Messina, in Consiglio comunale la tensione resta alta - QdS

Messina, in Consiglio comunale la tensione resta alta

Lina Bruno

Messina, in Consiglio comunale la tensione resta alta

giovedì 01 Giugno 2023

Dopo vari tentativi Nello Pergolizzi è stato eletto presidente del Civico consesso, ma lo scontro tra le varie forze politiche, spesso frammentate al loro interno, continua a essere molto evidente

MESSINA – Mentre Cateno De Luca festeggiava la sua vittoria a Taormina il Consiglio comunale messinese eleggeva Nello Pergolizzi alla Presidenza e non senza strascichi e polemiche dopo un dibattito su presunte incompatibilità e illegittimità.

Il posto da presidente del Consiglio comunale era vacante da quasi un mese, proprio dalle dimissioni di Cateno De Luca. Pergolizzi da suo vice, in un anno ha di fatto agito da presidente visto che il neo sindaco di Taormina è stato presente soltanto per a pochissime sedute. Alla fine di un interminabile dibattito di cinque ore è stato raggiunto quel 15 a 14 (più una scheda bianca) che ha consentito al Civico consesso di sbloccare la situazione, ma non si può certo dire che l’Aula abbia ha trovato una sua identità.

Le fratture restano in un centrodestra molto variegato ma anche nel gruppo di sostegno a Federico Basile, dove ognuno sente a suo modo l’appartenenza al progetto politico che li ha candidati. A Maurizio Croce sono andati 14 voti, strategica la scheda bianca, mentre il Pd che ha votato Antonella Russo segue una sua non ben definita strada. Non si è riusciti in questi mesi a trovare una sintesi, a costruire una strategia politica anche per arricchire un dibattito rimasto povero di contenuti. La difficoltà di dialogo l’ha evidenziata Giovanni Caruso, consigliere di minoranza, mentre per Dario Zante di “Ora Sicilia” la vittoria di Taormina di De Luca ha avuto un peso perché ha tenuto compatta, sull’onda emotiva del successo elettorale, la schiera di sostenitori del leader di Sud chiama Nord.

Non c’è stata questa compattezza nel centrodestra, dove magari qualcun altro voleva essere il candidato di coalizione al posto di Croce. Si vocifera di Giandomenico La Fauci di “Ora Sicilia”, ma come detto non c’è nulla di confermato. Determinati sulla loro linea i consiglieri di FdI, che fino all’ultimo hanno avversato l’impostazione dell’elezione considerata come seconda rispetto a quella di lunedì 2 maggio e quindi non soggetta a maggioranza assoluta. “La votazione non dipende dalla seduta – ha spiegato la segretaria generale Rossana Carrubba – e non c’entra la votazione con la sessione. La legge per la prima votazione parla di maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio, ma la votazione successiva si effettua con la maggioranza semplice, cioè il maggior numero di voti. La prima votazione è stata svolta il 2 maggio, la seconda votazione è quella a seguire. E la legge regionale dice che ‘in successiva votazione è eletto il candidato con il maggior numero di voti’”.

“Le regole dovrebbero essere chiare – ha aggiunto il consigliere di FdI Dario Carbone – e soprattutto note a tutti e non uscite dal cilindro all’occorrenza. Sto vedendo legalmente la questione ma non comprendo come si possa considerare la votazione di ieri una prosecuzione della precedente del 2 maggio, considerato che da quella data si sono susseguite due dimissioni, De Luca e De Leo, e due conseguenziali surroghe, Salvatore Caruso e Giuseppe Schepis, e quindi il plenum del Consiglio comunale è oggettivamente diverso. Da qui, a cascata, deriva l’illegittimità dell’elezione del presidente Pergolizzi che per essere eletto avrebbe dovuto ottenere la maggioranza assoluta dei voti e cioè 17”.

Altra questione al centro della seduta è stata la presunta incompatibilità di Croce in quanto Soggetto attuatore del commissario di governo contro il Dissesto idrogeologico della Regione con il suo ruolo di consigliere comunale. Il parere era stato chiesto da Pergolizzi alla segretaria Carrubba, che in Aula ha risposto che non si ravvisa, secondo le norme vigenti, alcuna incompatibilità. Su questo lo stesso Croce ha depositato la risposta al parere chiesto sull’argomento al Foro di Roma. Ma si è continuato sulla questione su cui potrebbe pronunciarsi il Consiglio dopo l’esame dei pareri depositati.

Ci sono però questioni più urgenti e in scadenza che si dovranno affrontare: ad attendere un Consiglio operativo, con tutto il suo ufficio di presidenza al completo, ci sono infatti una serie di proposte di deliberazione da cui dipendono spese e investimenti come il Documento unico di programmazione 2023-2025, il Bilancio di previsione finanziario 2023-2025 e l’Approvazione aggiornamento straordinario Piano economico finanziario per il quadriennio 2022-2025, con l’approvazione delle tariffe per la Tassa smaltimento rifiuti urbani (Tari) anno 2023.

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