Enna, assegnati due bollini rosa all’ospedale Umberto I - QdS

Enna, assegnati due bollini rosa all’ospedale Umberto I

redazione

Enna, assegnati due bollini rosa all’ospedale Umberto I

venerdì 15 Dicembre 2023

Il riconoscimento per il nosocomio ennese è stato confermato da parte della Fondazione Onda. Per il management dell’Asp ennese si tratta di un risultato che premia il lavoro portato avanti nel corso degli ultimi anni

ENNA – L’Ospedale Umberto I, anche questo anno, è stato premiato con due bollini rosa da Fondazione Onda per l’attenzione dedicata alla salute femminile.

La Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha assegnato i Bollini Rosa per il biennio 2024/2025 a 367 ospedali, tra cui appunto quello ennese, che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, con attenzione “anche a quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere”. La premiazione è avvenuta in una cerimonia svoltasi presso il ministero della Salute.

“L’assegnazione dei Bollini rosa – ha sottolineato Francesco Iudica, commissario straordinario dell’Asp ennese – conferma il riconoscimento della qualità offerta all’utenza dai servizi e strutture del Dipartimento Materno Infantile e costituisce un motivo di orgoglio e lo sprone a migliorare ulteriormente i risultati raggiunti”.

Per la dottoressa Loredana Disimone, direttore del Dipartimento Materno Infantile “il coinvolgimento attivo degli operatori multidisciplinari e l’attenzione alla promozione della salute nella sua globalità hanno premiato ancora una volta l’Ospedale Umberto I e l’intera Azienda sanitaria provinciale di Enna”.

Percorsi virtuosi rivolti alla cura delle patologie femminili

Tra i responsabili dei reparti e servizi che hanno contribuito alla costruzione dei percorsi virtuosi rivolti alla cura delle patologie femminili, vi sono, oltre alla dottoressa Loredana Disimone, le dottoresse Lucia Lo Presti, Oriana Ristagno, Daniela Sambataro, Linda Vitali, e i dottori Giuseppe Cuccì, Giovanni Bologna, Renato Valenti e Pierfranco Mirabile.

“L’11^ edizione dei Bollini rosa – ha commentato Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda – che ha il patrocinio di 31 enti e società scientifiche, rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza di servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche, che si distinguano per la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate”.

I 367 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose

“Gli ospedali premiati con il Bollino rosa – ha aggiunto – vengono valutati alla luce dei percorsi inerenti sia alle specialità con maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, sia a quelle che trattano patologie che normalmente colpiscono entrambi i generi, ma con un approccio personalizzato. Vengono inoltre tenute in considerazione l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne e i servizi offerti per la gestione di vittime di violenza. I 367 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari. Allo stesso tempo, i nosocomi con il Bollino Rosa rappresentano per la popolazione, l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate”.

I criteri di valutazione tenuti in considerazione

Tra i criteri di valutazione tenuti in considerazione, vi sono: la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.

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