Orrore in famiglia: genitori costringono figlie a prostituirsi

Orrore in famiglia: genitori costringono figlie a prostituirsi per 10 euro

Daniele D'Alessandro

Orrore in famiglia: genitori costringono figlie a prostituirsi per 10 euro

Redazione  |
martedì 21 Novembre 2023

Una coppia di genitori è finita in manette per aver costretto a prostituirsi le due figlie minorenni: entrambi si trovano in carcere

Una storia horror arriva dalle provincie al confine tra Napoli e Salerno. I genitori, infatti, avrebbero costretto le proprie figlie a prostituirsi anche solo in cambio di alcune decine di euro. La madre, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, portava con sé le ragazze minorenni al centro commerciale, dove incontrava il cliente. Poi andavano tutti a casa di lui, dove avvenivano i rapporti sessuali con le ragazzine in cambio di pochi spiccioli: come detto, appena una decina di euro.

Questa mattina sono scattati gli arresti: madre, padre e il terzo indagato, identificato come cliente abituale, sono stati portati tutti nel carcere di Fuorni.

Indagini partite anni fa: ecco come venivano fatte prostituire le giovani

Le indagini, secondo quanto riferito dal portale fanpage.it, sarebbero cominciate un paio d’anni fa, quando una donna si è presentata nel commissariato di Pompei e ha raccontato la situazione che riguardava una sua conoscente e, soprattutto, i figli di lei, all’epoca tutti minorenni: due sorelle di circa 16 e 13 anni e un maschietto di meno di 10 anni. I poliziotti hanno ricostruito In particolare, hanno scoperto di quegli incontri che avvenivano da circa due anni in un centro commerciale della zona, e a cui seguivano poi i rapporti sessuali: le ragazzine erano costrette ad assistere o, in cambio di soldi, a partecipare.

Pesantissime le accuse nei confronti del padre: secondo la ricostruzione che ha portato alle tre ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip di Salerno, avrebbe picchiato più volte i figli, anche con un ferro da stiro e con mestoli. Le accuse di prostituzione minorile e atti sessuali con minore riguardano invece la madre e il terzo indagato; quest’ultimo è accusato anche di possesso di materiale pedopornografico, ritrovato dai poliziotti durante le perquisizioni, risalente anche al 2008 e che non è risultato collegato alla vicenda.

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