Ieri una partecipata manifestazione si è svolta davanti al Municipio per far ripartire le attività. Gli esercenti hanno ribadito la necessità di riaprire nel più breve tempo possibile e "in sicurezza"
MESSINA – “Vogliamo lavorare. È ora di riaprire”. Lo hanno ribadito titolari e lavoratori dei pubblici esercizi, nel corso di una particolare assemblea organizzata davanti a Palazzo Zanca e promossa da Fipe Confcommercio di Messina e AssoristoratoriMe. “Abbiamo tutte le professionalità per aprire in sicurezza” ha ribadito Carmelo Picciotto, presidente Confcommercio, che nei giorni scorsi ha sottoscritto un documento, consegnato al prefetto Cosima Di Stani, con richieste precise per riavviare il settore.
La scelta dello spazio antistante il Palazzo municipale come location per la manifestazione di tutto un comparto scontento degli ultimi provvedimenti sulle riaperture, è legato all’esigenza di avere un’interlocuzione continua anche con gli amministratori della città sulle misure che sono di competenza municipale. Gli spazi che i locali possono utilizzare sono gratuiti fino al 31 dicembre, hanno ribadito i ristoratori, ma la strada è tutta in salita e per i prossimi mesi e servono nuove politiche di sostegno.
La piazza davanti al Municipio si è trasformata in un grande locale all’aperto, con tavolini allestiti e rappresentanti di tutta la filiera correlata del wedding, che da un anno sono fermi e hanno sottolineato tutto il loro disagio. “Il settore della ristorazione – ha ribadito Picciotto – dei pubblici esercizi, dei bar, dell’organizzazione e della promozione di eventi con tutte le filiere, rappresenta una parte vitale della nostra economia, dà energia all’industria del turismo, rappresenta un’eccellenza che ci caratterizza e ci rende famosi in tutto il mondo”.
“Abbiamo portato qui – ha aggiunto – ciò che sappiamo fare. Professionali, seri, garbati ma determinati al tempo stesso per chiedere interventi urgenti e una pianificazione seria ed efficace. Per chiedere, così come già abbiamo fatto con il prefetto, una rapida e massiccia campagna di vaccinazione per tutto il comparto della ristorazione e conseguente riapertura in sicurezza con un corridoio preferenziale per l’utenza che ha già effettuato la somministrazione dei vaccini. Chiediamo inoltre l’approvazione di un protocollo per l’uso di spazi esterni ai locali, linee guide chiare per le riaperture e un’adeguata comunicazione sulle tempistiche di aperture e chiusure, ma soprattutto la creazione di zone gialle speciali in base ai dati forniti a livello locale”.
Il documento di richieste inviato al prefetto Di Stani ed elaborato da Fipe Confcommercio Messina è stato sottoscritto anche dalle delegazioni dei ristoratori di Messina Nord, Messina Centro e Messina Sud. Tra le tante sollecitazioni fatte, c’è quella dell’attivazione di un osservatorio economico locale e di una rete di prevenzione per il contrasto di eventuali eventi illeciti nel settore dei finanziamenti e delle acquisizioni aziendali.
Il presidente Picciotto ha sottolineato la necessità di un cambio di strategia, perché sono stati tanti gli errori fatti e che hanno avuto pesanti ricadute sul settore. “Errore – ha confermato – è stato chiuderci indiscriminatamente, quasi che la colpa della diffusione del virus fosse tutta in capo a bar e ristoranti, salvo poi riconoscere che solo lo 0,18 per cento è attribuibile ai pubblici esercizi. Ci hanno illuso con promesse di contributi a pioggia, salvo poi erogare solo le briciole”.
Un provvedimento discriminatorio è poi considerato quello che consente le aperture solo a chi ha spazi esterni. Lo hanno evidenziato i ristoratori messinesi anche martedì scorso durante una seduta della Commissione Attività produttive del Comune. In quell’occasione hanno chiesto proprio la riapertura al chiuso con un protocollo di sicurezza che prevede tra l’altro un test rapido fatto nelle 48 ore precedenti, ma anche un fondo perduto regionale per sostenere le spese fisse e l’esenzione totale dei tributi locali per il 2020 e 2021.
Picciotto ha chiesto un piano condiviso con le istituzioni, esortando i suoi colleghi all’unità: “Insieme si fa la differenza. Da questa piazza deve partire un percorso di condivisione e ripartenza, un progetto comune per la ripresa della nostra città.