Messina, nuovi spiragli per il recupero della Galleria Inps - QdS

Messina, nuovi spiragli per il recupero della Galleria Inps

Lina Bruno

Messina, nuovi spiragli per il recupero della Galleria Inps

venerdì 11 Novembre 2022

L’ex sede Inps, che versa ormai da anni in pessime condizioni, potrebbe tornare a essere uno spazio vivo e pulsante nel cuore della città, un contenitore per iniziative culturali o di altro genere

MESSINA – Chiusa da alcuni decenni, potrebbe tornare a essere uno spazio vivo nel cuore della città. La Galleria Inps all’interno del palazzo di via Argentieri, di proprietà dell’Istituto previdenziale, versa da troppo tempo in pessime condizioni anche se nel gennaio del 2020 è stata riaperta eccezionalmente per delle esibizioni musicali organizzate dalla direzione Inps.

Delimitata da due cancelli, uno che guarda Palazzo Zanca e l’altro piazza Duomo, questo cortile è parte di un complesso in stile liberty risalente agli anni Trenta del secolo scorso. Nella Messina post terremoto questa Galleria, con il palazzo dell’Ina Inps, strumento della tenuta dello Stato attraverso la previdenza sociale, tracciava una simbolica linea di collegamento tra il potere civile e quello ecclesiastico.

Il destino della struttura è inevitabilmente legato al riutilizzo della parte del palazzo Inps, non operativo dal 2015, e condizionato in questi anni anche dagli intendimenti dei condomini proprietari dell’altro 50% dello stabile che era dell’Ina e poi venduto, poco propensi a trovare un’intesa con l’ente pubblico e a eseguire correttamente i lavori effettuati. “In quella parte – spiega al QdS Marcello Mastrojeni, direttore Inps – nel fare evidentemente manutenzione anziché riprendere gli affreschi presenti li hanno coperti con la pittura, danneggiando una parte di pregio. Nella parte Inps le manutenzioni sono state poche ma in compenso quelle fatte sono state corrette, non hanno cancellato gli affreschi esistenti. Dopo il 2015, con gli accorpamenti degli uffici e il trasferimento da via Argentieri, si è messa una pietra tombale sulla possibilità di spendere sulla Galleria”.

C’è adesso un percorso avviato che prevede, dopo i lavori di ristrutturazione finanziati, il trasferimento in via Argentieri degli uffici Inps di via Capra dove saranno invece collocati su due piani il Tribunale del lavoro e il Giudice di Pace, quindi dovrebbe intervenire anche il Comune con un progetto di valorizzazione e fruizione della Galleria. “La riflessione che ho cercato di promuovere fin dal 2017 – aggiunge Mastrojeni – è stata quella di riconsiderare la riapertura degli uffici nello stabile di via Argentieri, elemento di identità per l’Inps e condizione anche per il recupero della Galleria. È iniziata quindi un’interlocuzione con il territorio, prima abbiamo fatto un accordo con l’Ispettorato del lavoro e l’Ordine degli architetti perché prendessero loro lo stabile e lo recuperassero, ma nel frattempo i condomini hanno manifestato di non gradire la prospettiva di una riapertura della Galleria per vari timori non giustificati perché abbiamo preparato un disciplinare per cui l’uso dello spazio una volta sistemato è subordinato a determinate regole”.

“L’accordo con Ispettorato e Architetti – precisa – non ha però avuto seguito e nel 2020 abbiamo ricevuto una manifestazione di interesse da parte degli uffici giudiziari, alla ricerca di spazi idonei per alcune sezioni del Palazzo di Giustizia. Sono stati fatti una serie di sopralluoghi e proposte per alcune nostre sedi con l’attenzione che alla fine si è focalizzata su via Capra, uno stabile di cinque piani di cui due liberi, già attrezzato per uffici con tutti gli standard di sicurezza. Su questo si sta lavorando, ci sono già pareri favorevoli dei vari Enti, ma si devono completare tutti i passaggi burocratici che sono numerosi e complessi. Il plesso di via Argentieri, nel piano Inps 2022 approvato quest’anno, è uno dei venti stabili in tutta Italia per i quali sono stati finanziati lavori. In questo caso si tratta di un investimento di un milione e centomila euro. I lavori si dovrebbero completare alla fine del 2023, quindi tra un anno ci potrebbe essere il nuovo trasferimento degli uffici da via Capra e la totale liberazione dello stabile per gli uffici giudiziari, che nel frattempo potrebbero occupare i due piani liberi”.

Un’operazione che come tassello finale avrà la riapertura della Galleria. “Abbiamo avuto degli incontri con il sindaco Federico Basile – conclude Mastrojeni – che ci ha prospettato un accordo che prevede un cofinanziamento del Comune per il ripristino della Galleria a condizione che ci sia una restituzione di valore per la città, che è poi la riapertura regolamentata da noi sempre auspicata”.

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