Giornate Fai per le scuole, i beni aperti in Sicilia dal 22 al 27 novembre - QdS

Giornate Fai per le scuole, i beni aperti in Sicilia dal 22 al 27 novembre

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Giornate Fai per le scuole, i beni aperti in Sicilia dal 22 al 27 novembre

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martedì 16 Novembre 2021

Le Delegazioni di volontari FAI organizzeranno in tutte le regioni visite speciali riservate alle classi “Amiche FAI” e gestite interamente dagli Apprendisti Ciceroni

Modellate sulle Giornate FAI di
Primavera e di Autunno, il più diffuso e partecipato evento nazionale dedicato
dal FAI alla promozione del patrimonio di natura e storia dell’Italia, tornano
nella settimana dal 22 al 27 novembre le Giornate FAI riservate alle scuole
,
giunte alla decima edizione.

Le Delegazioni di volontari FAI organizzeranno in tutte le regioni visite speciali riservate alle classi “Amiche FAI” e gestite interamente dagli Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati dai volontari FAI che operano in un dialogo continuo con i docenti. Indossati i panni di narratori d’eccezione, gli Apprendisti Ciceroni accompagneranno le classi in visita alla scoperta di luoghi dal valore storico, artistico, naturalistico e comunque identitari, ovvero significativi per loro e per le loro comunità. Chiese e palazzi, sedi delle istituzioni, riserve naturali, parchi e giardini storici, quartieri cittadini e molti altri luoghi saranno aperti e raccontati agli studenti dagli studenti, in un progetto di educazione tra pari di grande soddisfazione per tutti; un’esperienza formativa unica e originale, che è anche l’occasione per i ragazzi di valorizzare il proprio territorio, mettendosi al servizio della loro comunità.

TRA I BENI APERTI IN SICILIA

PALERMO

San Giovanni
degli Eremiti

Patrimonio Unesco dal 2015, la
chiesa di San Giovanni degli Eremiti sorge nel quartiere dell’Albergheria, nel
cuore del centro storico di Palermo, a due passi da Palazzo dei Normanni e
vicino al mercato storico di Ballarò. Chiesa e convento di S. Giovanni degli
Eremiti, secondo le cronache, furono edificati per volere del primo re di
Sicilia Ruggero II, sovrano illuminato e colto, tra il 1132 e il 1148 su più
antiche preesistenze di epoche diverse e affidati ai padri benedettini di
Montevergine. Nei secoli sembra che questo luogo abbia mantenuto sempre una
destinazione religiosa, infatti, durante il dominio musulmano dell’isola, vi
sorgeva presumibilmente, una moschea araba. Insieme al suo chiostro e al suo
giardino, è un bene culturale che narra perfettamente, vista la sua posizione
geografica e il suo complesso passato fatto di recuperi e abbandoni, la storia
della città capitale del Regno Normanno. Il percorso offre una lettura non
soltanto storica e artistica, ma vuole evidenziare come l’arte interagisca
con l’ambiente, l’humus che lo circonda: è un’occasione per scoprire il valore
della multiculturalità e delle magnifiche sinergie che questa può creare.

Visite a cura degli
Apprendisti Ciceroni
del Liceo Scientifico Ernesto Basile e dell’Istituto Magistrale
Finocchiaro Aprile di Palermo

COMITINI (AG)

Palazzo Bellacera

Il palazzo baronale Bellacera si
erge su un’altura sottostante il colle Cumatino. Dal 23 giugno1627, data di
concessione al barone Gaspare Bellacera del privilegio dello Jus Populandi
da parte del re Filippo IV di Spagna, al 1812, data alla quale il dominio
feudale fu abolito con l’approvazione della nuova Costituzione borbonica, fu
sede della baronia di Comitini e poi del principato. I dati circa la sua
origine non sono precisi, la citazione più antica risale al 1560 in un
testamento nel quale si parla di una “torre” probabilmente una
struttura militare per il controllo del territorio, una struttura che faceva
parte di una rete di torri di rilevamento del periodo tardo-normanno. L’attuale
palazzo Bellacera, finemente ristrutturato nel 1992, comprende una fornitissima biblioteca
comunale, un museo delle miniere e un suggestivo antiquarium.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del I. C. Leonardo da Vinci di
Comitini

RECALMUTO (AG)

Teatro Regina Margherita

Fu edificato nell’area che un tempo
era occupata dal giardino dell’ex Monastero di Santa Chiara. Costruito fra il
1870 e il 1880 e intitolato alla consorte dell’allora regnante d’Italia,
Umberto I di Savoia, il teatro di Racalmuto – 350 posti, due ordini di palchi,
un loggione a ferro di cavallo, golfo mistico per l’orchestra e un ampio
palcoscenico – nacque come vanto della borghesia mineraria del paese, che
ricavava la propria ricchezza dall’estrazione e commercializzazione dalle
locali miniere di zolfo e sale. Il progetto fu affidato all’architetto Dionisio
Sciascia, allievo della scuola di Filippo Basile (progettista del coevo Teatro
Massimo di Palermo). L’edificio è impreziosito dagli stucchi di Giuseppe Carta
(autore anche del sipario, che raffigura i Vespri siciliani), e dotato di
dodici scenari dipinti dal pittore Giuseppe Cavallaro.

