorriso disarmante di P. Pino Puglisi Vi sproni ad essere discepoli lieti e audaci, disponibili anzitutto a quella costante conversione interiore che rende più pronti nel servire i fratelli, fedeli alle promesse sacerdotali e docili nell’obbedienza alla Chiesa.

Mentre affido tutti alla protezione della Vergine Maria e del Beato Martire Pino Puglisi, invio la mia Benedizione, chiedendoVi, per favore, di non dimenticarVi di pregare per me”.

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