Ex Pubbliservizi, più ore per i dipendenti

Ex Pubbliservizi, più ore per i dipendenti: “Adesso attendiamo che la macchina parta”

Antonino Lo Re

Ex Pubbliservizi, più ore per i dipendenti: “Adesso attendiamo che la macchina parta”

Giuliano Spina  |
mercoledì 19 Luglio 2023

Un contributo di un milione di euro finalizzato all’incremento del monte ore dei lavoratori dell'ex Pubbliservizi. Il commento dei sindacati

L’incremento del monte ore per i dipendenti della Servizi Città Metropolitana di Catania. E’ questo il tema della nuova puntata della telenovela riguardante la società che nei mesi scorsi ha sostituito la vecchia Pubbliservizi. Una notizia arrivata oggi e che ha fatto contenti gli addetti ai lavori che nei mesi scorsi si sono battuti per il futuro degli oltre 300 dipendenti della vecchia società.

Allo stesso tempo però ci si chiede quale sarà il futuro della nuova società e si spera che vengano rispettati nel migliore dei modi i passi per dare un avvenire quanto più stabile possibile. Già nelle prime ore della mattinata di oggi è giunta la notizia relativa all’erogazione da parte della Regione Siciliana di un milione di euro per l’incremento del monte ore per i dipendenti dell’ex Pubbliservizi.

Un milione di euro per la ex Pubbliservizi

Il presidente della Regione, Renato Schifani: “Nella manovra finanziaria approvata ieri, il cosiddetto ‘Collegato bis’, abbiamo stanziato ben un milione di euro in favore delle integrazioni orarie dei dipendenti ex Pubbliservizi, oggi assunti nella nuova azienda partecipata ‘Servizi Città Metropolitana di Catania’. Un impegno che avevo assunto due mesi fa con l’ex commissario Piero Mattei e che oggi manteniamo”. Dal canto suo l’assessore all’Economia, Marco Falcone, ha aggiunto: “Al termine di un lungo e doloroso iter, infatti i trecento dipendenti della vecchia partecipata della Provincia regionale sono transitati nel nuovo soggetto che sta già erogando servizi essenziali per la collettività del Catanese. Tale passaggio era avvenuto con decurtazione oraria, ma oggi il governo Schifani interviene per ripristinare l’orario pieno e, quindi, restituire dignità ai lavoratori e maggiore efficienza al territorio. Un ringraziamento all’Aula che ha subito colto l’importanza della misura”.

Ponzo (Fisascat Cisl): “Era tutto in previsione”

Un qualcosa che fa ben sperare per l’attività della nuova società della provincia di Catania, in particolare gli esponenti delle sigle sindacali. La segretaria della Fisascat Cisl di Catania, Rita Ponzo, è intervenuta al QdS.

“Era già in previsione – ha affermato Ponzo – perché la riduzione delle ore era dovuta al budget che Città Metropolitana aveva dato alla nuova società. Le ore erano insufficienti per far fronte a tutti i servizi che Città Metropolitana ha richiesto, come i musei o le iniziative come Etnacomics. Già si è iniziato ad aumentare le ore contrattuali per far fronte alle emergenze climatiche nella provincia di Catania. Noi eravamo molto fiduciosi e immaginavano che era un discorso momentaneo e temporaneo e che tutto si sarebbe ripristinato. C’era lavoro in arretrato anche perché non c’era tanta disponibilità economica da parte della curatela per far fronte all’acquisizione di mezzi e materiale”.

“Mi auguro che si mantenga – ha proseguito – la pulizia all’interno dell’organizzazione lavorativa della nuova società. Questo farà sì che essa abbia lunga vita e che i lavoratori abbiano il lavoro fino quando andranno in pensione. Il pagamento degli stipendi è stata una grande difficoltà, perché è stato fatto il bando affinché qualche banca si aggiudicasse l’apertura di un conto corrente anche per l’approvvigionamento del carburante. Così i lavoratori hanno preso solo acconti anche da parte di Città Metropolitana. La nuova società non aveva codici e conto corrente e qualcuno ha cercato di strumentalizzare, ma adesso le cose si stanno normalizzando”.

Inzirillo (Sifus Confali): “Reperire risorse”

La segretaria regionale dell’ufficio vertenze della Sifus Confali, Lucia Inzirillo, ha invece posto l’attenzione sulle somme da recuperare per chi deve andare in pensione.

“Ci stiamo lavorando dal primo minuto – ha detto Inzirillo – perché se da un lato l’amministratore ha fatto un grande lavoro per reperire risorse, dall’altro stiamo guardando nella direzione dello svuotamento dell’azienda, ovvero reperire somme per chi deve andare in pensione. L’amministratore sta guardando agli interessi dei lavoratori, perché per esempio i reparti pulizia e custodia passarono a 28 ore dopo qualche giorno. Abbiamo anche pressato la politica e adesso ci sarà un ulteriore milione di euro dalla Regione. Molti lavoratori erano già a 32 ore e così ci sarà anche un più rispetto a quello che si aveva”.

“Il nostro sindacato – ha aggiunto – non è stato in silenzio per paura. Adesso attendiamo che questa macchina parta e siamo in attesa della comunicazione da parte dell’amministratore della scelta del direttore generale entro l’inizio della prossima settimana, perché se non avvenisse prima dell’inizio delle ferie potrebbe arrecare un grosso danno all’azienda. La figura del direttore generale è fondamentale”.

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