Esplosione a Calenzano, ancora disperso il 57enne Catanese

Esplosione a Calenzano, ancora disperso il 57enne catanese: ecco chi è

Esplosione a Calenzano, ancora disperso il 57enne catanese: ecco chi è

Redazione  |
martedì 10 Dicembre 2024

Secondo un'ipotetica ricostruzione, l'esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti.

È di 2 morti e 26 feriti il bilancio dell’esplosione scoppiata in un deposito di carburanti Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. La tragedia è avvenuta in via Erbosa, intorno alle 10.20 di ieri mattina, 9 dicembre. Resta fermo a tre il numero di dispersi, tra cui un 57enne del Catanese, Carmelo Corso.

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A esplodere, innescando un incendio, è stata una delle autobotti presso le pensiline di carico, nella zona dove viene caricato il carburante. È questa l’ipotesi su cui lavora la Procura di Prato, che ha aperto un’inchiesta per chiarire la dinamica dell’incidente e accertare le eventuali responsabilità penali.

Esplosione a Calenzano, le indagini

Il procuratore Luca Tescaroli ha effettuato un lungo sopralluogo sul luogo dell’esplosione. “Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante”, ha detto il magistrato.

La Procura ha coinvolto subito nelle indagini i carabinieri di Firenze, ha poi nominato alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per accertare le cause dell’esplosione. “Abbiamo richiesto l’intervento dell’Arpat e dell’Asl Toscana Centro per evidenziare i profili di possibile responsabilità sul luogo teatro dell’esplosione”, ha aggiunto Tescaroli.

Il bilancio

In totale con le ambulanze sono state trasferite 9 persone ferite, di cui due in codice rosso per gravi ustioni poi elitrasportate all’ospedale di Cisanello a Pisa. Si tratta di un operaio livornese di 51 anni, con il 70% del corpo bruciato, anche in profondità, e di un operaio di 47 anni, che è stato intubato a Careggi. I restanti pazienti meno gravi sono stati ricoverati all’ospedale fiorentino di Careggi e all’ospedale Santo Stefano di Prato. Sono arrivati spontaneamente nei pronto soccorso della zona altri 16 feriti lievi, in particolare per patologie traumatiche dell’orecchio e per traumi al rachide. Si tratta di persone che si trovavano in prossimità del luogo dell’evento. La Prefettura di Firenze ha così aggiornato a 26 il numero dei feriti.

I soccorritori intervenuti dopo l’esplosione a Calenzano hanno individuato in breve tempo due vittime. La prima è stata identificata in Vincenzo Martinelli, 51 originario di Napoli e residente vicino a Prato. Gli altri, tra la vittima non identificata e dispersi, sarebbero: un operaio originario di Catania di 57 anni, un operaio originario della provincia di Novara di 49 anni, un operaio nato in Germania ma cittadino italiano di 45 anni e un operaio di Matera di 45 anni.

Esplosione a Calenzano, le parole del sindaco Carovani

“È stato un evento drammatico ed è stato vissuto anche con una grandissima preoccupazione della cittadinanza, che ha subito, soprattutto nella parte più vicina al deposito, dei danni, da un’onda d’urto importante, che ha frantumato i vetri delle fabbriche e anche delle case. Naturalmente la cosa più da tristezza è il fatto che ci sono stati dei deceduti e dei feriti, il bilancio purtroppo è molto grave. A Calenzano non si era mai verificato un evento di questo tipo. È sicuramente il fatto più grave accaduto a Calenzano dal secondo dopoguerra ad oggi”, ha detto il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani.

“La comunità di Calenzano – ha aggiunto il sindaco Carovani – è scossa e profondamente addolorata da quanto accaduto. Siamo vicini alle famiglie delle vittime e alle persone ferite e abbiamo deciso di dichiarare lutto cittadino in segno di rispetto. Ringrazio il sistema di Protezione civile, i vigili del fuoco, i sanitari, le forze dell’ordine e tutti i soggetti coinvolti nei soccorsi e attendiamo le prossime ore per capire l’esatta dinamica dell’evento. L’area interessata dall’incidente è classificata nel Piano di protezione civile comunale come impianto considerato a rischio di incidente rilevante, che prevede un Piano di emergenza esterno coordinato dalla Prefettura, come è accaduto stamani”.

Il comunicato di Eni

Eni, con un comunicato, ha espresso “la propria forte vicinanza alle famiglie delle persone decedute e alle persone rimaste coinvolte nell’incidente”. Eni, inoltre, “sta pienamente collaborando con l’autorità giudiziaria per l’accertamento delle dinamiche e delle cause” dell’esplosione di una delle autobotti presso la pensilina di caricò e ha confermato che “l’incendio è stato completamente domato questa mattina in modo tempestivo dai vigili del fuoco”. Unanime il cordoglio delle forze politiche nazionali, regionali e locali per la tragedia sul lavoro. “Vicinanza alle famiglie delle vittime e ai feriti” è stata espressa anche dai vescovi di Firenze e Prato.

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