Maletto, i consiglieri dissidenti a rischio espulsione. “Fatto gravissimo, invieremo gli atti in Procura” - QdS

Maletto, i consiglieri dissidenti a rischio espulsione. “Fatto gravissimo, invieremo gli atti in Procura”

Maletto, i consiglieri dissidenti a rischio espulsione. “Fatto gravissimo, invieremo gli atti in Procura”

Simone Olivelli  |
giovedì 23 Maggio 2024

I quattro esponenti dell’opposizione avevano deciso di non partecipare all’attività del Consiglio in seguito alle mancate dimissioni del sindaco coinvolto in un’inchiesta giudiziaria. Venerdì si vota la loro decadenza

MALETTO – Se non si tratta di una resa dei conti, poco ci manca. A Maletto, il piccolo comune montano della provincia di Catania finito al centro delle cronache per il coinvolgimento, da reo-confesso, del sindaco nell’indagine che ha travolto la struttura del Commissario per il rischio idrogeologico, lo scontro tra la maggioranza e opposizione è ormai frontale.

A fine marzo, dopo che erano emersi i dettagli sul rapporto corruttivo che avrebbe legato, nelle vesti di imprenditore edile, l’attuale primo cittadino Giuseppe Capizzi al commissario Maurizio Croce, i quattro esponenti della minoranza Giuseppe De Luca, Vincenzo Cutraro, Maria Foti e Luca Saitta avevano annunciato la decisione di non partecipare alle attività consiliari come protesta contro le mancate dimissioni del sindaco. Due le sedute che da allora si sono svolte soltanto alla presenza della maggioranza: la prima il 30 marzo, la seconda il 27 aprile.

Avviato l’iter per la decadenza dei consiglieri di minoranza

A inizio maggio, però, è arrivata la reazione. Con una comunicazione firmata dalla presidente del Consiglio Michela Gambino, è stato notificato ai quattro consiglieri l’avvio dell’iter per la decadenza. “Il consigliere che non intervenga senza giustificato motivo a tre riunioni nell’anno solare oppure a tre sedute consecutive viene dichiarato decaduto previa contestazione scritta da parte del presidente su istanza di un componente del collegio o di un elettore”, si legge nella nota. Il rimando è allo statuto comunale.

A sostegno della tesi, secondo cui, ci sarebbero tutte le condizioni per procedere alla proposta di decadenza, nella nota vengono elencate una serie di assenze registrate a cavallo tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. Nel caso di De Luca – già sindaco di Maletto – si fa riferimento alle date del 21 ottobre e 25 novembre 2023 e poi alle sedute dell’8 gennaio, del 30 marzo e del 27 aprile di quest’anno. “Stanno portando avanti un’azione del tutto illegittima, sconfessata dalle giustificazioni date e in barba a qualsiasi norma”, commenta il diretto interessato al Quotidiano di Sicilia.

Dai documenti visionati da questa testata risulta che a chiedere di avviare l’iter per arrivare alla decadenza sono stati 14 abitanti di Maletto. “Fin dall’inizio del mandato dell’attuale amministrazione comunale si è registrata una scarsa partecipazione alle adunanze consiliari da parte del gruppo di opposizione, a differenza del comportamento tenuto invece dai consiglieri di maggioranza che hanno sempre diligentemente partecipato a tutte le sedute salvo rare eccezioni”, viene riportato nella richiesta.

Intanto i quattro consiglieri a rischio espulsione sono passati alla controffensiva, inviando le proprie controdeduzioni alla presidenza del Consiglio. “La giurisprudenza ha stabilito che le giustificazioni alle assenze delle sedute del Consiglio possono dar luogo a revoca solo quando dimostrano un atteggiamento di disinteresse per motivi futili – continua De Luca –. Ed è l’opposto di quello che abbiamo mostrato noi. A marzo e ad aprile abbiamo deciso di indire una protesta forte per far sì che le istituzioni a più livelli diano attenzione a ciò che sta accadendo nel nostro Comune, dove i comportamenti del sindaco stanno creando non solo un danno di immagine ma anche minando le basi della democrazia”.

De Luca è certo che quanto sta avvenendo è l’ennesimo atto di forza da parte della maggioranza: “Le mie assenze sono state tutte giustificate – va avanti l’esponente dell’opposizione – In un caso, la convocazione della seduta non è mai arrivata via posta certificata, mentre le altre sono state dovute a problemi di salute di un familiare”. Per quanto riguarda la legittimità della protesta indetta a inizio primavera, i consiglieri fanno riferimento a un pronunciamento del Consiglio di Stato: “È stato chiarito che le assenze non danno luogo a decadenza se sono il frutto di un deliberato astensionismo, esercitato in un contesto di dialettica politica tra maggioranza e opposizione di documentata conflittualità”.

Dal canto proprio, la presidente del Consiglio comunale Michela Gambino ha deciso di tirare dritto, convocando per venerdì prossimo una seduta straordinaria in cui viene prevista anche la votazione della decadenza per gli esponenti della minoranza. All’ordine del giorno c’è anche il giuramento dei quattro che dovrebbero subentrare. “Ci riserviamo di inviare tutto in procura per valutare eventuali profili penali – annuncia De Luca –. Quello che sta accadendo è gravissimo”.

Nel mirino è finita anche la decisione del Segretario comunale di non fornire alcun parere legale ai componenti della minoranza. “Il Segretario comunale seppure rivesta il ruolo di legale del Comune – si legge in una nota inviata d’urgenza alla prefettura e all’assessorato regionale agli Enti locali – non tiene conto delle richieste formulate dai consiglieri comunali non allineati alle posizioni del sindaco”.

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