Non è l'Arena! - QdS

Non è l’Arena!

Pino Grimaldi

Non è l’Arena!

sabato 05 Ottobre 2019

Ha fatto il giro del mondo!
Una giovane signora ben vestita di nero che sbuca dal nulla nella sala ove Mike Pompeo Segretario di Stato Usa in visita ufficiale stava per stringere la mano a Giuseppe Conte, primo ministro italiano, con dietro le bandiere dei due uomini di governo (più l’Europea, ovvio) e con sorriso ammaliante porge all’ospite uno spicchio di grana padano – parmigiano reggiano d’oro per significare l’assurdità dei dazi che Stati Uniti vogliono imporre a formaggi e vini italiani.

Pompeo sorride, lo prende in mano, mentre Conte con viso stupito e accigliato glielo toglie di mano, allontana la signora e grida agli astanti “allontanate questa donna non gradita”.

Lascia l’ospite e va in cerca -letteralmente – di qualcuno cui dare lo spicchio e procedere con sorriso colgate alla stretta di mano.
E’ avvenuto il 1 ottobre a Palazzo Chigi, costruito dagli Aldobrandini, inaugurato nel 1580 già sede di ambasciate dal Belgio all’Impero Austroungarico fino al 1916 quando fu acquistato dall’Italia. Sede del ministero delle colonie e dal 1922 sede degli Esteri per approdare, nel 1961, a sede del governo Italiano prima ospitato al Viminale. Splendido palazzo che ha la “massima sicurezza” appunto perché ospita il Presidente del consiglio con l’annesso appartamento ove risiede e che vede arrivare dalla scalone d’onore (a piedi) tutti i capi di stato e di governo in visita ufficiale.

Mai nessuno lo ha “sconsacrato”; ma solo tre episodi esterni: il fallito attentato a Mussolini ad opera di Tito Zaniboni nel 1925, il ferimento di due carabinieri avanti il portone di Piazza Colonna da parte di Luigi Preti che voleva forzare il blocco- 2013, segni gioia dal balcone centrale dei grillini per – presunta – vittoria sullo straforo del deficit nel 2017. Tutti fatti esecrabili, ma all’esterno del Palazzo.

Non ora. La giornalista delle “Iene” è entrata (accreditata?), salita al piano nobile.
Imboccata la sala della stretta di mano e sempre con Parmigiano ben avvolto, è scattata in fronte ai due statisti senza che alcuno, sicurezza, funzionari, addetti al protocollo glielo impedisse. Poteva avere qualcos’altro in mano, ma i circa 4.000 funzionari (costo circa quattro miliardi!) del Palazzo non hanno mosso un dito facendo ridere il mondo scena da “talk show tv”.

Tranne rivoluzioni – a quel che è dato sapere – nessuno si è mai intrufolato fino a giungere al cospetto di un capo di governo mentre ospita il rappresentante di altro Stato. L’ accaduto è unicum et impar. Avvenuto perché governo del cambiamento – come dice essere – considera il Palazzo come una hall di albergo con gente che va e viene? O chè è la democrazia a nutrirsi di tanta trasparenza?

Di fatto l’accaduto ha ridicolizzato il Paese giudicato dai cittadini insicuro con quanto ciò ahimè comporta. Ma,almeno, non nel cuore del governo. Tranne che per far audience ed andar su nei sondaggi si offra tutto come spettacolo tv: tipo, per dire, “non è l’arena” e similari affliggenti le serate italiche.

Incluso nel canone: ovviamente.

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