Scommesse clandestine a Marsala: sequestrati 23 mln di euro - QdS

Scommesse clandestine a Marsala: sequestrati 23 mln di euro

redazione

Scommesse clandestine a Marsala: sequestrati 23 mln di euro

mercoledì 24 Gennaio 2024

La Guardia di Finanza ha puntato i riflettori su un sistema illecito per la raccolta di puntate fuorilegge che ha determinato un ragguardevole volume d’affari. Provvedimenti restrittivi per nove persone

TRAPANI – Maxi sequestro da 23 milioni di euro in provincia. Il gip di Marsala, su richiesta della locale Procura, guidata da Fernando Asaro, ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di oltre 23 milioni di euro nei confronti di nove persone, accusate di appartenere a due distinte associazioni per delinquere dedite alla raccolta clandestina di scommesse sportive nel territorio di Marsala, con raccolta di denaro anche all’estero.

L’ordinanza del gip dà atto della creazione di un sistema illecito per la raccolta di scommesse clandestine che ha determinato un volume d’affari pari a circa 23 milioni di euro, con giocate da parte di oltre mille scommettitori, alcuni dei quali addirittura residenti in Tunisia. Le indagini preliminari sono in corso e hanno preso spunto dalla segnalazione di un privato cittadino.

Sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme gialle sono finiti alcuni conti gioco regolarmente accesi da parte di una coppia di coniugi trapanesi, conti che risultavano presentare un’elevata sproporzione tra il volume delle giocate eseguite rispetto alla capacità economica della coppia. Dalle indagini, anche di natura tecnica, è emerso, come spiegato dagli investigatori, che “i coniugi erano inseriti in due distinte associazioni a delinquere che operavano separatamente, ma con le medesime modalità: una consisteva nel porsi come intermediari tra i privati scommettitori e i siti sui quali i soggetti avevano acceso regolarmente i propri conti gioco, permettendo così agli scommettitori di rimanere anonimi; l’altro metodo, invece, consisteva nella raccolta delle scommesse e il successivo utilizzo di siti di scommesse esteri a ciò dedicati, privi delle autorizzazioni necessarie per poter operare in Italia”. Una volta eseguita la giocata in contanti veniva rilasciata apposita ricevuta cui seguiva, sempre in contanti, l’eventuale liquidazione della vincita.

Le indagini, inoltre, grazie allo scambio di e-mail, al contenuto di chat e alle intercettazioni telefoniche, hanno permesso di individuare complessivamente dodici persone coinvolte e di definire il ruolo ricoperto da ciascuno nell’illecita attività. Solo nove sono destinatarie di un provvedimento restrittivo: per quattro sono stati disposti gli arresti domiciliari; per due l’obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza; per tre è scattata una misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare la professione e attività imprenditoriali.

“Il comparto del gioco pubblico – hanno sottolineato dalla GdF – in considerazione delle significative prospettive di guadagno offerte, si conferma uno dei settori di maggiore interesse per la criminalità economica. Da ciò discende il costante impegno da parte della Guardia di Finanza a presidio della legalità nella repressione del gioco d’azzardo e di contrasto alle ludopatie, a salvaguardia del fisco e degli attori della filiera che operano regolarmente, tenuto conto oltretutto che secondo l’ultimo report annuale della Dia il settore delle scommesse clandestine è spesso appannaggio delle più pericolose associazioni di tipo mafioso”.

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