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Il reddito cresce, ma non ai ritmi del Nord: ecco le dichiarazioni Isee dei siciliani

Michele Giuliano

Il reddito cresce, ma non ai ritmi del Nord: ecco le dichiarazioni Isee dei siciliani

martedì 20 Giugno 2023

I dati dell'Inps: tra le città metropolitane è Messina la più “ricca” con 10.600 euro. I numeri delle altre città.

PALERMO – Il reddito dei siciliani è in crescita ma non certo tale da poter superare il gap con le regioni del Nord, né tantomeno per coprire il “buco” creato dall’inflazione galoppante dell’ultimo biennio. Lo rivela l’analisi delle dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu), presentate dalle famiglie siciliane per il rilascio della certificazione Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente.
Negli ultimi anni, poi, sono state sempre di più le famiglie che ne hanno fatto richiesta, per poter ottenere benefici e sussidi. Uno specchio abbastanza fedele, quindi, della condizione economica di molti nuclei isolani: una crescita lenta ma continua, dal 2016 al 2022.

Secondo i dati messi a disposizione dall’Inps, nel 2016 in Sicilia sono state presentate 650 mila Dsu, con un valore medio Isee di 8.306,96 euro. Fino al 2020 il valore medio ha continuato a salire, rimanendo comunque al di sotto dei 9 mila euro su 951.287 Dsu; nel 2021 si superano il milione di richieste, e il valore medio sale a 9.168,98 euro, e nel 2022 arriva a 10.746,01 euro su quasi 1 milione e 200 mila richieste.

Le tre principali città siciliane rimangono al di sotto della media regionale: a Palermo l’Isee 2022 si ferma a 10.225.69 euro, partendo da 7.680 euro nel 2016; a Messina si registrano 10.609,23 euro, contro gli 8.756,39 euro del 2016; a Catania 10.339,06 euro su 7.544. 83 euro. Valori interessanti, eppure ancora troppo bassi rispetto alla media nazionale. I dati più alti si registrano nelle regioni del Nord: il Trentino-Alto Adige raggiunge il valore Isee più alto a livello nazionale (21.352 euro), mentre la Liguria, con 15.600 euro, presenta il valore più basso tra le regioni del Nord. Seguono le regioni del Centro, con la Toscana, che raggiunge i 17.436 euro, detenendo il primato del valore più alto tra le regioni del Centro, e il Lazio con 14.959 euro, ultimo in classifica.

Le regioni del Sud presentano i valori Isee più bassi

L’Abruzzo con 14.903 euro è la regione con i valori più alti, mentre la Calabria, con 10.490 euro, presenta il valore più basso a livello nazionale. Per quanto riguarda il numero delle Dsu presentate, si tratta invece di un fenomeno omogeneo a livello nazionale, perché negli anni sempre più prestazioni sono state parametrate al valore Isee del nucleo familiare: dal 2016 al 2022 si è registrato infatti un incremento delle Dsu presentate pari all’83%, passando da 5,9 milioni nel 2016 a 10,8 nel 2022, per 10,2 milioni di nuclei distinti, mediamente composti da circa 3 persone.

Dal 2020, poi, la Dsu può essere presentata anche in modalità precompilata: la dichiarazione contiene alcuni dati precompilati, forniti da Agenzia delle Entrate e da Inps, così da velocizzare il processo di attestazione del valore Isee. La percentuale di Dsu presentate in modalità precompilata, sul totale delle pervenute, è stata nell’anno 2020 pari al 9%, nel 2021 è salita al 10%, fino a raggiungere il 13% nell’anno 2022. Per distribuzione territoriale, tra il 2016 e il 2021 le dichiarazioni sono più numerose nelle regioni del Sud e delle Isole; seguono le regioni del Nord e infine quelle del Centro.

L’andamento delle dichiarazioni non cambia nel 2022, nonostante l’avvento dell’assegno unico: il 43% delle Dsu sono state presentate nelle regioni del Sud e delle Isole, il 38% in quelle del Nord ed, infine, il 19% in quelle del Centro. Ciò è dovuto al fatto che, superati i 25 mila euro di Isee, l’assegno unico rimane fermo ai 50 euro, cifra che viene data d’ufficio a quei nuclei familiari che non presentano alcuna certificazione. È quindi evidente come i nuclei familiari con maggiori entrate, per buona parte residenti nelle regioni del settentrione, non vadano proprio a richiedere tale certificazione.

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