Sperone, Giancarlo Romano diceva: "Siamo contro lo Stato"

Omicidio Sperone, emerge il pensiero di Romano: “Abbiamo degli ideali, siamo contro lo Stato”

Marco Cavallaro

Omicidio Sperone, emerge il pensiero di Romano: “Abbiamo degli ideali, siamo contro lo Stato”

Redazione  |
lunedì 04 Marzo 2024

Lo scontro sarebbe scaturito da un debito di 2.500 euro derivato da un giro di scommesse clandestine

In queste ore emergono nuovi dettagli sul caso Sperone, in cui a perdere la vita è stato Giancarlo Romano. Ucciso a colpi di pistola lo scorso 26 febbraio, gli investigatori sono riusciti a ricostruire alcune intercettazioni che evidenziano il pensiero dell’uomo verso lo Stato: “Noi abbiamo degli ideali dentro, che non facciamo morire mai e noi preghiamo il Signore che certe cose non finiranno mai. Noi siamo contro lo Stato – spiegava Romano – siamo contro la polizia”.

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Come emerso dal blitz avvenuto nelle scorse ore a Brancaccio, l’omicidio di Giancarlo Romano sarebbe scaturito da un debito di 2.500 euro derivato da un giro di scommesse clandestine. Nell’inchiesta della Squadra mobile, inoltre, emergono anche i ruoli di Giuseppe Arduino e Vincenzo Vella. Queste, sarebbero state delle figure centrali nella gestione del gioco e delle scommesse insieme a Romano.

Giancarlo Romano, Arduino, Vella e il circuito sul territorio

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli indagati hanno cercato di imporre sul territorio dei circuiti del gioco d’azzardo a loro riferibili. Proprio per questo motivo, a Vella, Arduino e Romano viene evidenziata anche la convocazione di chi raccoglieva le scommesse e l’invito a non utilizzare i canali di Camillo Mirra.

Omicidio Sperone, il conflitto con i Mira

Proprio con la famiglia Mira, lo scorso lunedì è nato lo scontro che ha provocato l’incidente. Prima l’aggressione nel magazzino di via XVII Maggio da parte di Alessio Salvo Caruso. Dopo è arrivata la reazione di Camillo Mira e del figlio Antonio con il conflitto a fuoco nel quale Giancarlo Romano è stato ucciso. In questo contesto, anche Alessio Salvo Caruso è rimasto gravemente ferito proprio da Camillo Mira.

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