Intervista di Qds.it ad Alfredo Alessandra, direttore dell'Istituto Incremento Ippico per la Sicilia. Numerosi gli argomenti affrontati
L’attualità degli ultimi giorni ha raccontato di uno scontro tra i sindacati e l’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia, storico ente con base a Catania. Oggetto del contendere la gestione dello stesso e l’applicazione della legge regionale 16 ottobre 2019 n.17, che all’articolo 2 recava una serie di misure finalizzate ad accrescere l’efficienza, razionalizzare il costo del lavoro e realizzare la migliore utilizzazione delle risorse umane dell’Ente.
Tra le riforme prescritte dalla legge in oggetto vi è, innanzitutto, la riduzione dell’organico a 18 unità. Una procedura che, secondo quanto sostenuto dalle sigle sindacali, non sarebbe stata del tutto limpida ed in linea con quanto previsto dalla legge. Le recriminazioni, portate avanti in particolare da Sadirs (sindacato dei dipendenti regionali) e CGIL, sono riassunte in una nota di quest’ultimo sindacato che denuncia: l’adozione di criteri discrezionali per l’individuazione dei dipendenti da porre in disponibilità, la mancata attivazione di un percorso di mobilità nei loro confronti, il mancato confronto con i sindacati per l’attuazione di quanto previsto dalle disposizioni di legge.
Accuse alla quali l’ente risponde in maniera circostanziata, tramite il Direttore Alfredo Alessandra, che ha così replicato ai microfoni di Qds.it: “All’epoca della pubblicazione della legge la dotazione era di 31 unità, tutte inquadrate già dal 2002 nelle categorie C5 e C6 (attività amministrativa) già dal 2002, per cui mi sono subito adoperato per trovare una soluzione che non penalizzasse i lavoratori. Ho subito attivato le procedure previste dall’articolo 33 del Decreto Legislativo 165/2001, informando i sindacati già nel dicembre 2019″.
“Nei primi mesi dell’anno 2020 – prosegue Alessandra – ho intrapreso una interlocuzione con il Dipartimento Regionale della Funzione pubblica al fine di trovare le soluzioni più appropriate alla stipula di appositi accordi di mobilità. Successivamente il dipartimento, con nota del 27 luglio 2020, ha comunicato di non essere autorizzato alla stipula di alcun accordo di mobilità per unità che appartengono al profilo economico C5 e C6, giusta delibera della giunta regionale che prevede per il triennio 2019/2021 ed oggi 2020/2022, di utilizzare le risorse assunzionali disponibili esclusivamente per il reclutamento di personale laureato di categoria D”.
Tuttavia il dialogo con i sindacati, sostiene Alessandra, è proseguito nei mesi di settembre ed ottobre, fino alla nomina del dottor Vito Sinatra quale commissario ad Acta. Nomina avvenuta con la delibera assessoriale numero 116 del 2 novembre 2020. Compito del Commissario quello di provvedere agli adempimenti della “famosa” legge regionale riguardante la riorganizzazione dell’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia. Durante i suoi lavori, precisa Alessandra, il Commissario ha provveduto ad avviare l’informativa sindacale in tre occasioni (il 28 dicembre 2020, l’11 e il 18 gennaio 2021). Lavori che si sono conclusi con la delibera commissariale numero 1 del 9 marzo 2021.
“Nelle more dell’applicazione della suddetta delibera – prosegue Alfredo Alessandra – in data 16/03 ho chiesto al Dipartimento della Funzione pubblica indicazioni sulle procedure da adottare, la cui risposta ha, ancora una volta, ribadito l’impossibilità ad attivare forme di mobilità verso altre amministrazioni regionali. Successivamente, in applicazione delle indicazioni contenute nella predetta delibera commissariale, con determina dirigenziale n. 80 del 14/05/2021 ho disposto la disponibilità per 8 unità così come prevede il d.lgs 165/2001, con decorrenza 21 luglio per un massimo di 2 anni, ed informato l’Assessorato al Lavoro per gli adempimenti di competenza”.
Infine, a
proposito della sua ricostruzione, il Direttore dell’ente regionale aggiunge:
“Tutto quanto sopra detto per fare comprendere l’impegno profuso da tutti,
anche con l’aiuto dei sindacati, per trovare ogni soluzione possibile a
scongiurare quanto alla fine è accaduto”.
Tra le rimostranze portate avanti dai sindacati, come da nota CGIL, ce n’è una riguardante gli investimenti dell’Istituto sul Centro Equestre Mediterraneo, comunemente chiamato ‘Tenuta Ambelia’.
“Mentre l’Istituto Incremento Ippico – scrive il sindacato – licenzia otto dipendenti, fatto che, com’è ovvio, indubbiamente risanerà il nostro bilancio regionale, il Presidente della Regione On.le Nello Musumeci insieme al Presidente del CDA dell’Istituto Principessa Caterina Maria Teresa Grimaldi di Nixima, si sono prodotti in investimenti plurimilionari sulla tenuta di Ambelia, struttura periferica dell’Istituto, situata guarda caso nel territorio natio del Presidente, propagandando ai quattro venti le ragioni del rilancio della struttura. Come Signor Presidente? Sicuramente non ricorrendo alla formula del pubblico che ci mette i soldi e dei privati che ne traggono profitto? Siamo certi di no, non può essere così, così come siamo certi che le inchieste della magistratura che impattano sugli investimenti di Ambelia diranno in maniera inequivocabile che tutto si è svolto nel rispetto delle norme”.
Rilievo al
quale Alessandra replica così, sottolineando soprattutto l’esclusivo ruolo
decisionale della Regione circa investimenti e distribuzione delle risorse:
“Per quanto riguarda, invece, l’impegno economico assunto per la
riqualificazione dell’azienda Ambelia, si precisa che essendo il fondo di
proprietà della Regione Siciliana, sebbene gestita dall’Istituto Incremento
Ippico per la Sicilia, è questa governance a prendere impegni e a distribuire
risorse. Da circa 2 anni, prosegue, il governo regionale è impegnato in un
processo di sviluppo e valorizzazione dell’intera area finalizzata alla
realizzazione di un importante centro equestre, punto di riferimento di tutti
coloro che volessero organizzare eventi sportivi relativi alle varie discipline
equestri”.
Ma quali sono dettagli e prospettive di questo progetto?: “È certamente un ambizioso progetto, che avrà positive ricadute economiche sull’intero comprensorio della provincia di Catania. Tali investimenti non sono in contrasto con l’applicazione della nuova pianta organica. Il principale compito dell’Istituto è infatti la salvaguardia dell’immenso patrimonio equino, culturale e naturalistico posseduto dalla Regione Siciliana, ed in particolare la cura e governo dei cavalli Purosangue Orientali e San Fratellano, Asino Ragusano e Asino Pantesco. Il governo con la nuova pianta organica, introducendo 12 unità della categoria A, operai, ha inteso razionalizzare il costo del lavoro, realizzare la migliore utilizzazione delle risorse umane, nella considerazione che oggi tutti i dipendenti sono inquadrati nella fascia C, istruttore direttivo, la cui attività è solo amministrativa”.
Vittorio Sangiorgi