Il citofono, ultima frontiera della propaganda elettorale salviniana - QdS

Il citofono, ultima frontiera della propaganda elettorale salviniana

redazione web

Il citofono, ultima frontiera della propaganda elettorale salviniana

mercoledì 22 Gennaio 2020

Salvini ha suonato in casa di un tunisino chiedendo se spacciasse. L’hashtag #Salvinicitofona in testa alla classifica di Twitter, tra i commenti ironici e durissimi che richiamano fascismo e nazismo. E foto che ritraggono il leader leghista con spacciatori

“Buonasera, ci può far entrare? Ci hanno segnalato una cosa spiacevole che vorrei smentisse. Ci hanno detto che da lei parte una parte dello spaccio del quartiere, è vero?”.

Se non fosse gravissimo, potrebbe anche far ridere. Il problema è che a a citofonare a un cittadino tunisino nel quartiere Pilastro di Bologna non è stato un ragazzotto ubriaco, ma un signore che, fino a qualche mese fa, risultava essere ministro dell’Interno della Repubblica italiana.

Codazzo di aficionados, e forze dell’ordine al seguito per “difenderlo” da chi lo contestava e cantava “Bella ciao”, il capo della Lega Nord ha potuto sperimentare questa nuova frontiera della propaganda politica scatenando una serie di reazioni.

A cominciare da quella del sindaco di Bologna, Virginio Merola, che in un post su Facebook ha scritto: “Io credo che si debba vergognare, caro Salvini. Lei non è un cittadino qualunque. Ha fatto il ministro dell’Interno, come mai in quel caso non ha avuto lo stesso interesse? Forse perché adesso è solo propaganda e si comporta da irresponsabile per qualche voto in più”.

“I cittadini del Pilastro – ha aggiunto Merola – non meritano di essere additati come persone che vivono in un luogo di spaccio e di degrado. E Bologna non merita che uno che ha chiesto i pieni poteri si faccia passare come un cittadino: i cittadini segnalano alle forze dell’ordine le cose che non vanno e non si sostituiscono a loro”.

“Salvini – ha concluso – continua ad aizzare all’odio anche in situazioni delicate dov’è non c’è proprio bisogno di aumentare la tensione. Ci sono, al Pilastro, anche persone agli arresti domiciliari come deciso dalla magistratura”.

Sui social, e in particolare su Twitter, le prese di posizione più dure e a volte anche divertenti sull’ennesima boutade salviniana.

l’hashtag #Salvinicitofona è in testa alla classifica di Twitter.

Tra i commenti ironici, che chiamano in causa i testimoni di Geova o i venditori porta a porta, ce ne sono anche di duri. Come quelli che richiamano i pogrom nazisti, l’azione delle squadracce fasciste e quelli con la foto in cui Salvini stringe la mano al capo ultras del Milan condannato per spaccio. O quelli in cui si fa riferimento a tutte le accuse mosse al leader della Lega Nord, dalle presunte corruzioni dei russi, ai 49 milioni di euro rubati dalla Lega Nord agli italiani e che il partito di Salvini dovrà restituire.
Proprio su Twitter i deputati del Pd parlano di “indecenza”.

“A Bologna – si legge nel tweet – si attacca ai citofoni ricercando presunti spacciatori. Uno sciacallo dei problemi. Un testimonial della barbarie. Un nemico dello stato di diritto. La vergogna di un Paese democratico e civile. Questo è Matteo Salvini”.

“C’è un solo aggettivo: ripugnante” ha commentato Antonello Piroso.

“Lo squadrismo della #LegaNord – ha scritto Gennaro Carotenuto – ha sempre promesso di cacciare i diversi casa per casa … c’è l’invito al rastrellamento, che prelude al linciaggio e al pogrom”.

“Durante il ventennio fascista – ha scritto Salvo Cozzolino – venivano a citofonarti a casa su segnalazione di zelanti cittadini. Come dite? Succede anche oggi? “.

Divertentissimo il commento della giornalista Anna Mallamo: ” ‘Scusi, lei spaccia?’. ‘ Ancora lei? Le ho detto che non ce l’ho il resto di 49 milioni!'”

E il professor Tommaso Montanari: “L’aveva detto e lo fa: #Salvini va a prendere gli immigrati, i neri, i diversi “casa per casa”, evocando i #fascisti e i nazisti con gli ebrei. Dà l’esempio ai suoi squadristi. Invece che seguirlo con le telecamere va denunciato per istigazione all’odio razziale e molestie”.

C’è poi chi, come L’incantevole Crimi, mette Salvini alla Berlina pubblicando la sua foto con il consigliere leghista fermato con trecento grammi di cocaina: “Buongiorno… Buonasera… Lei è il signor consigliere leghista? Abita a Mattarello? No perché ci hanno segnalato una cosa sgradevole, vorrei che lei la smentisse… Ci hanno detto che lei è spaccia”.

E L’impertinito che pubblica la famigerata foto del capo della Lega Nord con il Capo degli Ultras del Milan condannato per spaccio: ” Ha già il numero di cellulare degli spacciatori perché adesso deve andargli a citofonare?”.

Per la cronaca, Luca Lucci, nel 2009 fu condannato a quattro anni di carcere per aver fatto perdere un occhio a un tifoso interista durante una rissa. E alcuni mesi fa ha patteggiato un anno e mezzo di carcere per spaccio di droga: secondo gli investigatori, era al centro di un giro di spaccio della ‘ndrangheta..

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