Lavoro, sale al 44% percentuale di chi in Italia vuole cambiare: 56% è soddisfatto - QdS

Lavoro, sale al 44% percentuale di chi in Italia vuole cambiare: 56% è soddisfatto

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Lavoro, sale al 44% percentuale di chi in Italia vuole cambiare: 56% è soddisfatto

Redazione  |
martedì 23 Maggio 2023

La percentuale di chi vorrebbe cambiare lavoro è destinata a crescere e indica la necessità di un maggior equilibrio tra lavoro e vita privata

Aumenta al 44% la percentuale degli italiani che vogliono cambiare lavoro nel breve periodo nel 2023, in crescita rispetto al 38,5% dell’anno scorso. Il 56% resta invece soddisfatto. Il dato emerge dal Barometro della felicità 2023, la terza ricerca dell’Osservatorio BenEssere Felicità. L’indagine, presentata oggi in Confcommercio a Milano, è stata realizzata dall’associazione Ricerca Felicità, che ha misurato la felicità e il benessere dei lavoratori, coinvolgendo più di mille persone.

Secondo l’Osservatorio, la percentuale di chi vorrebbe cambiare lavoro è destinata a crescere e indica la necessità di un maggior equilibrio tra lavoro e vita privata. Come spiega Elisabetta Dallavalle, presidente dell’associazione Ricerca Felicità: “La pandemia ha fatto esplodere elementi già presenti: i lavoratori hanno preso ancora maggiore consapevolezza della necessità di un cambiamento”. I dati della ricerca, aggiunge, dimostrano “l’urgenza di rendersene conto”, attraverso interventi concreti che possano “generare maggiore benessere”. Anche nell’interesse delle aziende: “Ne va della forza competitiva delle imprese, perché la felicità permette di performare meglio, attrarre talenti e fidelizzare le persone”.

Stando all’indagine, tra quelli che si dichiarano aperti a cambiare lavoro emergono non solo esigenze di miglioramento economico, ma anche aspettative come la soddisfazione dei bisogni, la valorizzazione delle capacità individuali e la percezione che il lavoro possa dare un senso alla loro vita. Per chi non è intenzionato a cambiare occupazione, invece, gli stessi aspetti sono riscontrabili nella loro attività. Tra gli aspetti più considerati nella scelta del posto di lavoro, secondo i dati 2023, al primo posto c’è l’essere apprezzato-stimato, che tocca il 44,7%, poi l’amore per il proprio lavoro, con il 37,8%, e al terzo posto l’essere stimolato alla crescita, con il 30,2%. Seguono poi la flessibilità oraria (28,4%), la fiducia (23,7%) e il controllo di ciò che si fa (21,4%). Meno fondamentali per la scelta, invece, il fare la differenza, che si afferma all’11,6%, i collaboratori al 12,3% e l’essere allineati ai valori dell’organizzazione (13%).

I dati della ricerca, sostiene Alessia Cappello, assessora al Lavoro e allo sviluppo economico del Comune di Milano, “consentono di fotografare il cambiamento delle aspettative e aspirazioni delle lavoratrici e dei lavoratori nel nostro Paese”. La pandemia, aggiunge, “ha modificato le nostre vite e il nostro modo di lavorare, così da far nascere anche nuove esigenze, necessità e una voglia di cambiamento prima più limitata”. Per questo, la ricerca offre anche degli spunti di miglioramento per il mondo del lavoro: “La grande opportunità che abbiamo in questo momento è costruire un mondo del lavoro più inclusivo e sostenibile, capace di rigenerare persone, economia e ambiente; questo è anche uno degli obiettivi centrali del nostro Patto per il lavoro di Milano”.

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