La Geografia è una delle materie che da adulti spesso ci pentiamo di non avere studiato abbastanza a scuola
La Geografia è una delle materie che da adulti spesso ci pentiamo di non avere studiato abbastanza a scuola. Eppure la normativa scolastica negli ultimi dieci anni l’ha proprio maltrattata, riducendone le ore di insegnamento. Con la riforma Gelmini, tra il 2008 e il 2010, non solo nelle scuole elementari e medie le ore settimanali dedicate alla Geografia sono state ridotte da tre a due, ma anche alle Superiori c’è stata una forte riduzione. Si pensi che ormai nel primo biennio dei Licei essa si studia insieme alla Storia, con la conseguenza che nelle tre ore alla settimana dedicate a “GeoStoria”, la Geografia risulta sempre penalizzata, perché tendenzialmente i professori dedicano maggior tempo alla Storia.
Con il Decreto legislativo 61/2017, attuativo della legge sulla Buona Scuola, nell’ambito della revisione degli Istituti Professionali, che ha dato centralità agli assi culturali e rinforzato l’organizzazione didattica per Una (Unità di apprendimento), la Geografia ha riconquistato dignità diventando parte integrante dell’asse “storico sociale”. Poi, la Nota Miur n. 6.913 del 19 aprile 2018 ha fatto sì che negli istituti professionali la materia sia garantita e assegnata alla classe di concorso A21.
Negli Istituti Tecnici, invece, la situazione è ancora critica, perché, come denuncia l’Associazione italiana degli insegnanti di Geografia nata nel 1953, permangono distinzioni di attribuzione della Geografia sulla base dell’indirizzo. Solo negli Istituti tecnici per il turismo la Geografia è assegnata alla classe A21. In tutti gli altri indirizzi dell’Istituto Tecnico, l’allegato A del D.M. 259/2017 prevede ancora la residuale possibilità di attribuire la Geografia ai docenti di Scienze, generando confusione e penalizzando una materia che è come una bussola in tutto l’arco della nostra vita. La conoscenza della Geografia è necessaria nel lavoro, ma anche nel tempo libero. Perché viaggiare non può prescindere dalla conoscenza della morfologia del territorio, della densità della popolazione e delle caratteristiche economico-sociali delle principali città dei vari Paesi del Mondo.
Twitter: @LRussoQdS