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Legacoop, dolore per il femminicidio di Marisa Leo

Antonino Lo Re

Legacoop, dolore per il femminicidio di Marisa Leo

Redazione  |
venerdì 08 Settembre 2023

“Siamo profondamente addolorati per la tragica scomparsa di Marisa Leo, vittima dell’ennesimo femminicidio, e ci stringiamo ai familiari e ai colleghi della cooperativa Cantine Colomba Bianca di Mazara che hanno potuto apprezzarne le capacità professionali, l’impegno contro la violenza sulle donne, l’affettuosa dedizione alla figlia”. A dirlo, a nome di tutti i cooperatori di Legacoop, sono il Presidente nazionale Simone Gamberini, Annalisa Casino, Presidente della Commissione Pari Opportunità, Sara Guidelli, Direttrice di Legacoop Agroalimentare, e Filippo Parrino, Presidente di Legacoop Sicilia.

“Necessaria un’azione concreta”

“Il nome di Marisa Leo – proseguono – si aggiunge, purtroppo, alla lista di una strage infinita, che con un ritmo tragicamente costante insanguina il nostro paese. Il femminicidio è la forma più visibile ed efferata di un fenomeno, la violenza sulle donne, che il Presidente della Repubblica ha giustamente definito un’intollerabile barbarie sociale. Per sconfiggerlo non bastano misure, spesso tardive e inefficaci, di repressione nei confronti dei carnefici. È necessario, raccogliendo la sollecitazione espressa dal Presidente Mattarella, un’azione concreta e costante di prevenzione, insieme con un investimento sull’educazione, a partire dalle scuole, ed un impegno, a partire dalle famiglie, per contrastare e cambiare radicalmente una cultura discriminatoria che ostacola la parità di genere ed il riconoscimento e il rispetto dei diritti delle donne”.

In prima linea contro la violenza di genere

“Come associazione di cooperative – sottolineano – siamo impegnati in prima linea in azioni di contrasto e prevenzione contro la violenza di genere, anche attraverso servizi di ascolto, supporto ed inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. La nostra esperienza ci rafforza nella convinzione della necessità di un cambio di passo. Non basta rafforzare il codice rosso. Servono interventi multidimensionali, più risorse, ad esempio quelle da destinare ai centri antiviolenza e alla loro diffusione, e la realizzazione di strumenti operativi adeguati, rafforzando le misure di accompagnamento all’autonomia sociale ed economica post violenza e quelle a favore dei minori vittime di violenza assisitita”.

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