Messina, sviluppo occupazionale nel segno dell’instabilità - QdS

Messina, sviluppo occupazionale nel segno dell’instabilità

Lina Bruno

Messina, sviluppo occupazionale nel segno dell’instabilità

sabato 10 Febbraio 2024

Presentato dall’Inps provinciale il primo rendiconto sociale sul territorio messinese: il documento ha fotogratato una situazione economica complessa e per certi versi anche contraddittoria

MESSINA – Per la prima volta l’Inps messinese ha presentato il rendiconto sociale. Un segno di trasparenza, è stato detto ieri mattina durante l’incontro nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni, e un atto di considerazione per il territorio e i tanti soggetti che ruotano intorno all’attività dell’Istituto. L’Ente pone al centro della sua attività il cittadino-utente, è stato ribadito, e vuole mettere il massimo impegno per combattere l’illegalità.

I dati elaborati fotografano una realtà economica e occupazionale complicata, e per alcuni aspetti anche contraddittoria, come ha sottolineato Roberto Ghiselli, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza Inps, soprattutto se si guardano i numeri dell’occupazione e delle ore di cassa integrazione erogati. Il ricorso all’ammortizzatore sociale è diminuito anche rispetto al periodo pre-pandemico, passando dalle 829 mila ore del 2019 alle 544 mila del 2022. Il direttore provinciale dell’Ente, Gaetano Minutoli, nel suo presentazione ha parlato di un aumento dell’occupazione nel 2022 rispetto al precedente anno, ma se si guardano i contratti stipulati oltre il 50% sono a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato sono soltanto al terzo posto con una preminenza in provincia degli stagionali.

Questa frammentarietà nel rapporto di lavoro ha inevitabilmente, come sottolineato da Minutoli, una ricaduta negativa sul sistema pensionistico con un gettito previdenziale sempre minore, situazione che si aggraverà nei prossimi anni se, come evidenziato da Ghiselli, non si interverrà adeguatamente sul mercato del lavoro più che con riforme sul sistema pensionistico. Se si analizzano infatti gli importi delle pensioni nel settore privato, in provincia di Messina ci si trova di fronte a un importo medio mensile di 1.240 euro con una disparità ulteriore di genere a svantaggio delle donne. La media siciliana è di 1.312 euro, quella italiana di 1.772 euro.

Nel 2022 in provincia di Messina il tasso di occupazione è salito al 37%, era al 35,1% nel 2021 seguendo il trend delle altre regioni. La crescita più consistente ha riguardato le donne nella fascia di età 25/34 anni, passate dal 28,2% al 40,4%. Il tasso disoccupazione resta alto rispetto alla media siciliana (16,6%) e italiana (8,1%) passando dal 23,9% del 2021 al 21,2% del 2022. Le donne nella fascia 25/34 anni hanno il calo maggiore, dal 43,6% al 27%.

In aumento la disoccupazione, invece, nella fascia 50/74 anni, in particolare tra le donne: si è passati dall’11,7% al 17,3 %. La diminuzione della popolazione provinciale con un saldo negativo di 4.163 unità nel 2021 tra nascita e decessi rende il quadro ancora più preoccupante, soprattutto se si considera che nello stesso anno il numero di emigrati (979) ha quasi eguagliato quello degli immigrati (961).

Le prestazioni assistenziali sono centrali nell’attività dell’Ente in una realtà così critica. Le richieste nel 2022 di Reddito e Pensioni dii cittadinanza sono state 295.424, di queste ne sono state accolte 206.345 e il 45% a vantaggio di nuclei monocomponenti, come ha spiegato Minutoli.

Il direttore provinciale si è anche soffermato sull’alta performance degli uffici di Messina nell’erogazione dei sostegni. Nel 2023 la Naspi è stata erogata nell’87% dei casi entro 15 giorni e nel 90% entro 30 giorni. Risultati positivi anche nello smaltimento dei contenziosi, con una pendenza che sta lentamente diminuendo, pur con le difficoltà per la mole di pratiche aperte.

Bruno Zecchetto, presidente del Comitato provinciale Inps ha tra l’altro sottolineato la diminuzione delle tempistiche nella definizione delle pratiche grazie alle convenzioni con l’Asp. In particolare, i tempi medi di fase sanitaria e amministrativa delle invalidità civili sono diminuiti da 191 giorni del 2021 a 96 giorni del 2022, al di sotto della media siciliana e italiana. Zecchetto ha poi parlato dell’importanza delle sinergie che si sono costruite sul territorio con le altre istituzioni.

Antonino Alibrandi, segretario della Cisl, sui dati dell’occupazione ha rilevato la bassa qualità del lavoro che caratterizza il tessuto messinese, mentre Ivan Tripodi, segretario Cisl, ha posto l’accento sull’insufficienza dell’assegno di inclusione e Nuccio Massimino della segreteria Cgil ha evidenziato come non possa essere risuolutiva la scelta di combattere la disoccupazione con la precarietà.

Pietro Franza, presidente di Sicindustria, a conferma che i dati riflettono una ripresa instabile, ha preannunciato l’apertura di importanti vertenze con nuovo incremento del ricorso alla Cassa integrazione.

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