La sostituzione etnica della Mulinciana - QdS

La sostituzione etnica della Mulinciana

Antonino Lo Re

La sostituzione etnica della Mulinciana

Giovanni Pizzo  |
mercoledì 19 Aprile 2023

Allarmi! Allarmi son tornati! Questo era ieri il grido di battaglia dell’opposizione al governo dell’anno primo dell’era Meloni

Allarmi! Allarmi son tornati! Questo era ieri il grido di battaglia dell’opposizione al governo dell’anno primo dell’era Meloni. Si era risvegliata persino la Schlein, data da molti osservatori politici in letargo tattico, come i Pinguini Tattici Nucleari. “È un suprematista bianco!” è stato il suo grido accorato. Ma a chi si riferisce?

Al nuovo Lollo nazionale, che sta prendendo il posto della famosa E formosa Lollobrigida, quella di pane, amore e fantasia, che ha parlato ad un convegno sindacale della Cisal,  di sostituzione etnica. In sintesi, c’è in Italia un processo di denatalizzazione da anni, e la sostituzione etnica, con nuovi immigrati che arrivano, non è la soluzione a lui, ed alla destra supponiamo, gradita. Ma perché esce questo argomento davanti ad una platea sindacale? Che ci azzecca, avrebbe detto Di Pietro. Certo che tutti i Fratelli stanno lavorando di brutto a rendere sempre più difficile il lavoro propositivo e politicamente corretto della Premier. Ora ci si mette pure il cognato. Ma se dopo Cutro si era sbilanciato sull’immaginare dei flussi regolari, perché secondo le sue stime ci volevano mezzo milione di immigrati per sostenere l’agricoltura italiana?

Ora invece è allarme per la sostituzione etnica. Il problema non è la parola sostituzione, ovviamente, ma etnica, usata in termini di disvalore di altre etnie/razze. E qui un diluvio di razzismo fino ad invocare il Ku Klux Klan.

La verità è che noi siciliani, mi ha detto un noto umorista palermitano, che ha tanto humor da votare PD, siamo molto preoccupati di una sostituzione etnica che riguarda proprio la sua materia, e che lui ignora proditoriamente.

La sostituzione della melenzane tunisine con quelle nostrane. Nei banconi dei supermercati ormai è un’invasione di melenzane tonde, violacee, che si sostituiscono alle nostre belle melenzane, nere e allungate. Questa cosa per noi puristi della caponata è insopportabile. Fino a quando le tunisine si limitavano ad essere impanate e fritte una tantum, passi. Ma ammorbidire con il loro gusto dolciastro la caponata, che ha bisogno della maggiore acidità amarostica della “mulinciana” siciliana è peccato che grida vendetta al cospetto di Dio. Tra l’altro è la metafora di un dramma nazionale, quello dei neet, che nei campi non ci vogliono andare. Perché è solo per pigrizia che le massaie preferiscono le melenzane tunisine. Quelle nostrane devono essere messe sotto sale e fatte defluire l’amaro, poi sciacquate ed asciugate perbene prima di friggerle. Una fatica che non vuole fare più nessuno, per questo si usano le melenzane tunisine. Sono già pronte per la frittura, come gli extracomunitari nelle serre, e poi costano pure meno delle italiane. Sarà una metafora ma rende esattamente il quadro del problema degli agricoltori italiani, che sono i primi, sapendo che i loro figli, divano o meno, sui campi sono restii ad andarci, a proporre la sostituzione con altre genti. Per loro, che non possono aspettare vent’anni, prima che ipotetiche nuove leve italiane, figlie della Lupa, vadano a raccogliere pomodori o olive, la sostituzione di gente qualsiasi latitudine, è ben vista. Io mi preoccuperei invece, fossi il ministro, delle condizioni di lavoro, di contratti, magari pure di gabbie salariali, meglio del lavoro nero a pochi euri, che tengano insieme dignità e sostenibilità contributiva oltre che sanitaria.

Cosi è se vi pare.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017