Incendi in Sicilia, da ottobre si rischia di rimanere senza forestali e mezzi

Sicilia, non si placano gli incendi ma all’appello mancheranno 4.000 forestali

Sicilia, non si placano gli incendi ma all’appello mancheranno 4.000 forestali

Sonia Sabatino  |
venerdì 23 Settembre 2022
Incendi Scopello

Il 27 settembre scadono i contratti dei forestali boschivi regionali, per cui la Sicilia resterà priva anche di quel minimo di protezione che finora era stata garantita.

Non è ancora stata stilata una stima economica dei danni prodotti dagli incendi estivi, in Sicilia. I cumuli di macerie e la devastazione ormai imperano nei nostri boschi, eppure dal prossimo 28 settembre, 4000 operai antincendio non saranno più in servizio e saranno fermi anche i loro mezzi. Il 27 settembre, infatti, scadono i contratti dei forestali boschivi regionali, per cui la Sicilia resterà priva anche di quel minimo di protezione che finora era stata garantita.

Sicilia senza personale e mezzi per fronteggiare gli incendi

“Noi lavoriamo con contratti da 100 giorni lavorativi l’anno, quindi, giorno 27 settembre completeremo le giornate previste di lavoro e saremo tutti a casa in disoccupazione, mentre la Sicilia brucia”.

Non saranno più disponibili neanche i mezzi utilizzati dai forestali come le autobotti e tuboni con l’acqua, perché a tutti gli autisti scadrà il contratto”, riferisce a Qds Totò Orlando, addetto della squadra antincendio boschiva regionale e componente dei “Forestali Uniti”.

“Inoltre, secondo la legge 16/96, l’antincendio non può essere dismesso prima del 15 ottobre, motivo per cui dovrebbero prolungare i giorni di lavoro per evitare il disastro totale, come hanno fatto in alcuni anni precedenti”.

È bene precisare, in questo contesto, che i vigili del fuoco non possono operare all’interno del demanio forestale, motivo per cui in tutta la Sicilia resterebbero a fronteggiare gli incendi soltanto i 151isti, quindi circa un centinaio di persone che non sono dotati di mezzi idonei al contrasto degli incendi.

La soluzione, però, è tutt’altro che a portata di mano, soprattutto perché siamo al termine della campagna elettorale, come conferma a Qds Totò Cordaro, assessore regionale al Territorio e all’Ambiente: “Stiamo cercando di valutare una possibile soluzione, se c’è, ma non sono in condizione di dare una risposta adesso – dichiara -. Il problema è che dobbiamo trovare i fondi, ma siccome l’esigenza è reale, stiamo cercando di capire quali possibilità ci sono. Subito dopo il 26 settembre faremo un briefing e stabiliremo se c’è una possibilità concreta di prorogare i contratti“.

L’eterno problema dei forestali

“Non solo a giugno hanno sospeso gli operai che si occupavano della manutenzione nei boschi, adesso licenziano anche noi. Così perdiamo anche quel poco patrimonio boschivo che ci è rimasto” denuncia ancora Totò Orlando.

Non è dello stesso avviso l’assessore regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea, Antonino Scilla, che a Qds ha dichiarato: “Nessuno è stato sospeso, ognuno ha il suo programma di lavoro all’interno dei progetti, non c’è qualcuno che ha fatto meno giornate del previsto”.

“È ovvio poi che in base alle provincie e alle tipologie di lavoro ci sono dei momenti in cui vengono sospesi, ma sempre secondo un programma. Si fermano quando è terminato un progetto e poi riprenderanno”.

La riforma che attende di essere approvata

In merito alla tanto attesa riforma dei forestali in Sicilia, invece, l’assessore riferisce che “è già pronta per essere portata in Parlamento. La riforma è già stata votata dalla Terza Commissione all’unanimità e ha la copertura finanziaria. Ha avuto il parere favorevole dell’ufficio legislativo e legale, e anche di sei sindacati, per cui è pronta per essere approvata”.

“Contiamo tutti di rendere operativa questa riforma che dà dignità ai lavoratori e mantiene la forestale pubblica nell’interesse della Regione Siciliana”, ha precisato Scilla. “Adesso è tutto fermo perché ci sono le elezioni, ma se si fossero tenute a novembre, alla scadenza naturale dell’attività legislativa, a settembre l’avremmo approvata. Adesso attendiamo di vedere cosa succederà“.

Sonia Sabatino

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