Controlli contro l'evasione fiscale a Catania, dentista nei guai - QdS

Imprenditori “fantasma”, dal dentista con lo studio sporco al rappresentante evasore

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Imprenditori “fantasma”, dal dentista con lo studio sporco al rappresentante evasore

Redazione  |
sabato 26 Agosto 2023

Evasioni per migliaia di euro nel Catanese: i due casi "esemplari" del dentista e del rappresentante di caffè.

Lotta all’evasione fiscale in provincia di Catania: la Guardia di Finanza, nel corso degli ultimi controlli, avrebbe scoperto ben 9 evasori. Tra loro un dentista, il cui studio – tra l’altro – presentava notevoli carenze igienico-sanitarie, e il responsabile di un noto brand di caffè locale.

Ecco il bilancio degli ultimi controlli contro evasione, elusione e frodi fiscali nel territorio ionico-etneo. L’insieme delle attività ha fatto uso anche delle banche dati e delle ricostruzioni dei flussi finanziari contro gli imprenditori “fantasma”, protagonisti dell’economia sommersa etnea nei più disparati settori, da quello ricettivo a quello sanitario.

Controlli contro evasione fiscale, 9 casi scoperti in provincia di Catania

La Guardia di Finanza di Riposto ha individuato, nel corso degli ultimi controlli contro l’evasione fiscale, 9 presunti trasgressori. Avrebbero accertato una maggiore base imponibile ai fini delle imposte sui redditi di oltre 1.700.000 euro e una maggiore IVA dovuta pari a circa 267.000 euro.

Due casi di “lavoratori autonomi” praticamente sconosciuti al fisco hanno attirato maggiormente l’attenzione delle Fiamme Gialle di Riposto.

Il primo è il rappresentante di un noto brand di caffè. Pare che percepisse provvigioni annuali ben superiori alla soglia dei compensi previsti per “attività occasionale”, ma in realtà era titolare di Partita IVA e nascondeva al fisco un imponibile complessivo per tutti gli anni d’imposta pari a oltre 360.000 euro, per un totale IVA di circa 80mila euro.

Il secondo caso di evasione, invece, riguarda un dentista. Avrebbe omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali, non dichiarando una somma superiore agli 800mila euro. In più, il suo studio – secondo quanto emerso dal controllo della Finanza – presenterebbe notevoli carenze igienico-sanitarie. Sembra anche i suoi due studi medici fossero privi di autorizzazioni.

Immagine di repertorio

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