Mostra fotografica su Binidittu, santo afro-siciliano - QdS

Mostra fotografica su Binidittu, santo afro-siciliano

redazione web

Mostra fotografica su Binidittu, santo afro-siciliano

giovedì 27 Maggio 2021

Torino, Gibellina e la Francia le tappe delle immagini di Nicola Lo Calzo, che vive a Parigi e le ha scattate in dieci anni sulla rotta degli schiavi percorsa da Masseneri, oggi dimenticato

E’ dedicata a Benedetto Manasseri, primo santo afro-siciliano, detto Binidittu, la nuova mostra che apre al pubblico nella Project Room di Camera – Centro Italiano per a fotografia.

Un lungo viaggio, durato dieci anni, del fotografo torinese Nicola Lo Calzo sulle tracce del santo, attraverso l’Africa, i Caraibi, l’Europa e le Americhe, sulla rotta della tratta degli schiavi per esaminare i rapporti tra la storia del colonialismo e l’identità culturale contemporanea.

“E’ un progetto inedito – spiega Lo Calzo che vive a Parigi -, prima tappa di un percorso internazionale che, dopo Camera, toccherà Gibellina e alcuni luoghi della Francia, per riflettere sulla rimozione della memoria e la costruzione dell’identità”.

Benedetto Manasseri, conosciuto come San Benedetto il Moro, nacque nel 1524 come uomo libero da una coppia di schiavi in una Sicilia che allora riforniva di zucchero il bacino del Mediterraneo anticipando il modello della piantagione schiavista americana.

“La sua fama religiosa di guaritore – racconta Lo Calzo – era fortissima sia in Sicilia che nelle Americhe, ma il suo era un culto scomodo che la Chiesa fece scomparire. Il popolo lo voleva santo e il primo processo per la canonizzazione fu nel 1591, l’ultimo nel 1807. È una figura fondamentale per testimoniare che la presenza dei neri, ma anche i gay, su questa nostra terra non è di oggi”.

La mostra, curata da Giangavino Pazzola, si articola in quattro sezioni e, attraverso una trentina di immagini di medio e grande formato, ripercorre le tappe principali della biografia di Binidittu, sconosciuto in Italia: dall’affrancamento della schiavitù alla morte, dall’utopia post razzista alla beatificazione.

Le fotografie di Lo Calzo – accompagnate da un’installazione che include documentazione di archivio – riscoprono l’uomo oltre al Santo, i valori simbolici, politici e civili che la Storia ci trasmette.

La mostra fa parte di un progetto artistico e antropologico di lungo periodo realizzata da Lo Calzo, intitolata Cham sulla prospettiva della diaspora africana.

Ad accompagnare la mostra giovedì 27 maggio ci sarà un incontro in presenza presso Camera, mentre a luglio lo stesso Lo Calzo terrà un workshop.

L’esposizione – spiega Pazzola – affronta il tema della rappresentazione del potere, la necessità di creare una contronarrazione sui temi del contemporaneo. E’ la prima del ciclo ‘Passengers. Racconti dal mondo nuovo, focalizzato su artisti della Generazione Y, i cosiddetti millennials”.

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