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Elezioni, terzo Polo: il programma di Azione e Italia Viva

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Elezioni, terzo Polo: il programma di Azione e Italia Viva

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domenica 04 Settembre 2022

Ecco i contenuti dell'intero capitolo del programma del Terzo Polo dedicato alla “Crescita del Mezzogiorno”

Il programma frutto dell’alleanza tra Azione e Italia Viva è il più esteso dei quattro analizzati in questo approfondimento e nelle 62 pagine di cui si compone un intero capitolo è dedicato alla “Crescita del Mezzogiorno”.

L’obiettivo che il terzo polo si prefissa per il Meridione è quello di “creare un secondo motore dell’economia per rendere questa area del Paese attrattiva per gli investimenti e ricca di opportunità per i giovani” attraverso la realizzazione di dodici punti: trasformare l’Agenzia per la Coesione in Agenzia per lo Sviluppo, con poteri operativi straordinari di affiancamento e, dove necessario, di sostituzione delle amministrazioni locali; differenziare la defiscalizzazione per incentivare la crescita dimensionale delle imprese; garantire livelli essenziali di prestazioni sociali; completare l’Alta velocità e potenziare i treni regionali; realizzare l’Esagono della portualità; rafforzare la centralità delle Zone economiche speciali (Zes); fare del Sud l’hub energetico del Mediterraneo; migliorare i livelli di istruzione e combattere la dispersione scolastica; combattere spopolamento e desertificazione economica delle aree interne; aumentare la diffusione della rete internet; aumentare la quota di turismo non balneare per garantire maggiore continuità; rimuovere i vincoli indiretti alla crescita economica e al benessere sociale.

Nel dettaglio, in merito alle infrastrutture nel programma si parla di “completare i lavori sulla Napoli-Bari, proseguire ulteriormente la Palermo-Catania-Messina e realizzare i primi lotti funzionali delle direttrici Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza-Battipaglia affinché entrambe possano essere realizzate. È necessario inoltre potenziare le reti ferroviarie regionali e interregionali, soprattutto in Sicilia”. Secondo Calenda e Renzi bisogna poi “creare una rete dei porti presenti nelle regioni meridionali, mettendoli a sistema grazie a una cabina di regia, e valorizzare in particolare le opportunità di crescita e di investimenti nazionali e internazionali offerte dalle ZES (Zone Economiche Speciali)”.

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