Migranti, 3 navi Ong al largo di Catania: ok ingresso in acque italiane - QdS

Migranti, 3 navi Ong al largo di Catania: arriva l’ok all’ingresso in acque italiane per il maltempo

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Migranti, 3 navi Ong al largo di Catania: arriva l’ok all’ingresso in acque italiane per il maltempo

sabato 05 Novembre 2022

Complessivamente sono 4 le imbarcazioni a ridosso della costa siciliana. Chiedono un porto sicuro per far sbarcare le persone salvate nel mediterraneo

Sono quattro le navi delle Ong davanti alla costa orientale della Sicilia in attesa di un porto sicuro. Tre di queste sono a largo di Catania. Tutte chiedono un porto sicuro per fare sbarcare i migranti soccorsi nel mar Mediterraneo.

La Geo Barents, con 572 persone soccorse, e la Humanity 1 con 179 persone a bordo, sono a circa 12 miglia dalla costa etnea, la prima poco più a sud e l’altra a nord rispetto alla città. La Ocean Viking invece, all’altezza di Acireale, sempre nel catanese e con 234 migranti a bordo, sembrerebbe ancora in acque internazionali, ferma a poche miglia dal loro limite. Davanti alla costa del messinese, al largo di Taormina, c’è infine la Rise Above, con 90 persone a bordo.

La Geo Barents in acque italiane per maltempo

“Dopo aver chiesto e ricevuto il permesso dalle autorità italiane, la Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere (Msf), è entrata in acque territoriali italiane a causa del cattivo tempo. Stiamo aspettando da oltre 10 giorni un luogo sicuro di sbarco per i 572 sopravvissuti a bordo. L’ultima richiesta alle autorità italiane risale a ieri sera alle 22.27, e come per le altre, stiamo ancora aspettando una risposta positiva”. Lo ha reso noto Juan Matias Gil, capomissione per le operazioni di ricerca e soccorso di Msf.

La nave Humanity 1 non andrà a Catania

“La nave Humanity 1 non andrà a Catania, non ha mai avuto intenzione di farlo. Non abbiamo ricevuto un luogo sicuro per sbarcare i 179 sopravvissuti a bordo. Siamo infatti entrati nelle acque territoriali ieri per trovare protezione dalle intemperie, dal vento e dalle onde alte. Ma l’abbiamo fatto solo dopo aver ottenuto il permesso dalle autorità del porto di Catania”.

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