Naspi insegnanti precari 2024: chi ne ha diritto, requisiti, domande

Naspi insegnanti precari 2024: chi ne ha diritto, requisiti e come fare domanda di disoccupazione

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Naspi insegnanti precari 2024: chi ne ha diritto, requisiti e come fare domanda di disoccupazione

Redazione  |
sabato 15 Giugno 2024

Tutte le informazioni utili per i docenti precari che intendono chiedere la disoccupazione.

Tutto ciò che c’è da sapere sulla Naspi per insegnanti precari 2024: chi ne ha diritto, quando conviene fare domanda di disoccupazione, i requisiti e come funziona la legge al riguardo.

Si ricorda anche ai docenti precari che nel 2024 si rinnovano le GPS (Graduatorie provinciali di Supplenza) e che il Ministero ha disposto una proroga per la presentazione delle domande aggiornate (comprese di servizio prestato) al 24 giugno 2024. Tuttavia, alcuni docenti precari potrebbero avere bisogno di fare domanda di disoccupazione in attesa della riapertura delle scuole e delle nuove chiamate.

Naspi insegnanti precari 2024: chi ne ha diritto

La Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità mensile di disoccupazione e spetta ai lavoratori che abbiano perso involontariamente il lavoro e rientrino nelle seguenti categorie:

  • apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni;
  • operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci (dal 2022).

Chi ha diritto alla Naspi docenti e quando si matura

Tra le categorie sopra menzionate e ammesse a percepire la Naspi, quindi, ci sono i docenti precari con contratto a tempo determinato al 30 giugno o che hanno terminato prima il servizio con una supplenza breve da Graduatorie di istituto. La Naspi spetta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni, quindi l’importo e il numero di mensilità non sono uguali per tutti.

Sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti all’inizio della disoccupazione per poter richiedere la Naspi: di conseguenza, chi ha ottenuto una supplenza al 30 giugno o al 31 agosto ma senza maturare il periodo di contribuzione minimo, non potrà fare domanda.

L’Inps specifica che la Naspi spetta a partire:

  • dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno dalla fine del rapporto di lavoro e dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata dopo l’ottavo giorno successivo alla cessazione, ma entro i termini di legge (e specificati in basso);
  • dall’ottavo giorno successivo al termine del periodo di maternità, malattia, infortunio sul lavoro/malattia professionale o preavviso, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata dopo l’ottavo giorno ma entro i termini di legge;
  • dal trentottesimo giorno successivo al licenziamento per giusta causa, se la domanda viene presentata entro il trentottesimo giorno. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata oltre il trentottesimo giorno successivo al licenziamento, ma entro i termini di legge.

Requisiti

Gli insegnanti precari o gli altri lavoratori che intendono chiedere la Naspi devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Stato di disoccupazione (involontario) e dichiarazione di immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro (DID). Attenzione, però, ci sono dei casi che non rientrano tra lo stato di disoccupazione involontario ma che vengono accettati per la richiesta della Naspi e sono: dimissioni per giusta causa, dimissioni intervenute durante il periodo tutelato di maternità, fruizione del congedo di paternità obbligatorio/alternativo, risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, purché sia intervenuta nell’ambito della procedura di conciliazione nella competente direzione territoriale del lavoro; risoluzione consensuale a seguito del rifiuto del lavoratore di trasferirsi in altra sede distante più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore e/o non raggiungibile entro gli 80 minuti con i mezzi pubblici; licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione di cui all’articolo 6, decreto legislativo 22/2015; licenziamento disciplinare.
  • Almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

Come e quando fare domanda

Gli insegnanti precari e tutti gli altri lavoratori che hanno diritto alla Naspi nel 2024 possono inviare domanda per ricevere la disoccupazione online attraverso il servizio “Naspi: invio domanda, comunicazioni e consultazioni” (link qui). In alternativa, ci sono altri due strumenti per fare domanda:

  • usare il Contact center disponibile al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 da rete mobile;
  • attraverso Enti di patronato e intermediari dell’Istituto.

Naspi insegnanti precari 2024, quando fare domanda

I termini di legge per presentare domanda per la Naspi sono entro 68 giorni da:

  • dalla data di cessazione del rapporto di lavoro;
  • dalla data di dimissioni da parte del lavoratore, di recesso da parte del curatore o di risoluzione di diritto del rapporto di lavoro, nel caso di liquidazione giudiziale;
  • dalla cessazione del periodo di maternità indennizzato, di malattia/infortunio indennizzato, qualora il caso si sia registrato nel corso del rapporto di lavoro successivamente concluso;
  • dalla definizione della vertenza sindacale o dalla data di notifica della sentenza giudiziaria;
  • dalla cessazione del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso ragguagliato a giornate;
  • dal 38esimo giorno dopo la data di cessazione, in caso di licenziamento per giusta causa.

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Immagine di repertorio

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