E se tiriamo le cuoia? - QdS

E se tiriamo le cuoia?

Antonino Lo Re

E se tiriamo le cuoia?

Giovanni Pizzo  |
venerdì 28 Luglio 2023

Andreotti prima delle fine della Prima Repubblica diceva “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”

Andreotti prima delle fine della Prima Repubblica diceva “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”. Poi quella generazione politica le cuoia le tirò, sostituiti senza costrutto da altre generazioni. Il debito è aumentato, il PIL è sceso, siamo scivolati in classifica. L’italiano si sente più ricco o più povero di trent’anni fa? Alcuni, pochissimi più ricchi, molti, moltissimi più poveri.

Non è che con il tirare a campare di queste faziose generazioni politiche le cuoia stavolta le tirano gli italiani? Perché il Palazzo, complici leggi elettorali non rappresentative, è diventato sempre più distante dagli elettori. Andreotti non dico che li conosceva tutti i suoi elettori, ma quasi. Costoro non sanno chi, e soprattutto perché, li ha votati.

Possono capitare, alluvioni, grandinate, incendi, crisi produttive, pandemie, e sembra che tutti cadano dal pero, come gli stupefatti del presepe al verificarsi della profezia dell’Avvento. Fatti imprevisti ed imprevedibili, cataclismi eccezionali che non confutano il nostro negazionismo di una realtà sfuggita di mano, virus sconosciuti che non potevamo prevedere, anche se non avevamo mascherine nemmeno per quelli conosciuti.

Il ciclone Caronte era, dalle Cassandre metereologiche, annunciato da oltre un mese. Si sono tenuti vertici alla protezione civile nazionale o regionale per organizzare uomini e mezzi per sostenere l’urto ineluttabile? Abbiamo distribuito allarmi e beni di necessità, rinforzato le ambulanze, allertato l’esercito, revisionato i mezzi dei VV.FF, diramato la convocazione del volontariato? Abbiamo chiesto al gestore della rete elettrica uno sforzo straordinario di mezzi e uomini, prima dell’impatto di Caronte? Abbiamo messo, preventivamente, dopo non serve, in allerta Nato le migliaia di truppe forestali?

È ovvio che queste cose si fanno se si pensa di prevenire un disastro. Ma la classe dirigente italiana pensa a chi nominare dopo, come commissario per l’emergenza passata, non pensa al prima. Primum sopravvivere politicamente, poi commissariare.

Sono morte 4 persone solo nel palermitano, l’ultima perché è rimasta chiusa in ascensore causa black-out elettrico, due carbonizzati dal fuoco che ha bruciato la villetta a Cinisi, una perché non raggiunta in tempo dall’ambulanza. Si potevano evitare, almeno una, solo una?

Prima le cuoia le tiravano i politici, quando si votava con le preferenze, ora i cittadini. Ma se i cittadini tirano le cuoia, o non vanno più a votare, che si fa? Chissenefrega qualche fesso a votare ci va sempre, perché e scemo, perché è fazioso, perché è a libro paga, perché non sa che fare quel giorno, perché è malato di politica, ed anche se sono pochi, non più rappresentativi della maggioranza del popolo, l’importante che il sistema vada avanti, al prossimo cataclisma poi ci pensiamo. Dopo.

Così è se vi pare

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