Giuseppe Vecchio, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione siciliana - QdS

Giuseppe Vecchio, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione siciliana

redazione

Giuseppe Vecchio, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione siciliana

Roberto Greco  |
sabato 09 Settembre 2023

“Le mense sono uno strumento per permettere ai bambini di mangiare un pasto sano”

Il tema dell’emergenza alimentare riguarda tutta la popolazione definita “fragile”, indipendentemente dalla loro età, ed è quindi ovvio che anche la fascia più giovane della popolazione ne sia vittima. A questo proposito interviene al QdS il professor Giuseppe Vecchio, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Siciliana.

Professore, gli ultimi dati relativi all’emergenza alimentare in Italia sembrano essere quelli di un Paese in cui, al di là delle sbandierate dichiarazioni, non tenga conto del problema della povertà alimentare…
“Necessariamente io devo inquadrare il problema della povertà alimentare dei minori in un quadro di supporto del minore in difficoltà e a rischio di povertà più ampio. Strumenti legislativi ne esistono diversi, come ad esempio la legge regionale 16/2021, che dedica alla povertà un capitolo, nello specifico si tratta dell’art.2 comma I. In questa legge è fatto esplicito riferimento alla povertà alimentare in modo particolare alla ‘lettera A’ è specificatamente prevista per il contrasto alle povertà alimentari, attraverso ‘buoni pasto’ e integrazioni per la famiglie in stato di necessità”.

Le mense scolastiche possono essere un cuscinetto sociale per quanti, al di fuori del sistema scolastico, vivono l’emergenza alimentare…
“Senza dubbio e, anche se non specificatamente definito dalla LR.16/2021 ma proprio su questa base, ritengo che sia possibile una riorganizzazione dell’uso delle risorse al fine di potenziare in maniera specifica l’attività delle mense scolastiche al fine di farle diventare uno strumento di contrasto alla povertà alimentare. A proposito della povertà alimentare non è solo la mancanza di cibo, che può essere sostenuta dalle diverse iniziative di solidarietà, ma e soprattutto quella dell’educazione alla corretta alimentazione perché, in realtà, non sappiamo quanti bambini consumano pasti non adeguati e su questo incide anche la povertà familiare. In questo caso proprio le mense scolastiche potrebbero essere lo strumento per permettere a bambini e ragazzi di mangiare un pasto ‘sano’ e adeguato alla propria età e alle proprie esigenza di crescita e sviluppo”.

Abbiamo gli strumenti adatti per combattere il fenomeno?
“Esistono diversi strumenti utilizzabili ma non efficaci che consentono l’acquisto di generi alimentari ma, ancora una volta, siamo in presenza di una ridondanza di strumenti che corre il rischio di provocare da un lato dispersione e carenze gravi dall’altro. Il problema delle mense scolastiche ha diversi aspetti, come ad esempio quelli strutturali, perché nelle scuole non esistono locali idonei, di personale o di gare d’appalto anche perchè si può riscontrare il fatto che, per la realizzazione di un servizio di mensa scolastica, la stessa procedura d’appalto possa trovare conclusione ad anno scolastico già inoltrato. Altro caso, ricorrente, è che i fondi di bilancio non possono essere impegnati o sono già esauriti. Tutto ciò succede perché siamo costretti a confrontarci con sistemi amministrativi che risultano essere poco funzionali ai bisogni che stanno emergendo”.

Mi sembra di capire che esiste un problema di fondo…
“A mio avviso il problema più delicato che ci troviamo di fronte è, da un lato quello alla necessità di un coordinamento tra le varie forme d’intervento, e dall’altro l’uso delle risorse perché rischiamo di creare problemi di efficienza ed efficacia proprio nell’uso delle risorse”.

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