Mafia, rivedere la norma sullo scioglimento dei Comuni - QdS

Mafia, rivedere la norma sullo scioglimento dei Comuni

redazione web

Mafia, rivedere la norma sullo scioglimento dei Comuni

lunedì 20 Aprile 2020

Sallemi (Fdi) sulla relazione della Commissione regionale antimafia sui rifiuti, "sindaci massacrati e amministrazioni maciullate". Parlano i sindaci di Scicli ("buttato fango") e Vittoria ("sistema malato"). I casi di Siculiana e Racalmuto

“La relazione finale della Commissione regionale antimafia, approvata all’unanimità da tutti i suoi componenti, fa piena luce su molti scioglimenti ‘pilotati’ dei comuni siciliani”.

Lo sostiene il coordinatore provinciale di Ragusa di Fratelli d’Italia, Salvo Sallemi.

“Abbiamo sempre ritenuto – aggiunge il coordinatore ragusano di Fdl – che dietro lo scioglimento dei Comuni ci fosse una doppia verità, spesso frutto di interessi di parte, di contumelie e di architetture improvvisate e dannose: dal sistema dei rifiuti, per passare alla ratifica di atti elaborati da altri sui quali andava apposta ‘la firmetta’. Sindaci mediaticamente massacrati e amministrazioni letteralmente smontate e maciullate nell’ottica dell’antimafia di sistema”.

Per il coordinatore provinciale di FdI “un caso particolarmente emblematico è quello dello scioglimento del comune di Scicli, su cui l’Antimafia si è soffermata a lungo nella relazione conclusiva. In questo caso le coincidenze sono importanti perché, proprio all’indomani di un parere negativo espresso nei confronti del progetto di ampliamento presentato dall’Acif, l’amministrazione comunale sciclitana viene travolta da un’inchiesta giudiziaria e l’indomani il prefetto di Ragusa Annunziato Vardè nomina una commissione di accesso agli atti del comune; il 17 luglio, due giorni dopo, il sindaco Francesco Susino riceve un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa per poi dimettersi il 23 dicembre dello stesso anno”.

“Sono certo – conclude Salvo Sallemi – che la luce affiorata per i casi di Scicli, Siculiana e Racalmuto presto si accenderà anche sullo scioglimento che ha interessato il comune di Vittoria”.

L’ex sindaco di Scicli, affiora la verità

La relazione finale dell’Antimafia siciliana, presieduta da Claudio Fava, sul business dei rifiuti e su strane correlazioni con lo scioglimento per mafia di Scicli e di altri Comuni siciliani, ha squarciato il velo dei silenzi di alcuni protagonisti dell’epoca.

E’ il caso dell’ex sindaco di Scicli, Franco Susino, dimessosi alla vigilia di Natale del 2014, dopo che il prefetto dell’epoca di Ragusa Annunziato Vardè nominò una commissione d’indagine per verificare se l’attività amministrativa dell’Ente fosse stata condizionata dalla mafia.

Susino, processato per associazione esterna alla mafia, era stato poi assolto con formula piena dal Tribunale di Ragusa l’11 luglio del 2016.

“Intanto il fango lo buttiamo, poi si vedrà”

“Dopo quello che ho vissuto – dice l’ex sindaco di Scicli – come uomo, io figlio di un carabiniere, e come politico, almeno, questa relazione finale dell’Antimafia siciliana fa un po’ di luce su tutta quella oscura vicenda e soprattutto sull’uso distorto dello scioglimento dei consigli comunali. Ricordo che ogni giorno uno dei tre componenti la commissione d’indagine al Comune di Scicli per verificare se c’erano gli elementi per sciogliere il Consiglio, mi aspettava davanti all’ingresso del Municipio e mi invitava a dimettermi. Io gli chiedevo ‘ma quali sono gli atti irregolari che avete trovato? Io ho la coscienza a posto’. Poi mi ricordo che un giorno disse: ‘lei non ha capito niente, intanto il fango glielo buttiamo, poi si vedrà’. Oggi mi riaffiorano quelle sinistre parole. Il fango è stato buttato ma ora comincia a fare capolino la verità”.

L’ex sindaco di Vittoria, sistema malato

“La relazione della commissione regionale antimafia su rifiuti e scioglimento consigli comunali fa emergere il ruolo di tanti personaggi, di tante comparse e di tanti sciacalli, protagonisti anche dello scioglimento del comune di Vittoria che con la bava alla bocca hanno distrutto la vita di persone per bene, hanno condannato comunità intere con un marchio infamante, hanno sovvertito la democrazia”.

Lo dice l’ex sindaco di Vittoria, Giovanni Moscato, il cui Comune è stato sciolto per mafia nel luglio del 2018.

“Sono felice per l’ex sindaco di Scicli Franco Susino – aggiunge Moscato – è stata certificata la sua integrità ed è emerso il grande complotto contro Scicli. Anche la mia vita, come quella sua, è radicalmente cambiata. Da uomo delle istituzioni, da persona integerrima mai avrei pensato di dover subire uno scioglimento per mafia, di essere costretto a difendermi da accuse pretestuose e machiavelliche. È un peso che porto avanti con dolore e che mi ha portato lontano dalla politica”.

“Però adesso – sottolinea – cambiano tante cose: quello che abbiamo sempre dette su interessi occulti relativi allo scioglimento stanno venendo fuori. E sta venendo fuori l’assurdo ordinamento che regola gli scioglimenti dei Comuni. Una legge utilizzata spesso da un sistema malato come quello dell’antimafia degli ultimi anni con uomini dello Stato in balia di questi poteri. Dalla relazione emerge che nessuno ricerca la verità sulle possibili infiltrazioni ma si è ricercato solo il modo per poter giungere al sovvertimento della democrazia, senza alcuna prova”.

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