Legge di Bilancio, Catania gratta e vince 150 milioni (in 15 anni) - QdS

Legge di Bilancio, Catania gratta e vince 150 milioni (in 15 anni)

Melania Tanteri

Legge di Bilancio, Catania gratta e vince 150 milioni (in 15 anni)

sabato 04 Novembre 2023

Nell’articolo 80 previsto un contributo per il Comune pari a 10 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2038. L’assessore Marletta: “Una vittoria del sindaco Trantino e di tutta la squadra”

CATANIA – La scaramanzia ha fatto tacere fino al testo definitivo. Oggi, però, che è “bollinata” e aspetta solo il passaggio alle Camere – dove difficilmente subirà modifiche – l’assessore alla bilancio del comune di Catania, Giuseppe Marletta, può commentare la Legge di Bilancio, la ex finanziaria, varata dal Governo.

La norma predisposta dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, presenta infatti alcuni articoli a vantaggio dei Comuni in dissesto, in particolare di quei capoluoghi che sono anche Città metropolitane. Come Catania appunto, come spiega l’esponente della giunta targata Enrico Trantino. “Certamente, l’articolo 80 della Legge di bilancio è un articolo voluto e dedicato esclusivamente a Catania, l’unico Comune anche Città metropolitana in condizioni di dissesto e che sta uscendo dal dissesto adesso. Una vittoria del sindaco Trantino – continua Marletta – e di tutta la squadra dell’amministrazione, che ha lavorato per raggiungere questo obiettivo. Questo lavoro è frutto di una sinergia degli uffici della ragioneria, dell’assessorato, del sindaco e anche dell’Anci”.

Riconosciuto un contributo di 10 milioni di euro per 15 anni

Nello specifico, l’articolo 80 prevede che “Ai fini del riequilibrio strutturale, ai comuni capoluogo di Città metropolitana che alla data del 31 dicembre 2023 terminano il periodo di risanamento quinquennale decorrente dalla redazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, riconosciuto un contributo di 10 milioni di euro, per ciascuno degli anni dal 2024 al 2038, da ripartire, in proporzione al disavanzo risultante dal rendiconto 2022 trasmesso alla Banca dati delle amministrazioni pubbliche (Bdap) entro il 31 dicembre 2023, anche su dati di preconsuntivo”.

Il Comune di Catania rischierebbe un nuovo dissesto per la massa passiva

In soldoni, si prevede quanto richiesto da Palazzo degli Elefanti che, in regola con i bilanci stabilmente riequilibrati, rischierebbe un nuovo dissesto per quella massa passiva ancora esistente i cui titolari non hanno accettato le condizioni poste dall’Organismo di liquidazione. Una massa debitoria ingente non conciliata e che quindi, inevitabilmente, andrebbe a confluire nei nuovi bilanci. Mettendoli a rischio. Un’eventualità che la Legge di Bilancio scongiura, almeno per il momento. “Noi avevamo chiesto molto di più – prosegue Marletta – ma d’altronde bisogna fare i conti anche con le condizioni dello Stato. In ogni caso, con questa legge ci vengono date tre diverse possibilità: la prima, che noi non avevamo indicato ma che potrebbe essere utile, è quella dell’aumento delle addizionali, sia Irpef che delle tasse d’imbarco aeroportuali e portuali”. Una possibilità, non un obbligo, che comunque dovrebbe passare, in entrambi i casi, dal Consiglio comunale, ma che potrebbe rappresentare una boccata di ossigeno non indifferente. “Anche un aumento minimo darebbe un importante gettito alle casse – sottolinea l’assessore, che prosegue: “La seconda è un contributo, che è quello che noi avevamo chiesto in forma maggiore e che ci consente di ripianare i debiti della massa passiva. Sono 150 milioni che ci verrano dati in 15 anni, in rate da 10 milioni l’anno. Un grosso aiuto che, da solo, non ci avrebbe risolto i problemi”.

Sarà possibile una nuova negoziazione per i debiti

A completare il quadro c’è un altro aspetto, che è quello sul quale ha puntato maggiormente l’amministrazione. “Quel che forse è il frutto maggiore del nostro impegno – dice Marletta – e che è quello di consentirci o di prevedere che i debiti che risalgono alla massa passiva e che non sono stati liquidati dall’Osl, possano essere nuovamente rinegoziati attraverso una transazione, con l’impegno e il vantaggio per il creditore che voglia conciliare eliminando gli interessi, di avere il pagamento entro i primi due anni, anziché avere una transazione decennale”.

Occorre sempre tenere al sicuro la spesa

Questo li escluderebbe dai bilanci ordinari comunali che, quindi, non rischierebbero un nuovo squilibrio. “Questo aspetto ci consente di non fare precipitare il bilancio ordinario del Comune – conferma l’assessore che, in generale, apprezza lo sforzo del Governo. Ritengo sia una buona norma – evidenzia: avremmo avuto la necessità di avere le stesse somme ma in tempi diversi, magari 50 milioni per il primo anno, ad esempio, e poi a scalare. Questo ci avrebbe aiutato, ma evidentemente non si può fare. Prendiamo come dato positivo la Legge, anche se ciò non significa che i problemi del Comune finiscano qui: occorre sempre tenere al sicuro la spesa, ma è chiaro che questa norma ci mette al riparo da preoccupazioni imminenti”.

Quanto alle possibili assunzioni, anche questa richiesta è frutto dei ripetuti viaggi del sindaco Trantino a Roma, l’articolo 79 potrebbe sbloccarne alcune, legate alla sicurezza – personale di cui Catania ha disperatamente bisogno, considerati gli esigui vigili urbani a fronte di quelli previsti in pianta organica – ma i fondi sono da ripartire tra tutti i Comuni in dissesto e pre dissesto e questo non consente facili previsioni per Catania. Su questo punto Marletta non si sbilancia.

“Va approfondito – dice -. Bisogna capire come andrà utilizzata la norma e occorre capire quanto spetterà a ogni Comune. In ogni caso, l’aspetto legato alla massa passiva è più sereno adesso. Non siamo fuor dal tunnel, ma ci dà la possibilità di guardare con fiducia al futuro – aggiunge l’assessore. Abbiamo bisogno di riscossione, abbiamo bisogno di riscuotere di più e anche il possibile aumento dell’Irpef può rappresentare molto. Si tratta di entrate correnti che possono essere usate non solo per la massa passiva – conclude – e questo sì che potrebbe consentire una spesa per nuove assunzioni”.

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