Visite a cura degli
Apprendisti Ciceroni
del L.S. “Leonardo” di Agrigento

PORTO EMPEDOCLE (AG)

Opere di street art

La passeggiata di circa un’ora si
snoda su sei tappe, tra vie, vicoli e cortili del centro storico, all’insegna
della riqualificazione urbana che è stata attuata negli anni più recenti. Sarà
possibile conoscere un aspetto di Porto Empedocle diverso da quello
tradizionale, da una prospettiva contemporanea e artistica, ammirando opere di
street art, dal dipinto a tema sociale alle espressioni della cultura alta,
dalla cultura popolare al mero divertissement cromatico e decorativo. Si racconterà di come l’arte contemporanea, in particolare
il genere della street art, ha salvato Porto Empedocle dal degrado e ne ha
rilanciato l’immagine grazie a un costante impegno civico di cittadinanza
attiva.

Visite a cura degli
Apprendisti Ciceroni
della S.M. “Rizzo”
I.C. “Pirandello” di Porto Empedocle, Liceo Classico
“Empedocle” Agrigento

GELA (CL)

Mura Federiciane

Dopo la definitiva distruzione
della città ellenistica di Gela nel 282 a.C. da parte del tiranno agrigentino
di Finzia, la collina fu disabitata per secoli a eccezione della fondazione di
un piccolo insediamento arabo-medievale prima dell’anno Mille. Solo nel 1233
per ordine di Federico II, la città è rifondata con il nome di Terranova sulle
rovine dell’antica città greca. Terranova era cinta da una poderosa cortina
muraria costituita da numerose torri che ne garantivano la protezione e la
sorveglianza. Nel corso dei secoli queste mura ebbero dei restauri e
rifacimenti, soprattutto nel periodo spagnolo quando furono rimodernate in
vista dell’utilizzo di artiglieria da fuoco. Ad oggi il perimetro murario è
pienamente percorribile sebbene in molti punti il muro, conservatosi per intero
in altezza, sia inglobato nelle abitazioni moderne.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del IIS Eschilo, Liceo
Vittorini, ITE L. Sturzo, Itt E. Morselli, IISS E. Majorana

CATANIA

Museo di
Zoologia e Casa delle farfalle

Annesso al Dipartimento di Scienze
Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania, è la più
importante struttura museale dedicata al mondo animale presente nella Sicilia
orientale e uno dei rari esempi di musei naturalistici in tutto il meridione
d’Italia. Fu fondato nel 1853, come Gabinetto della Cattedra di Zoologia,
tenuta da Andrea Aradas (1810-1882), esperto di molluschi marini, e ospitato
nel Palazzo Centrale dell’Università di Catania, in Piazza Università. Il
nucleo iniziale di questo Gabinetto era costituito da collezioni dei soci
dell’Accademia Gioenia di Scienze Naturali, donate all’istituendo Museo. Tale
nucleo è stato successivamente integrato, in parte per merito di ulteriori
donazioni. L’edificio, in stile Liberty, presenta attualmente una superficie
utile complessiva di 260 metri quadri a piano terra e di 80 metri quadri al
primo piano. Lungo i muri perimetrali di ambedue i piani si trovano delle vetrine
espositive.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale
“Galileo Galilei” di Catania

BRONTE (CT)

Real Collegio Capizzi

Nel percorso di visita si potrà
ammirare, in particolare, la biblioteca borbonica che contiene oltre 21 mila
volumi, di tipo scientifico, letterario, filosofico e teologico, con testo in
greco e latino, oltre che in italiano, inglese, spagnolo, tedesco e francese. Tra
i testi custoditi, anche un numero cospicuo di classici latini e greci, dai Dodici
Cesari
di Svetonio alle opere di Senofonte, Tacito, Ovidio e Sallustio: da
ricordare un’edizione fiorentina dell’Iliade del 1837, in 2 volumi, che
raccoglie, oltre all’originario testo greco, sette traduzioni del poema
omerico, due delle quali in latino, sia in versi che in prosa, e le altre in
italiano, tedesco, francese, inglese, spagnolo. L’intero complesso del Collegio
continua rivestire un ruolo importante nella promozione del sapere al punto
tale da collaborare in modo proficuo con le scuole presenti sul territorio.

