File segreti su Messina Denaro, due arresti. Corona indagato - QdS

Vendita di file segreti su Messina Denaro, in manette carabiniere e politico. Indagato Fabrizio Corona

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Vendita di file segreti su Messina Denaro, in manette carabiniere e politico. Indagato Fabrizio Corona

Redazione  |
giovedì 20 Luglio 2023

Due i soggetti arrestati per la vendita di documenti segreti sulle indagini su Matteo Messina Denaro. Perquisita la casa di Corona.

Un carabiniere e un politico di Mazara del Vallo (Trapani) sono stati arrestati e collocati agli arresti domiciliari per aver tentato di vendere a Fabrizio Corona dei documenti segreti relativi alle indagini su Matteo Messina Denaro, l’ex boss latitante arrestato lo scorso 16 gennaio alla clinica “La Maddalena” di Palermo.

File su Messina Denaro, le persone coinvolte

Il carabiniere finito in manette, Luigi Pirollo, è accusato di accesso abusivo al sistema informatico e violazione di segreto d’ufficio. Il politico, Giorgio Randazzo, è accusato di ricettazione. L’indagine è stata coordinata dal procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, e dall’aggiunto Paolo Guido.

In queste ore i carabinieri avrebbero perquisito l’abitazione milanese di Fabrizio Corona, il quale risulterebbe anch’egli indagato per ricettazione.

La vendita dei documenti segreti

In base alla ricostruzione dei fatti, il carabiniere in servizio al N.O.R della compagnia di Mazara del Vallo si sarebbe introdotto in maniera illegale nel servizio informativo dell’Arma per copiare 786 file riservati sulle indagini sul boss di Castelvetrano. Successivamente, avrebbe consegnato i documenti a Randazzo.

Il politico, a sua volta, avrebbe contattato Corona per vendergli i documenti e, quest”ultimo, avrebbe manifestato l’intenzione di rivendere i file al direttore di un quotidiano online. Costui, però, dopo essere riuscito a visionare segretamente i documenti, avrebbe deciso di presentarsi alla Squadra Mobile di Palermo per raccontare quanto accaduto.

La nascita dell’indagine

L”indagine è nata a seguito delle intercettazioni disposte a carico del fotografo dei vip. Dopo l’arresto di Messina Denaro, infatti, Fabrizio Corona venne in possesso di alcuni audio di chat tra il malavitoso e alcune pazienti conosciute durante le sedute di chemioterapia sotto il falso nome di Andrea Bonafede.

Secondo quanto scritto Gip nella misura cautelare, Fabrizio Corona “voleva alimentare teorie complottistiche” sull’ex latitante. A quanto pare, il paparazzo dei vip voleva vendere “falsi scoop” a siti di informazione, in cambio di denaro. Corona parlava di uno “scoop pazzesco” da pagare ma inesistente. La perquisizione a casa di Corona è ancora in corso.

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