La morte senza trionfo - QdS

La morte senza trionfo

Antonino Lo Re

La morte senza trionfo

Giovanni Pizzo  |
mercoledì 19 Luglio 2023

Palermo è una città bellissima e crudele, una strega come Circe

Il “Trionfo della Morte” che si trova a Palazzo Abatellis, è un affresco di autore ignoto, datato intorno al 1446, che si configura come una delle migliori rappresentazioni su questo tema. Ma è anche la maschera di una città, Palermo, che di morte se ne intende.

Ricorre l’anniversario della strage di via D’Amelio, in cui fu ucciso Paolo Borsellino e la sua scorta, una strage immane, tremenda che uccideva l’ultimo baluardo di riscatto. Fu il Tassello finale di una carneficina cominciata molti anni prima, in cui furono uccisi, macellati, soffocati, in tantissimi, un numero assurdo, irreale per un paese civile. Furono uccisi alti magistrati, ufficiali dei carabinieri, sindaci e presidenti di regione, imprenditori, politici di maggioranza ed opposizione, segretari provinciali di Partito, boss di ogni grado e mandamento, donne, come la Pipitone o bambini come Santino Di Matteo. Venivano sacrificati tutti con ritmi infernali. A Palermo si moriva di piombo o tritolo più che di tumore. Perché il vero cancro non era fisiologico ma antropologico. La prepotenza, l’avidità, il potere, la Mafia e la sua cultura.

Palermo è una città bellissima e crudele, una strega come Circe, che trasforma gli uomini in bestie. Poi la carneficina si spostò in Continente.

E Palermo si inabissò, in un brodo di ipocrisia, di finto riscatto, di antimafie a volte d’accatto, di “tuttaposto” non è successo niente, come se quelle morti atroci, violente, fossero effetto di un’influenza. Si sa l’influenza viene, ma poi passa, ma poi riviene, è un virus endemico. Ma non ne parliamo, disturbiamo gli affari ed il quieto vivere della borghesia cittadina, disturbiamo notai e commercialisti, consulenti e consigliori, circoli di carte e di vele.

Per il quieto vivere è morto Paolo Borsellino? O per il riscatto, la rivolta, la consapevolezza delle coscienze? Per avere una tregua sonnacchiosa della coscienza sono morti Chinnici, Dalla Chiesa, Cassarà, Giuliano, Russo, Terranova, Falcone?

Per questa eccellenza amministrativa di politica isolana, che tutto il mondo ci invidia, sono scomparsi Mattarella, La Torre, Reina, Insalaco?

Sembra una morte senza trionfo, se siamo fermi allo stesso punto da decenni, con i soliti riti, le solite facce, compresa la mia, i soliti discorsi ipocriti.

Così è se vi pare.

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