Il ministro della Giustizia Nordio: "Avviso di garanzia va rivisto"

Il ministro della Giustizia Nordio: “Avviso di garanzia va rivisto”

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Il ministro della Giustizia Nordio: “Avviso di garanzia va rivisto”

Redazione  |
domenica 11 Dicembre 2022

Per Nordio "da strumento di garanzia si è trasformato in condanna mediatica anticipata". Il ministro poi parla della giustizia civile come problema "prioritario"

L’avviso di garanzia che “va rivisto” perché “si è trasformato in condanna mediatica anticipata”. A capo degli uffici giudiziari “dirigenti di grande capacità manageriale” e “entro giugno” i primi risultati della “rivoluzione” della giustizia civile. Sono i punti salienti del programma che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha illustrato per il suo dicastero in un’intervista al ‘Messaggero’.

“L’informazione di garanzia è un istituto che va rivisto: ha cambiato nome mille volte, ma da strumento di garanzia si è trasformato in condanna mediatica anticipata. Ma questo si potrà fare solo con una revisione organica del codice di procedura penale, a cominciare dal registro degli indagati che dovrebbe restare segretissimo e invece si è trasformato in una automatica fonte di delegittimazione di una persona che non è nemmeno imputata”, dice il Guardasigilli. Sulle critiche da una parte della magistratura, Nordio afferma: “i colleghi dovevano aspettarsi le cose che ho detto, perché le scrivo da 25 anni”.

Ma per il ministro il problema prioritario è la giustiia civile

Ma il “problema prioritario” per il ministro è la giustizia civile, perché “ora dobbiamo incidere sulla parte della giustizia che incide sull’economia: tra l’altro sono temi poco divisivi, su cui ci siamo trovati d’accordo anche con l’Anm. Ha occupato la prima metà del mio discorso programmatico, e ne è stato dato poco risalto perché le polemiche fanno più effetto dal punto di vista mediatico. Ma noi cominceremo proprio incrementando l’efficienza della giustizia civile. La riforma Cartabia andava nella giusta direzione, noi spingeremo l’acceleratore. Implementeremo gli uffici giudiziari con i fondi europei, anche provando a renderli più flessibili, nell’ambito dei vincoli che questi ci impongono. E soprattutto procederemo ad una rivoluzione informatica sulla quale stiamo già lavorando. Entro giugno dovremmo già vedere i primi risultati”.

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