Un vero e proprio giallo che ha infiammato la rete. Un video che ha fatto il giro dei social e che lascia comunque un interrogativo aperto: che avrà detto davvero la nuova premier?
Da ieri uno dei video più cliccati su twitter è il labiale di Giorgia Meloni in cui la premier dice qualcosa a bassa voce alla fine del discorso di Giuseppe Conte. Il leader del M5S aveva detto: “Non menta agli italiani. Al Parlamento europeo voi non avete votato il Next Generation Eu. Astenersi in parlamento significa non far passare il Next Generation e il Pnrr. Se fosse stato per voi non lo avremmo avuto”.
Queste parole, pronunciate durante il dibattito di ieri alla Camera sul voto di fiducia al Governo, non hanno di certo fatto piacere al nuovo presidente del Consiglio, che ancora prima di pronunciare qualcosa a labbra strette, azione da cui nasce il giallo sui social, era stata inquadrata visibilmente irritata.
Poi la telecamera indugia sulla Meloni con un primo piano. Qualcuno ritiene di aver letto nella bocca della nuova premier la frase “che mer**”. Ed è l’ipotesi più gettonata, quella che ha dato forza al tweet che in poche ore si è diffuso a macchia d’olio in tutte le piattaforme social e sulle app instant message. Più gettonata ma non per forza quella più probabile. In rete si fanno altre ipotesi.
Una la fa Open, il giornale fondato da Enrico Mentana, che esclude completamente dal labiale la parola mer**. Giorgia Meloni, secondo il quotidiano online avrebbe detto “che meriti…”, come per dire che il leader del M5S si sarebbe vantato di successi non suoi riguardo al Pnrr.
Un giallo che probabilmente non ha soluzione e che diventa quindi, se non chiarito dalla diretta interessata, una discussione di lana caprina, per l’appunto da social. Poiché il labiale non si riesce ad interpretare alla perfezione nemmeno con le immagini rallentate. Una sorta di moviolone calcistico a cui ognuno dà la sua interpretazione, magari lasciandosi condizionare dal partito preso. Come per un calcio di rigore che l’occhio del tifo “di parte” vede come meglio crede.