Legambiente, la transizione ecologica trainata dalla Gigafactory di Catania - QdS

Legambiente, la transizione ecologica trainata dalla Gigafactory di Catania

Chiara Borzi

Legambiente, la transizione ecologica trainata dalla Gigafactory di Catania

sabato 20 Maggio 2023

Nello stabilimento etneo ha preso il via la campagna nazionale dell’associazione dedicata ai cantieri gree. Il presidente Stefano Ciafani: "Sud e Isole saranno il nuovo triangolo industriale"

CATANIA – I cantieri della transizione ecologica partono dalla Sicilia, dalla sede dell’Innovation Hub&Lab di Catania. La scelta non è casuale, perché l’investimento realizzato da Enel Green power sullo stabilimento etneo 3Sun ha accelerato il processo di indipendenza energetica del paese, sposandosi con gli obiettivi di Legambiente di transizione ecologica.

Per Legambiente la priorità è l’apertura e il completamento dei cantieri che riguardano l’efficienza energetica e le rinnovabili italiane, a partire dal Sud del paese e le isole che possono diventare l’hub energetico europeo delle rinnovabili. È in corso una lenta ma importante rivoluzione energetica, come evidenziano i numeri diffusi dall’associazione ambientalista. Stando ai dati del Gse (Rapporto Statistico 2021), la Sicilia con 4241 MW complessivi di fonti rinnovabili – di cui 151,6 MW di impianti idroelettrici, 2000 MW di eolico e 1541 MW di solare fotovoltaico e 74 MW di bioenergie – è la seconda tra le regioni del Sud Italia per potenza installata. Inoltre, insieme alla Puglia con 6.425 MW, alla Campania con 3510 MW, Basilicata con 2150 MW e Calabria 2939 compone un bacino da oltre 17.401 MW di potenza, pari al 27,3% della potenza installata in Italia.

Secondo il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, entro il 2030 il Sud e le Isole, quindi anche la Sicilia, saranno centro di un nuovo triangolo industriale. “La gran parte delle rinnovabili si produrranno a Sud, così come saranno qui la gran parte degli impianti di economia circolare e gli investimenti sulla depurazione. Centro-Sud e Isole saranno il nuovo triangolo industriale diffuso d’Italia. Nei prossimi anni – ha spiegato Ciafani – entro la chiusura dei cantieri del Pnrr, quindi il 2026, ed entro le scadenza degli obiettivi 2030, queste zone diventeranno una nuova frontiera industriale. Far partire i nostri cantieri della transizione ecologica dalla 3Sun di Catania è una scelta voluta, perché questo luogo è l’esempio di come, una grande azienda del nostro paese, può agire con efficacia per il cambiamento se c’è una volontà effettiva. Sulla transizione ecologica stiamo vincendo – ha evidenziato il presidente Legambiente – e ci sposteremo in tutta Italia per comunicare questo messaggio”. 

Prima dell’avvio dei cantieri sulla transizione ecologica, Legambiente Sicilia interveniva già per la decarbonizzazione regionale con il progetto “Sicilia Carbon Free”. “Stiamo riempiendo di contenuti il cosiddetto sviluppo sostenibile per la Sicilia sostituendo il modello di energia da fonti fossili,- ha dichiarato Anita Astuto, responsabile energia e clima Legambiente Sicilia -. L’avvio dei cantieri per la transizione ecologica è importante operativamente, ma anche simbolicamente e si allaccia al progetto ‘Sicilia Carbon free’ di Legambiente Sicilia”.

Dalla 3Sun di Catania verrà prodotta energia per due milioni di famiglie italiane, un miliardo e duecento milioni di metri cubi di gas da energia pulita per un abbattimento della CO2 annua di due milioni e mezzo di tonnellate equivalenti. Lo stabilimento etneo sta creando anche posti di lavoro per professionisti siciliani

“Il nostro progetto procede molto bene – ha spiegato il ceo 3Sun Gigafactory Eliano Russo – entro la fine dell’anno commissioneremo i primi 400 megawatt di capacità produttive e l’anno prossimo a luglio arriveremo ai 3 gigawatt, che è l’intera capacità produttiva dell’impianto. Dalla produzione dei nostri pannelli forniremo energia a due milioni di famiglie. Grazie all’energia prodotta ‘spiazzeremo’ circa un miliardo e duecento milioni di metri cubi di gas prodotto da energia rinnovabile e non fossile”.

La ricaduta in termini occupazionali è cresciuta negli anni, spiega Russo. “Eravamo duecento persone, oggi siamo più di duecentocinquanta e abbiamo avviato un processo di selezione per cinquecentocinquanta diplomati, che saranno i nostri operatori di linea e stiamo assumendo altri cinquanta laureati. Complessivamente entro la fine dell’anno saremo novecento persone. Le prime candidature sono quelle che arrivano dalla Sicilia Orientale, ne abbiamo ricevute sette mila, è stato fatto un primo screening e trovato millequattrocento persone giudicate idonee e stiamo svolgendo i colloqui. Se non troveremo i profili giusti, estenderemo la ricerca al resto d’Italia”.

Innovazione, progresso tecnologico, sostenibilità ambientale e circolarità sono i quattro punti di forza della fabbrica del sole. Grazie a cinque nuove linee produttive lo stabilimento assemblerà moduli fotovoltaici sia per i grandi campi di produzione fotovoltaica, sia per l’installazione sui tetti delle abitazioni. A partire dalla fine del 2025, inoltre, 3Sun realizzerà dei nuovi moduli fotovoltaici con una tecnologia innovativa denominata “tandem”. Due celle, una di silicio e una di perovskite, che lavorano in sinergia per catturare una parte più ampia dello spettro solare che comprende le lunghezze d’onda del rosso e del blu, raggiungendo efficienze superiori al 30%.?  3Sun punta a produrre pannelli che a fine vita possano essere riciclati sul ciclo produttivo della fabbrica.

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