Nealta contro gli acari nelle coltivazioni agricole in Sicilia

Gli acari “invadono” le coltivazioni in Sicilia, deroga all’uso del Nealta

Gli acari “invadono” le coltivazioni in Sicilia, deroga all’uso del Nealta

Michele Giuliano  |
domenica 09 Luglio 2023

Una misura necessaria per "salvare" le coltivazioni di agrumi, pomodori e melenzane.

Gli acari stanno attaccando in maniera massiva agrumi, pomodori e melenzane, tra le più diffuse e importanti coltivazioni in Sicilia. È il momento di correre ai ripari: il servizio fitosanitario regionale ha deciso di autorizzare la deroga territoriale all’utilizzo del prodotto fitosanitario Nealta (Cyflumetofen) per il contenimento degli acari Panonychus citri e Tetranychus spp., su colture di agrumi, e per il contenimento di Tetranychus urticae su colture di pomodoro e melanzana in serra, “nei limiti previsti dalle relative schede colturali di difesa integrata e rispettando scrupolosamente le prescrizioni di etichetta del formulato commerciale” come specificato nell’atto di autorizzazione, a firma del dirigente del servizio fitosanitario, Domenico Carta Cerrella.

Nealta contro gli acari in Sicilia, la decisione

La decisione è stata presa a seguito delle richieste presentate dalla Società Consortile Agricola a r.l. Colle d’Oro, di Ispica in provincia di Ragusa, e dalla Società agricola “Stella dell’Etna” arl per l’utilizzo della Cyflumetofen per combattere gli acari su agrumi, pomodori e melenzane.

È stato quindi tenuto conto del Decreto del ministero della Salute del 12 maggio scorso con il quale il formulato insetticida Nealta a base della Cyflumetofen ha ottenuto l’estensione d’impiego contro gli acari tetranichidi sugli agrumi e contro Tetranychus urticae su pomodoro in serra e di melanzana in pieno campo e in serra, e “della necessità di attivare una forma di lotta a queste infestazioni – come specificato da Carta Cerrella – che negli ultimi anni sono aumentate, tanto che sono state evidenziate difficoltà di contenimento, anche a causa di condizioni climatiche favorevoli”, con danni alla vegetazione e ai frutti, e quindi all’economia collegata.

Sostanza inserita nelle guide nazionali

La formulazione del Cyflumetofen, poi, consentirebbe di gestire meglio l’insorgere di fenomeni di resistenza, in alternanza con le sostanze attive previste nel disciplinare regionale di produzione e appartenenti ad altri gruppi Irac (Insecticide Resistance Action Committee), coerentemente con i principi della difesa integrata.

Inoltre, il Cyflumetofen segnala una buona selettività nei confronti degli antagonisti (predatori e parassitoidi) utilizzati per il controllo biologico dei fitofagi. In ultimo, la Cyflumetofen è già inserita nelle linee guida nazionali di difesa integrata e nelle norme tecniche di difesa integrata e controllo delle infestanti 2022 del dpi regionale, per il contenimento degli acari tetranichidi su altre colture. Il Panonychus citri, o nuovo ragno rosso o ragno rosso degli agrumi, è un acaro che probabilmente proviene dal sud-est asiatico. Oggigiorno si trova in tutto il mondo, specialmente ovunque si coltivino piante del genere Citrus.

Cosa è l’acaro rosso, che si trova anche in Sicilia

L’acaro rosso Citrus è un parassita economicamente importante, anche se il danno che provoca varia fortemente tra regioni e stagioni. In alcune aree è considerato un problema minore, in altri una seria minaccia. Ogni femmina adulta depone da 20-40 uova, 2-3 al giorno, per un periodo di 2-4 settimane, preferibilmente lungo le vene principali delle foglie. Dopo un periodo di 1-4 settimane, le larve si schiudono e si diffondono sulla pianta; queste cominciano a nutrirsi una volta che si sono evoluti nella fase protonimica e nel giro di pochi giorni diventano adulti.

La proliferazione di questo acaro è dovuta inoltre all’uso di insetticidi, soprattutto quelli ad ampio spettro, che eliminando i suoi antagonisti, possono aggravare la situazione. Anche gli acari Tetranychus urticae fanno parte della famiglia dei ragni. Il ragnetto rosso infesta la pagina inferiore della foglia e, certe volte, anche i baccelli neoformati, nutrendosi del citoplasma. I danni si manifestano con intense depigmentazioni e bronzature sulle pagine fogliari, che causando sulle foglie stesse dei disseccamenti con cadute precoci; qualora le infestazioni siano gravi, il parassita può formare sottili ragnatele tra le foglie e i fusti della pianta colpita.

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