Ponte Immacolata, Sicilia meta desiderata ma non è pronta

Ponte Immacolata, Federalberghi: “Sicilia meta desiderata ma sconta gap con altre regioni”

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Ponte Immacolata, Federalberghi: “Sicilia meta desiderata ma sconta gap con altre regioni”

Roberto Pelos  |
giovedì 07 Dicembre 2023

I dati di Federalberghi registrano che il 96,3% di italiani rimarrà nella propria regione o in regioni vicine per il ponte dell'Immacolata. La nostra intervista a Federalberghi Sicilia.

Sono 13 milioni 254mila gli italiani che hanno programmato una vacanza per l’8 dicembre, in occasione del ponte per la festa dell’Immacolata (in parte anche in Sicilia), secondo i dati di Federalberghi. La ricorrenza, sottolineano dall’associazione, cade proprio il venerdì, rendendo possibile allungare di un giorno il fine settimana.

Come evidenziano ancora da Federalberghi, la maggior parte dei turisti (43,4%) quest’anno ha prenotato la vacanza un mese prima scegliendo mete che si concentrano soprattutto in Italia (96,3%) principalmente nella propria regione o in regioni vicine al proprio territorio. Solo il 3,7% (vs 5,9% dello scorso anno) trascorrerà la vacanza all’estero.

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L’intervista del QdS a Nicola Farruggio, vicepresidente di Federalberghi Sicilia

Che previsioni ci sono per la nostra Regione, dal punto di vista turistico, per il Ponte dell’Immacolata?

“Il calendario del 2023 ha certamente aiutato allungando di fatto potenzialmente i soggiorni e anche il ponte dell’immacolata gode di questa favorevole congiuntura. La tendenza del turismo italiano non parla però di grandi spostamenti per questa occasione registrando, almeno per quanto riguarda i flussi nazionali, spostamenti a breve raggio. La Sicilia resta comunque una destinazione sempre desiderata ma questa volta occorre concentrarsi sui flussi dati dal movimento turistico regionale che certamente contribuirà ad aumentare le presenze anche per la festività dell’immacolata”.  

Ci sarà una continuità dopo la stagione estiva?

“La stagione estiva è stata senza alcun dubbio positiva allungando i numeri delle presenze turistiche, soprattutto quelle internazionali, fino alla metà di novembre. Ci auguriamo di mantenere delle buone presenze, quantomeno nelle città d’arte ma è sicuramente difficile immaginare questo trend generato anche da varie situazioni collegate al recente passato e che hanno favorito e stimolato la voglia di viaggiare. Un segnale positivo, malgrado la situazione economica generale, è quello rappresentato dal desiderio di viaggiare che resta comunque alto”.  

Ponte dell’Immacolata, in Sicilia fondamentale per la destagionalizzazione

Ci fa il punto della situazione sulla destagionalizzazione?

“La Sicilia, malgrado sia certamente favorita da climi più miti in confronto ad altre regioni italiane, sconta un gap ancora troppo ampio rispetto alle principali regioni turistiche nazionali, anche in considerazione dei segmenti di turismo che riesce ad intercettare durante il resto dell’anno. Sole e mare è chiaro che non possono bastare e se poi ci aggiungiamo la non sempre favorevole raggiungibilità nei periodi invernali, diventa molto difficile andare oltre la stagionalità per il nostro settore. Eventi culturali di richiamo internazionale che possono generare pernottamenti, una maggiore attività del segmento Mice, ancora oggi penalizzato dalla mancanza di infrastrutture idonee, e una più facile e competitiva raggiungibilità dell’Isola, sono tutti elementi che ci permetterebbero molto probabilmente di colmare questa criticità”. 

Quale importanza assume un ponte lungo come quello dell’immacolata per i progetti attinenti appunto alla destagionalizzazione?

“Al netto del periodo, è ovvio che i ponti aiutano generalmente e soprattutto sono da stimolo per i viaggi. Poi, se questi cadono nella cosiddetta bassa stagione, allentano il periodo di depressione che purtroppo ancora in Sicilia registriamo da Novembre a Marzo”. 

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