Visite a cura degli
Apprendisti Ciceroni
dell’Istituto Istruzione Superiore “Ven.Ignazio Capizzi” di Bronte

ACIREALE (CT)

Tour dei Musei ad Acireale: Mostra
delle Uniformi Storiche

All’interno del Municipio, in
piazza Duomo, presso la sala Costarelli, splendido esempio di quella
architettura barocca che connota il centro storico cittadino, vi è il Museo
delle uniformi storiche, una mostra permanente che riguarda un periodo che spazia
dal 1796 al 1928. Sono esposti uniformi e cimeli che provengono da sette Stati
Europei: la Francia, la Prussia, l’Impero Austro-Ungarico, la Russia, lo Stato
Pontificio, il Regno di Sardegna, il Regno d’Italia. La collezione, che
comprende 129 pezzi, è frutto di una trentennale attività di acquisti, scambi,
corrispondenza e ricerche storiche per documentare compiutamente ogni singolo
pezzo all’interno dell’insieme.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Archimede di Acireale

NICOSIA (EN)

Alla riscoperta della città

Percorso
alla riscoperta del quartiere di Santa Maria Maggiore, il più antico e
conservativo della città è ubicato alle pendici del Castello. Nel percorso si segnalano in
particolar modo la Cona del Gagini, collocata a Nicosia nel 1512; la volta
della Chiesa di San Vincenzo Ferreri affrescata da Guglielmo Borremans nel
1717, che ritrae la gloria di San Vincenzo con il particolare dell’angelo
musicante che, per il prodigio dell’illusionismo barocco, sembra inseguire e
guardare lo spettatore in qualunque angolo della chiesa esso si sposti; il
Portale della basilica di Santa Maria Maggiore, un notevole caso di raffinato
recupero di un manufatto architettonico proveniente da un edificio profano; il
crocefisso del Padre della Misericordia, scolpito dal nicosiano Vincenzo
Calamaro e ritenuto immagine miracolosa perché il 20 novembre del 1626, portato
in processione, liberò la città dalla peste.  In questa occasione le famiglie
del quartiere esibiranno alcuni piatti della tradizione locale, illustrandone i
procedimenti e le ricette.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Comprensivo Dante
Alighieri, del Secondo Circolo Didattico San Felice e del IIS “F.lli
Testa” di Nicosia

SCALETTA ZANCLEA (ME) 

Castello Rufo Ruffo

Il bene si trova situato nel punto
più alto del promontorio sovrastando l’intera baia. La struttura risulta
perfettamente mimetizzata nel contesto, tanto che le sue mura in roccia
naturale assecondano le asperità naturali della collina. Data la collocazione
geografica è possibile godere di un magnifico affaccio sull’area del mar Ionio
e ammirare il paesaggio costiero e collinare a 360 gradi. Il castello fu
insediato per volere di Federico II di Svevia nel secolo XIII ed è rimasto
pressoché invariato nei secoli. La struttura massiccia che ricorda molto la
natura di fortificazione viene alleggerita per mezzo della presenza di finestre
“bifore” che ingentiliscono e illuminano i prospetti. All’interno la
rocca presenta ampie sale illuminate con maestose volte a botte, risultando
così molto più vicina ad una elegante dimora feudataria che ad un castello di
natura difensiva.

Visite a cura degli
Apprendisti Ciceroni
dell’Istituto Comprensivo
Alì Terme

MARSALA (TP)

Area Archeologica dei Niccolini

L’area archeologica costituisce il
nucleo più importante del complesso di latomie utilizzate come cimitero dalla
prima comunità cristiana di Lilibeo. Si trova adiacente alla chiesa di Santa
Maria dell’Itria e al contiguo convento dei Padri Agostiniani, chiamati anche
Niccolini (o Nicolini) dal nome del santo agostiniano Nicola da Tolentino. Le
latomie sono cave a cielo aperto per l’estrazione della calcarenite (tufo),
sfruttate nella fase di massima espansione edilizia della città romana di
Lilibeo (fine II-inizi III sec. d.C.) e riutilizzate come cimitero tra il III e
il IV secolo da pagani, cristiani ed ebrei. Nell’area, già dalla fine
dell’Ottocento, sono noti alcuni complessi sepolcrali con arcosoli (sepolture a
cassa rettangolare sormontate da profonde nicchie ad arco), loculi e nicchie a
parete.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo State Pascasino

CASTELVETRANO (TP)

