Il lupo di Gubbio - QdS

Il lupo di Gubbio

Antonino Lo Re

Il lupo di Gubbio

Giovanni Pizzo  |
lunedì 22 Gennaio 2024

La nota leggenda narra che S. Francesco a Gubbio ammansì un feroce lupo che terrorizzava i suoi abitanti, riconiugandolo con la comunità locale

La nota leggenda narra che S. Francesco a Gubbio ammansì un feroce lupo che terrorizzava i suoi abitanti, riconiugandolo con la comunità locale. È riuscita in questa impresa Elly Schlein, nel suo seminario politico locato proprio in questo luogo francescano?

Intanto la location del seminario, pur essendo in antichità un convento ora è un hotel stellato con Spa, non certo in linea con i dettami di umiltà e povertà francescani. Se volevano dare una comunicazione di approfondimento serio, con schitarrate e karaoke, non pensiamo che ci siano riusciti. Sempre in Umbria, a Todi, un’altra compagine, ben più seria, non riuscì a tradurre una sintesi di cambiamento, forse magari andare a Caivano o a Librino potrebbe dare un bagno di realtà sul paese reale. Ma di questi tempi sottilizzare è sport inutile.

I problemi sono altri. Quale è il simbolo del Lupo oggi? Si può tranquillamente affermare che il terribile animale della società odierna sia il crescente populismo, un animal Spirit che imperversa nella pancia della società, che non fa ragionare e prendere consapevolezza di problemi e soluzioni, che semplifica tutto sbranando le ragioni da mediare. La Schlein, in quanto leader a tempo, come tanti, come tutti, del PD è riuscita a Gubbio a fare un discorso che ammansisca il Lupo populista? O anche lei, ed il suo alleato innaturale, il movimento 5stelle, si nutrono dello stesso animal Spirit del Lupo?

Francamente, a parte l’effimero e comprensibile spirito di sopravvivenza, non si intuisce null’altro. La linea politica del PD, il suo progetto di società possibile, le risorse umane ed economiche su cui puntare quali sono? Qualcuno mi potrebbe rispondere e la Meloni allora? La Meloni non ne ha bisogno, lei già da tempo cavalca, con sapiente briglia, il Lupo populista, e questo gli basta per raggiungere il consenso e governare. Non ha la necessità delle soluzioni, fino a quando gli italiani dovranno tirare la cinghia, perché la pancia, per quanto agitata, è vuota. Ma a quel punto ci saranno altri populismi, diversi e contrari, a impensierire il centrodestra. Sempre che qualcuno abbia la credibilità per rappresentarli, con pochette o meno.

Quella che viene sconfitto, dal seminario di Gubbio, è un sillogismo che perdurava in Italia dai tempi di Sant’Agostino. Quello tra Fede e Ragione. Fede, nelle magnifiche sorti progressive, c’è sempre meno, ed esercizio di ragione e buon senso sembra sia valore non più rintracciato nel PD dalla sconfitta alle primarie di Bonaccini. Qual è la linea politica del principale partito di opposizione, a parte gridare alla maestra Mattarella accuse al compagno di banco in politica. Quale progetto alternativo e come costruire una leadership, a parte il cromatismo. È vero quello che disse la Schlein, non ci hanno visto arrivare, ma ad oggi sembra chiaro che li vedremo, continuando così, sparire.

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