La qualità dell’aria della Sicilia sotto esame: i dati - QdS

La qualità dell’aria della Sicilia sotto esame: ecco le aree a forte rischio ambientale

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La qualità dell’aria della Sicilia sotto esame: ecco le aree a forte rischio ambientale

Michele Giuliano  |
giovedì 10 Agosto 2023

In alcune zone valori oltre la soglia per quel che concerne biossido di azoto e benzene: i dati di Arpa Sicilia.

PALERMO – L’inquinamento dell’aria siciliana è ormai tristemente una certezza da anni. E gli ultimi dati forniti appena pubblicati dall’Arpa Sicilia, relativi agli anni che vanno dal 2015 al 2019, sono una ulteriore conferma.

Ogni anno l’ente pubblica il consuntivo relativo ai diversi indicatori della qualità dell’aria in Sicilia, per valutarne il rispetto dei valori limite e il raggiungimento degli obiettivi.

Inquinamento, preoccupa la qualità dell’aria in Sicilia

Nel quadriennio 2015-2019, la situazione è rimasta sostanzialmente inalterata: nel 2015 sono stati registrati superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana relativamente all’ozono nelle stazioni di Enna, Gela-Biviere, Milazzo-Termica e Melilli. Inoltre, sono avvenuti superamenti oltre la soglia di allarme nelle stazioni dell’area industriale di Siracusa.

Il valore limite per il biossido di azoto nell’aria è stato superato nel 2015 nelle stazioni di Niscemi, a Catania-Viale Vittorio Veneto e nell’agglomerato di Palermo, a causa del traffico veicolare. Per quanto riguarda il particolato Pm10, si è registrato nella stazione di Siracusa- Teracati e nella stazione Palermo-Di Blasi il superamento del valore limite espresso come media su 24 ore. Nel 2016 si confermano, per l’ozono e per il biossido di azoto, superamenti nelle medesime stazioni dell’anno precedente. Per quanto riguarda il particolato Pm10, valori oltre quanto definito dalla legge solo nella stazione Palermo-Di Blasi.

Il 2017 conferma ancora i dati relativi a biossido di azoto e ozono, anche se sono stati registrati, relativamente al biossido di azoto, valori preoccupanti ma ancora sotto il limite di legge nelle due stazioni del comprensorio del Mela, che coprono i territori di Santa Lucia del Mela e San Filippo del Mela, in provincia di Messina.

Nel 2018 si conferma nuovamente tutto e si aggiungono superamenti del valore limite relativi all’arsenico, pari a 6 ng/m3 (nanogrammi su metro cubo) nella stazione Priolo, dove la concentrazione media annua ha raggiunto 67ng/m3.

Il 2019 segue la falsariga del 2018. Altro valore che viene valutato è il benzene, per il quale la normativa vigente non fissa alcun limite per la concentrazione media oraria, nonostante sia una sostanza altamente cancerogena, tanto che l’Oms (organizzazione mondiale della sanità) non ha stabilito alcuna soglia minima al di sotto della quale non esiste pericolo per la salute umana.

Picchi e controllo delle emissioni

Ai fini di una valutazione che tenga conto dei numerosi picchi di concentrazione oraria che caratterizzano soprattutto la zona delle aree industriali, si è scelto di fissare una soglia oraria pari a 20 μg/m3 (microgrammi per metri cubi) quale concentrazione di riferimento per contrassegnare le condizioni di cattiva qualità dell’aria. Purtroppo, tale soglia viene ogni anno ripetutamente superata in particolar modo nelle stazioni dell’Aerca di Siracusa, le cosiddette aree ad elevato rischio di crisi ambientale.

Questo lavoro di analisi nasce da quanto stipulato nella convenzione tra Arpa Sicilia e il dipartimento regionale Ambiente, firmato nel 2018, che riguarda l’aggiornamento dell’inventario delle emissioni in atmosfera per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale. Arpa Sicilia, come previsto all’articolo 2 della convenzione, ha inoltre proceduto all’aggiornamento dell’inventario nel resto del territorio regionale. In particolare, l’aggiornamento riguarda l’inventario di tutte le sorgenti nel territorio regionale per gli anni 2015, 2017 e 2019 e l’aggiornamento agli anni 2016 e 2018 di tutte le sorgenti puntuali presenti sul territorio regionale.

L’inventario delle emissioni è una raccolta coerente di dati sulle emissioni dei principali inquinanti introdotti nell’atmosfera sia da sorgenti naturali che da attività antropiche. I dati sulle emissioni dei singoli inquinanti sono raggruppati per attività economica, intervallo temporale, unità territoriale (regione, provincia, comune) e combustibile (per i soli processi con combustione).

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