Una città prospettica-Il sistema delle piazze

Il centro storica della città di
Castelvetrano-Selinunte è costituito da tre piazze adiacenti e collegate tra di
loro: Piazza “Carlo d’Aragona e Tagliavia”, Piazza “Umberto
I” e Piazza “Camillo Benso Conte di Cavour”. In questo spazio
insistono alcuni dei monumenti più importanti, tra i quali la Chiesa di SS.
Maria Assunta, la Fontana della Ninfa, il Teatro Selinus, la Collegiata dei SS
Pietro e Paolo e l’intero Palazzo della famiglia Aragona-Tagliavia-Cortez. Lo
spazio, creato in età barocca, costituisce un sistema di vuoti contigui e
adiacenti, articolato e sinuoso, che rende protagonista, con il palazzo Ducale
e la Chiesa Madre, il “potere civile e il potere religioso”.  Nel percorrere la sequenza di piazze che si
restringono e si dilatano, l’osservatore può notare come la relazione fra gli
edifici della piazza cambia costantemente in funzione dei diversi punti di
vista.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico G. Pantaleo

TRAPANI

Torre Ligny

 La Torre di Ligny eretta sulla
punta estrema della città verso occidente, sulla suggestiva scogliera al
termine della lingua di terra (denominata Pietra Palazzo) che divide il mar
Tirreno dal mar Mediterraneo é stata una torre di avvistamento spagnola ed è
oggi uno dei monumenti principali e caratterizzanti della città di Trapani. Dal
suo terrazzo, al quale si accede internamente con una scala, si può godere di
un panorama spettacolare che incanta qualsiasi visitatore in qualunque
stagione: la vista spazia da Capo San Vito a Marsala, passando da Erice ad
un’ampia veduta della città di Trapani e alle isole Egadi. Realizzata
dall’architetto Carlos de Grunenberg nel 1671 per ordine di Claudio La Moraldo,
principe di Ligné e vicerè del Regno di Sicilia, la Torre si presenta come una
robustissima ma elegante torre di forma tronco-piramidale. Il fortilizio si
erge su uno scoglio, memoria di indispensabili interventi per la difesa della
città contro le continue scorribande dei pirati barbareschi, ma anche segno di
un orgoglioso gesto di protezione e custodia del territorio.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del I.I.S. Rosina Salvo di
Trapani e I.I.S.S. “I. e V. Florio” di Erice

VALDERICE (TP)

Santuario Maria SS. di Misericordia

Il Santuario di Maria SS. della Misericordia si trova nell’omonima
contrada di Misericordia in Comune di Valderice, situata verso la metà della
montagna di Erice sul versante nord est. La chiesa è situata all’ingresso di
una bella pineta e si affaccia sullo splendido golfo che va da Bonagia a Monte
Cofano.

Il Santuario dedicato a Maria SS. della Misericordia fu realizzato tra
la metà del 1600 e quella del 1700 nel luogo in cui sorgeva l’antica cappella,
un po’ fuori dall’abitato. La facciata è molto semplice; la sua linearità è
interrotta solo da un timpano spezzato posto sopra l’unico ingresso e da una
piccola apertura che si apre poco sopra. L’interno ha una pianta rettangolare,
si conclude con un’abside rettilinea ed è coperta da una volta a botte. Nel
1769 fu abbellita e decorata con dipinti a fresco e stucchi. L’altare maggiore
ospita la pregevole tela della Madonna della Misericordia dipinta da Andrea
Carrera nel 1600 che raffigura la Madonna nell’atto di chiedere a Dio
misericordia per l’umanità. Gli altari laterali sono decorati con affreschi di
Domenico La Bruna. Nei pressi del Santuario si trova un parco urbano.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del I.I.S.S. “Sciascia e
Bufalino” di Erice

SIRACUSA

I segreti di Capo Santa Panagia

La contrada di Santa Panagia, Panaghia in greco è un attributo della
Madonna il cui significato è Tutta Santa, secondo alcuni storici corrisponde
nei limiti geografici ad uno dei cinque quartieri dell’antica pentapoli di
epoca classica chiamato Tyche, che prendeva il nome dal Tempio della Fortuna
ivi costruito.

Questo quartiere negli anni ’70/’80 del secolo scorso fu individuato come luogo della nuova espansione urbanistica e senza volgere lo sguardo agli importanti resti archeologici, si cominciò velocemente ad edificare in assenza di un piano urbanistico.  La delegazione FAI di Siracusa aprirà i cancelli per far conoscere il misterioso e ricco tesoro archeologico salvato dal cemento. L’area in oggetto è stata solo in minima parte interessata da scavi archeologici o studi scientifici e poco si conosce del sito.  Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Einaudi di Siracusa e dell’Istituito Tecnico Ruiz di Agusta (SR).

Di seguito l’elenco completo dei luoghi aperti in SICILIA e modalità di partecipazione all’evento su:https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-per-le-scuole/i-luoghi-aperti/?regione=SICILIA

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