Fase 3, Draghi "Sussidi servono ma ai giovani bisogna dare di più" - QdS

Fase 3, Draghi “Sussidi servono ma ai giovani bisogna dare di più”

redazione

Fase 3, Draghi “Sussidi servono ma ai giovani bisogna dare di più”

martedì 18 Agosto 2020

L’intervento dell’ex presidente della Bce alla giornata inaugurale del Meeting di Rimini: "Istruzione settore chiave, Privare i giovani del futuro è è la più grave forma di diseguaglianza”. E sull'Unione Europea aggiunge: “Da questa crisi può uscire più forte”

“I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire. Ma ai giovani bisogna dare di più”. Lo ha detto l’ex presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo alla giornata inaugurale del Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini. Secondo Draghi, infatti, al termine dell’emergenza “i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri”.

“C’è un settore, essenziale per la crescita – ha continuato – dove la visione di lungo periodo deve sposarsi con l’azione immediata. Questo è l’istruzione e, più in generale, l’investimento nei giovani. La situazione presente rende imperativo e urgente un massiccio investimento di intelligenza e di risorse finanziarie in questo settore. La partecipazione alla società del futuro richiederà ai giovani di oggi ancor più grandi capacità di discernimento e di adattamento”.

“Privare un giovane del futuro – ha aggiunto – è una delle forme più gravi di diseguaglianza. Una forma di egoismo collettivo ha indotto i governi a distrarre capacità umane e altre risorse in favore di obiettivi con più certo e immediato ritorno politico. Il debito creato con la pandemia è senza precedenti e dovrà essere ripagato principalmente da coloro che sono oggi i giovani. È nostro dovere far sì che abbiano tutti gli strumenti per farlo pur vivendo in società migliori delle nostre”.

“Per affrontare la crisi economica, effetto della pandemia – ha sottolineato – occorre pragmatismo e flessibilità, ma chi governa non può dimenticare l’importanza dei principii che ci hanno sin qui accompagnato. Nelle attuali circostanze il pragmatismo è necessario. Non sappiamo quando sarà scoperto un vaccino, né tantomeno come sarà la realtà allora. Le opinioni sono divise: alcuni ritengono che tutto tornerà come prima, altri vedono l’inizio di un profondo cambiamento. Probabilmente la realtà starà nel mezzo: in alcuni settori i cambiamenti non saranno sostanziali; in altri le tecnologie esistenti potranno essere rapidamente adattate”. Altri ancora, secondo l’ex presidente della Bce “si espanderanno e cresceranno adattandosi alla nuova domanda e ai nuovi comportamenti imposti dalla pandemia. Ma per altri, un ritorno agli stessi livelli operativi che avevano nel periodo prima della pandemia, è improbabile. Dobbiamo accettare l’inevitabilità del cambiamento con realismo e, almeno finché non sarà trovato un rimedio, dobbiamo adattare i nostri comportamenti e le nostre politiche”.

“Da questa crisi – ha spiegato poi Draghi – l’Europa può uscire rafforzata. L’azione dei governi poggia su un terreno reso solido dalla politica monetaria. Il fondo per la generazione futura (Next Generation Eu) arricchisce gli strumenti della politica europea. Il riconoscimento del ruolo che un bilancio europeo può avere nello stabilizzare le nostre economie, l’inizio di emissioni di debito comune, sono importanti e possono diventare il principio di un disegno che porterà a un ministero del Tesoro comunitario la cui funzione nel conferire stabilità all’area dell’euro è stata affermata da tempo. Dopo decenni che hanno visto nelle decisioni europee il prevalere della volontà dei governi, il cosiddetto metodo intergovernativo la Commissione è ritornata al centro dell’azione. In futuro speriamo che il processo decisionale torni così a essere meno difficile, che rifletta la convinzione, sentita dai più, della necessità di un’Europa forte e stabile, in un mondo che sembra dubitare del sistema di relazioni internazionali che ci ha dato il più lungo periodo di pace della nostra storia”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017