Carichi di tre tonnellate, smantellato traffico droga a Palermo - QdS

Fiumi di hashish a Palermo, carichi anche per tre tonnellate: arrestate 8 persone – I NOMI

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Fiumi di hashish a Palermo, carichi anche per tre tonnellate: arrestate 8 persone – I NOMI

Redazione  |
giovedì 18 Maggio 2023

Smantellato a Palermo un importante traffico di droga. Scoperto anche un carico di tre tonnellate di hashish.

La Squadra Mobile di Palermo ha smantellato un importante traffico di hashish, arrestando 8 persone che si sarebbero rese protagoniste del movimento di enormi carichi di droga. Uno, un particolare, sarebbe stato addirittura da tre tonnellate.

Tra le accuse viene mossa l’associazione a delinquere, anche se per ora non sarebbe emerso il coinvolgimento di Cosa nostra. Il Giudice per le indagini preliminari, Lirio Conti, ha accolto la richiesta della Procura e sono quindi scattate le manette per sei persone ai piedi di Monte Pellegrino.

Droga a Palermo, gli arrestati

Gli arrestati sono Giuseppe Urrata, Rosario Tinnirello, Eduardo Ciotti, Giovanni Di Stefano, Antonino La Vardera e Antonino Li Causi. Altre due persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari, si tratta di un cittadino palermitano e un cittadino algerino.

Nell’agosto 2020 le progressioni investigative, coordinate dalla locale Procura della Repubblica – DDA- hanno consentito, a riscontro dell’attività di traffico di stupefacente, di procedere al sequestro di una partita di hashish pari a 105 kg che era stata trasportata da un corriere campano verso questo capoluogo.

Le indagini

Nel corso delle attività d’indagine si è consolidato, in proposito, l’obiettivo del gruppo criminale, attraverso l’impulso dei promotori del sodalizio, di avviare un florido canale di approvvigionamento di hashish, per il tramite di un trafficante internazionale di origine algerina, dalla Spagna verso il capoluogo siciliano, anche attraverso l’intermediazione di trafficanti napoletani.

L’asse di approvvigionamento dello stupefacente, proveniente dal Marocco, tra la Spagna e l’Italia avrebbe garantito al citato sodalizio di realizzare un sistema abituale di rifornimento di grossi volumi di hashish di ottima qualità con prezzi concorrenziali anche al fine di affrancarsi dagli usuali e storici canali di importazioni di hashish, assumendo in tal modo una posizione di supremazia nel “mercato illecito”.

A dimostrazione dei volumi d’affari gestiti si evidenzia che l’offerta fatta agli acquirenti palermitani era di una prima fornitura pari a 3 tonnellate di hashish con pagamento in acconto di 2 milioni di euro. In proposito è emerso che al fine di definire le relative trattative, nonché per pianificare le attività illecite, il fornitore straniero giungeva appositamente in questo centro, trattenendosi per una giornata con gli esponenti del sodalizio palermitano.

Droga a Palermo, dove sono avvenuti gli arresti

Nel corso delle operazioni esecutive 5 degli indagati sono stati arrestati a Palermo, mentre il noto trafficante straniero di origine algerina è stato rintracciato ed arrestato in provincia di Caserta, con la collaborazione della Squadra Mobile partenopea e trovato in possesso di una pistola semiautomatica, marca Beretta cal7.65, provento furto consumato in provincia di Caserta.

Nel corso delle indagini è emerso che il trafficante algerino ha sempre mantenuto un tenore di vita molto elevato nei suoi spostamenti in Sicilia ed in Campania ed era solito spostarsi tra la Spagna e il capoluogo campano. A seguito di accertamenti patrimoniali sul nucleo familiare di un indagato e di una constatata sproporzione tra redditi dichiarati ed acquisti, si eseguiva il decreto di sequestro preventivo disposto dal GIP di 2 appartamenti.

L’odierno provvedimento, emesso dal G.I.P. di Palermo sulla base delle risultanze investigative condotte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, si basano, allo stato, sui gravi indizi di colpevolezza, significando che le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertati in sede di giudizio e che pertanto al momento tutti gli indagati devono considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva.

Foto di repertorio

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