Fiere internazionali, avviso per le imprese siciliane - QdS

Fiere internazionali, avviso per le imprese siciliane

Michele Giuliano

Fiere internazionali, avviso per le imprese siciliane

martedì 05 Dicembre 2023

Le aziende hanno tempo fino al 10 dicembre per chiedere l’adesione agli eventi più importanti dell’agroalimentare. Occasione per l’export: in tutto dieci tappe da Verona a New York, passando per Norimberga e Singapore

PALERMO – Continuare a sostenere l’economia tradizionale siciliana, quella dell’agroalimentare, senza perdere di vista l’importanza dell’apertura delle imprese isolane verso il mondo economico internazionale. Entro il prossimo 10 dicembre le aziende potranno manifestare il proprio interesse alla partecipazione a una serie di importanti fiere internazionali del settore agroalimentare, che si terranno in giro per il mondo tra gennaio e novembre. La Sicilia, si legge nell’avviso a firma dell’assessore regionale dell’agricoltura, Luca Sammartino, e del dirigente generale del dipartimento dell’agricoltura, Dario Cartabellotta, “è una regione altamente specializzata nell’agroalimentare di qualità e il sostegno alle attività di internazionalizzazione delle imprese è un obiettivo fondamentale per garantire competitività negli anni futuri”.

Assicurare la presenza delle produzioni qualificate alle fiere internazionali

Si vuole, quindi, assicurare una presenza qualificata delle produzioni di eccellenza all’interno dei principali eventi internazionali in modalità preferenzialmente aggregata e definire percorsi di valorizzazione basati sul Brand Sicilia. Tra le produzioni agroalimentari di eccellenza ci sono quelle con valore ambientale (biologico), territoriale (Dop-Igp), Qualità sicura (Qs), tradizionale (prodotti storici, antichi, tradizionali, eroici, legati alle pratiche locali tradizionali) che differenziano e caratterizzano le produzioni in termini di qualità e di legami alla zona di produzione. Le fiere inserite in elenco partono dal gennaio 2024, a Las Vegas, dove si tiene il “Winter Fancy Food”; a seguire ci si sposta a Berlino, a febbraio, con la “Fruit Logistica”, dedicata specificatamente all’ortofrutta. Sempre a febbraio, a Norimberga, “Biofach”, dedicata al biologico.

Si ritorna in Italia, a Verona, nel mese di aprile, con “Sol”, evento incentrato sull’olio e i suoi derivati, e a Catania, con “Mediterraria”. Aprile racchiude anche un terzo evento, dall’altra parte del mondo, a Singapore, dove si tiene “Fha Singapore”. Maggio ritorna ad essere tutto italiano, con “Cibus” a Parma, e “Macfruit” a Rimini. Infine, si ritorna negli Stati Uniti a giugno, con il “Summer Fancy Food”, mentre si vola a Dubai nel mese di novembre, per lo “Speciality Food Festival”.

Prevista una quota di partecipazione di 1.500 euro

Per tutti i diversi eventi è prevista una quota di partecipazione di 1.500 euro. Per l’adesione e la partecipazione alle iniziative, le aziende interessate dovranno far pervenire la propria istanza a mezzo pec all’indirizzo istituzionale del servizio qualità e marketing del brand Sicilia del dipartimento regionale dell’agricoltura, entro il prossimo 10 dicembre. Le aziende potranno far pervenire richiesta di adesione per un numero massimo di tre fiere nazionali e per tre fiere internazionali, per un totale di sei fiere. La quota di partecipazione a carico del partecipante dovrà essere corrisposta dopo l’avvenuta selezione e relativa comunicazione da parte di questo ufficio. Sono a carico delle aziende partecipanti anche le spese di trasporto della merce da esporre nel proprio spazio espositivo. È necessario che le aziende garantiscano la presenza di almeno un rappresentante nel proprio stand dall’inizio alla fine dell’evento.

Dopo aver raccolto le manifestazioni d’interesse, l’amministrazione farà una selezione in funzione della disponibilità degli spazi espositivi. Il 50% di questi sarà assegnato prioritariamente ad aziende associate nella forma di consorzi di tutela riconosciuti, organizzazioni di produttori e le loro associazioni riconosciute, organizzazioni interprofessionali, cooperative agricole, reti di impresa fra produttori.
Il restante 50% sarà assegnato anche ad aziende singole che abbiano la propensione all’export sulla base del fatturato, il prodotto, l’organizzazione aziendale, gli investimenti realizzati negli ultimi 3 anni.

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