Il riferimento è alle recenti operazioni antimafia, che hanno svelato un sistema corrotto diventato un affare per Cosa nostra. Le dichiarazioni della presidente della Fondazione Falcone.
“Ho appreso che prima era la mafia che contattava i politici, adesso sono addirittura i politici che contattano la mafia per ottenere voti”: è il triste commento di Maria Falcone, sorella del magistrato antimafia ucciso da Cosa nostra e presidente della Fondazione Falcone, con riferimento anche alla notizia degli ultimi 181 arresti di mafiosi a Palermo. Mafiosi che – specifica Falcone – “erano inseriti perfettamente nella società”.
Maria Falcone ha riacceso i riflettori sul delicato rapporto mafia – politica al margine del congresso regionale della Filca Cisl, organizzato a Palazzo Jung, a Palermo, così come sui nuovi equilibri della criminalità organizzata per essere sempre più “invisibile” ma sempre più ricca.
Maria Falcone: “Ora sono i politici a contattare la mafia”
Che Cosa nostra sia profondamente cambiata negli anni, puntando direttamente al cuore produttivo e sociale della Sicilia, tra politica e alta imprenditoria, è un dato di fatto. Lo sottolinea ancora una volta Maria Falcone, con le dichiarazioni riportate dall’Ansa, e lo dimostrano anche i numerosi blitz delle forze dell’ordine che hanno svelato presunti controversi rapporti tra esponenti della politica siciliana e mafia. La recente operazione Mercurio ne è un esempio.
La società intossicata da Cosa nostra
La mafia di oggi ha come obiettivo primario fare soldi e per farlo, ormai, anche i vertici politici sono una buona preda. “Come diceva Buscetta, la mafia non è una criminalità comune: per fare soldi si insinua nelle istituzioni del Paese, così tutta la società diventa permeata dalla presenza della mafia. Questo è un male che ancora non ci siamo levati di dosso”, commenta la presidente della Fondazione Falcone a Palermo.
I magistrati ci sono
La mafia fa sempre più affidamento sui politici e sui grandi imprenditori, ma la legge – quella legislazione antimafia che Giovanni Falcone ha contribuito a creare e che “adesso ci invidiano tutti” – c’è e continua a lavorare.
L’appello di Maria Falcone è quello di mantenere sempre alta l’attenzione contro la criminalità organizzata, che forse oggi non uccide più o lo fa di meno, ma rimane comunque un cancro sociale: “Forse i giovani sono più indifferenti verso certi temi ma, devono capire, che la mafia, anche se non uccide più, continua a fare i suoi affari”.
Maria Falcone ha anche annunciato che l’intenzione di completare entro il 23 maggio il “Museo del presente” della Fondazione Falcone, un luogo dove si potrà godere dei luoghi meravigliosi e della cultura di Palermo ma anche riflettere sulle stragi di Cosa nostra e su eroi dell’antimafia come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI