Open Arms, ora sono tutti contro Salvini - QdS

Open Arms, ora sono tutti contro Salvini

redazione

Open Arms, ora sono tutti contro Salvini

giovedì 15 Agosto 2019

Trenta, Toninelli, Conte che lo accusa di slealta, Tar, Tribunale dei minori. E potrebbe intervenire la Procura, con la Ue pronta a una redistribuzione. "'A Maronn'ha ditt ca si 'nguaiat'"

Tutti contro Salvini, ormai, nella vicenda Open Arms, in acque italiane grazie il no al del divieto d’ingresso firmato solo dal capo della Lega Nord, ma senza il permesso di sbarcare, che spetta al Viminale.

A meno che, così come avvenuto altre volte, non intervenga la Procura della repubblica di Agrigento per liberare i 147 migranti, tra cui trenta minori, “ostaggio di Salvini” come ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti, sulla nave da due settimane in navigazione e ora ormeggiata a poca distanza da Lampedusa.

Trenta, “Non ho firmato per umanità”

L’ingresso in acque italiane è stato possibile per la mancata firma da parte dei ministri della Difesa, Elisabetta Trenta, e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, del secondo divieto di ingresso imposto dal ministro Matteo Salvini dopo che il Tar del Lazio aveva deciso la sospensiva del primo provvedimento di stop.

Il decreto sicurezza bis infatti prevede che il divieto di ingresso sia deciso dal Viminale “di concerto con il Ministro della difesa e con quello delle infrastrutture e dei trasporti, secondo le rispettive competenze” e poi comunicata “al Presidente del Consiglio dei ministri”.

“Non ho firmato per umanità” ha detto Elisabetta Trenta, che ha inviato due navi a scortare la Open Arms a Lampedusa.

“Quel decreto è stato bocciato dal Tar ed emetterne un altro identico esporrebbe la parte seria del Governo, che non è quella che ha tradito il contratto, al ridicolo” ha aggiunto Toninelli.

Conte, “Da Salvini sleale collaborazione”

Ma è il premier Giuseppe Conte a piazzare la botta finale contro il capo della Lega Nord: in una lettera aperta ha affermato che sulla vicenda Open Arms da parte del ministro Matteo Salvini c’è stato “un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare”.

“Europa disponibile a redistribuire i migranti”

Che finora sul fronte europeo l’azione del ministro dell’Interno non sia stata all’altezza della situazione è dimostrato dal fatto che quando oggi Conte – e di Ferragosto – ha preso in mano personalmente la situazione, i Paesi Ue hanno prontamente risposto.

“Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo – ha detto Conte – mi hanno appena comunicato di essere disponibili a redistribuire i migranti. Ancora una volta, i miei omologhi europei ci tendono la mano”. Lo scrive il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al ministro dell’Interno Matteo Salvini in una lettera aperta.

Il nodo della Procura di Agrigento

Manca soltanto, dunque, il permesso allo sbarco, che dev’essere autorizzato dalla Prefettura di Agrigento e dunque dal Viminale. Ma il ministro dell’Interno potrebbe essere scavalcato: in alcuni casi, l’ultimo quello della Sea Watch e prima ancora della Alex, lo sbarco dei migranti è avvenuto dopo che l’autorità giudiziaria aveva posto sotto sequestro l’imbarcazione e aperto un fascicolo d’indagine.

La possibilità di far scendere a terra gli “ostaggi” è stato conseguenza del sequestro della nave, atto istruttorio necessario per accertare i reati che vengono ipotizzati.

La “Maronn” contro il capo della Lega

Che il vento sia cambiato nei confronti di Salvini è dimostrato dalle contestazioni di questi giorni: Catania, Siracusa, Napoli. E ieri a Castel Volturno, dove il ministro dell’Interno è stato fatto segno di un lancio di gavettoni prima della riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

E sono diventati virali sui social la frase carpita a un carabiniere (“Mirate bene”) e lo striscione su un terrazzo: “Matté, ‘a Maronn’ ha ditt’ ca si ‘nguaiat'”, con riferimento agli inopportuni richiami religiosi del capo della Lega Nord.

Salvini insiste, “Serve un governo forte”

Al leader del Carroccio non è rimasto che tirare fuori alcune cifre del Viminale – continuando a tacere sullo scandalo degli sbarchi fantasma – e a riecheggiare la richiesta di “pieni poteri” di qualche giorno fa affermando, “Gli Italiani hanno bisogno di un governo forte, non è ammessa timidezza quando sono in gioco la sicurezza e i confini della Patria”.

Orlando, “Intervengano gli organi di garanzia”

E il sindaco di Palermo Orlando, commentando le dichiarazioni di Salvini, ha detto: “Se un Ministro della Repubblica risponde con un sostanziale me ne frego ai provvedimenti della magistratura e alle lettere del Presidente del Consiglio, è un fatto gravissimo. Se a farlo è il Ministro dell’Interno, spetta ai cittadini democratici, ai corpi del nostro Stato repubblicano, agli organi parlamentari e costituzionali di garanzia impedire che le ripetute rotture della Carta costituzionale assumano i tratti di un colpo di Stato ad opera di chi che ha espressamente dichiarato volere pieni poteri”.

La sospensione del decreto da parte del Tar

Ieri, dopo aver preso contatti con il Tribunale dei minori di Palermo ed essersi accertata delle condizioni dei 32 minori in mare da due settimane, la ministro Trenta ha dato mandato al capo di stato maggiore dalla Difesa Vecciarelli di far avvicinare le due navi della Marina per essere pronti a un trasferimento. Ieri infatti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva inviato una lettera a i ministri Salvini, Trenta e Toninelli chiedendo di “mettere in sicurezza i minori” sulla nave Open Arms.

Il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso di Open Arms, scrivendo che, “Alla luce della documentazione prodotta (medical report e relazione psicologica” e “della prospettata situazione di eccezionale gravità e urgenza” si giustifica “la concessione della richiesta” per “consentire l’ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane e quindi di prestare l’immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli”.

Tar, ricorso fondato, eccesso di potere

Nel provvedimento si sottolinea il “fondamento giuridico” del ricorso della Ong per “eccesso di potere… e… violazione delle norme di diritto internazionale del mare in materia di soccorso”. Il Tar ha rilevato come il Viminale avesse riconosciuto “nelle premesse del provvedimento impugnato, che il natante soccorso da Open Arms in area Sar libica – quanto meno per l’ingente numero di persone a bordo – era in … situazione di evidente difficoltà” e “per cui appare … contraddittoria la … valutazione… di passaggio non inoffensivo”.

Insomma, un’altra prova che le “leggi fatte in casa” da Salvini, non reggono all’impatto con il mondo reale.

“Il cosiddetto il Decreto Sicurezza bis voluto da Capitan Mojito – ha commentato il deputato radicale di +Europa Riccardo Magi – è in contrasto con le convenzioni internazionali che garantiscono la salvaguardia della vita in mare e la tutela dei diritti umani. Un provvedimento inapplicabile, dannoso, disumano e incostituzionale”.

Il Tribunale dei minori parla di respingimento

La decisione dei giudici amministrativi era arrivata dopo quella del tribunale dei minori di Palermo, che ha chiesto chiarimenti ai tre ministri perché tenere dei minori non accompagnati in mezzo al mare “equivale, di fatto, a un respingimento”.

Salvini sfida magistratura e leggi

Così il capo della Lega Nord ha sfidato la magistratura firmando – da solo, stavolta – un altro divieto d’ingresso e presentando un ricorso d’urgenza al Consiglio di Stato, ha sostenuto che i giudici non hanno tenuto conto di altri “fatti” che si sono verificati in queste due settimane.

Poi, furioso, ha attaccato frontalmente il premier Conte colpevole di avergli inviato la lettera sui minori. Salvini è poi tornato a parlare di “patto innaturale” tra Pd e M5s non solo per il governo ma anche in chiave immigrazione: “c’è un disegno per tornare indietro e aprire i porti, per trasformare il nostro paese nel campo profughi d’Europa. Ma io non torno indietro”.

Dal capo della Lega Nord solo propaganda

In realtà è stato dimostrato ampiamente che i porti italiani sono apertissimi – il Viminale continua a tacere sulle migliaia di sbarchi fantasma organizzati dai trafficanti d’uomini solo negli ultimi mesi – e che quella di Salvini è soltanto una battaglia di propaganda contro le Ong. Immotivata, come hanno spiegato il Tar e il Tribunale dei minorenni di Palermo.

La soddisfazione di Open Arms

“Siamo lieti di constatare – aveva infatti sottolineato Open Arms – come, ancora una volta, dopo il Tribunale per i Minori, anche il Tar abbia ritenuto di dover intervenire per tutelare la vita e la dignità delle persone e abbia riconosciuto le ragioni della nostra azione, ribadendo la non violabilità delle Convenzioni internazionali e del diritto del mare”.

La nave nella Cala Francese di Lampedusa

Fino a stamattina la nave della Ong era all’ancora a ridosso dell’isola, nella zona di Cala Francese, a poche Centinaia di metri dall’entrata del porto.
Le condizioni del mare, tra l’altro, così come era stato segnalato ieri da Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere, non sono affatto buone.

“Dopo la minaccia di un nuovo decreto, siamo finalmente al riparo” si legge in un tweet Open Arms in cui si sottolinea che la nave è arrivata in acque italiane “con autorizzazione da parte delle autorità” anche se “Non abbiamo permesso per entrare in porto”.

Si moltiplicano gli appelli allo sbarco

E mentre si moltiplicano gli appelli allo sbarco, dai sindaci di Napoli De Magistris e di Palermo Orlando a don Ciotti, leader di Libera, la Ocean Viking di Sos Mediterranee e Msf con a bordo 356 persone di cui 103 minori, si mantiene tra Malta e Lampedusa in attesa di una risposta ufficiale alla richiesta di assegnazione di un porto sicuro.

Dalle Ong fanno sapere che il peggioramento delle condizione meteo sta rendendo la situazione a bordo sempre più difficile. E se non arriveranno risposte la strada aperta da Open Arms potrebbe essere la mossa successiva.

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